Una cordata «patriottica» per salvare la Verisem di Cesena. Approvata la legge sul cornoletame, concime delle «streghe»
Una cordata «patriottica» per salvare la Verisem di Cesena. Approvata la legge sul cornoletame, concime delle «streghe» Ma che bella giornata quella sulla biodiversità. Si rischia in un colpo solo di consegnare la più importante azienda di sementi per ortaggi in mano ai cinesi e dall'altra di far diventare scientifico il cornoletame. Tutto è possibile all'ombra del green. Ci hanno detto per tenerci chiusi in casa causa virus cinese che è la scienza che decide, ma poi i senatori si fanno affascinare dall'esoterismo e danno pari dignità e molti quattrini pubblici a chi coltiva seguendo le energie cosmiche come a chi coltiva seguendo la scienza. Sono gli effetti perversi del green deal, dell'ansia da prestazione ecologica che ha preso i politici mentre gli affari veri si fanno all'ombra della chimica. È fortissimo l'allarme lanciato dalla Coldiretti e raccolto da Federico Vecchioni amministratore delegato di BFSpa, l'unico gruppo agricolo quotato in Borsa, per le sorti della Verisem di Cesena, 150 milioni di fatturato. Nella banca del germoplasma della Verisem ci sono tutti gli ortaggi italiani – dal peperone quadrato al carciofo violetto – e questo gruppo con 2200 produttori è leader mondiale delle sementi per orticole. È in vendita e finirà nelle mani dei cinesi. Le offerte sono di ChemChina, che controlla anche la svizzera Syngenta e ha il monopolio delle sementi Ogm (quando si dice la biodiversità), e del fondo sovrano cinese Cic (ci sono in corsa anche gli americani di Platinum equity e di Corteva e i danesi di Dif). Per evitare lo scippo Bonifiche Ferraresi prova a mettere su una cordata italiana: «Noi ci siamo», dice Vecchioni, «mi aspetto che tutto il sistema agroalimentare, politico e finanziario nazionale faccia lo stesso». Difficile però spiegarlo alla politica che si specchia nell'ecologicamente corretto. In Senato è passata in terza lettura con 195 sì, un contrario e un astenuto la legge sul biologico che aspetta da 15 anni. C'è l'istituzione del marchio «Biologico Italiano» che sarà concesso ai prodotti di provenienza cento per cento nazionale. Pensando alla Verisem viene un po' da sorridere. Il governo dovrà poi istituire entro 18 mesi controlli più severi e terzi sul biologico e sanzioni dure perché un po' di conflitti d'interesse all'ombra del bio ce ne sono. Giustificati dall'incasso: 3,3 miliardi di consumi anche se in Europa il nature fattura molto di più. L'Italia però è leader nelle superfici verdi: 2 milioni di ettari (15,8% del totale agricolo doppio della media europea) e 80.000 aziende. FderBio applaude ai controlli più severi, la Cia al futuro è verde, Coldiretti al bollino made in Italy. Nessuno però che s'indigni perché hanno equiparato il biologico al biodinamico: tanto corrono i contributi. Ma biodinamico significa fertilizzare col cornoletame, con le vesciche di cervo, spargere in sabba notturni le sostanze dinamizzanti miscelandole col bastone che gira in sintonia con le stelle. È un'invenzione di Rudolf Steiner (quello delle scuole un po' speciali) che predica la coltivazione dell'armonia cosmica. È stato uno spettacolo vedere che la senatrice a vita Elena Cattaneo – una delle massime studiose di biologia e di cellule staminali, la sola che ha votato no: ha presentato tre emendamenti contro il biodinamico tutti respinti – alzarsi nell'emiciclo e dire: «Quest'aula si espone al ridicolo scientifico. L'agricoltura biodinamica è come Stamina, una truffa scientifica. Il preparato 500 prevede che si sparga nel terreno il letame contenuto nel corno di una vacca che abbia partorito almeno una volta, il 502 che si usino vesciche di cervo riempite di fiori di achillea. Noi stiamo equiparando questo all'agricoltura biologica e lo stiamo anche finanziando. Nel disciplinare del marchio registrato Demeter, una multinazionale con sede all'estero alla quale si pagano royalty, si specifica che ogni preparato biodinamico sviluppa una forza potente e sottile, il cui effetto può essere comparato con quello dei rimedi omeopatici, ossia è nullo e indimostrabile scientificamente». E la Cattaneo aggiunge: si doveva pensare a una legge agricola per le nostre 500.000 imprese che lavorano la terra e non a una legge «che da cittadina, prima ancora che da studiosa mi provoca sconcerto; dissento dalla legittimazione parlamentare nell'ordinamento di uno dei Paesi più avanzati al mondo di pratiche antiscientifiche, esoteriche e stregonesche, proprio nell'anno in cui per combattere la pandemia da Covid-19 il ruolo indispensabile della scienza è stato universalmente riconosciuto, celebrato e, anche in quest'aula, osannato». Eh sì perché parlare di cornoletame (e finanziarlo) dopo aver raccontato agli italiani che sono stati in gabbia per un anno e mezzo che bisogna basarsi sui dati scientifici fa un po' specie. Così pare strano che ci vendono il «latte» di piselli come toccasana per noi e l'ambiente perché bisogna essere vegani e naturali e poi sapere che per far crescere i pomodori bisogna segare le corna a una vacca – non si sa se da viva o da morta - che deve essere già mamma di un vitello o strappare la vescica un cervo. E il povero vitello come fa senza la mamma scornata? È sacrilego mangiar carne, ma va bene ammazzare gli animali per fertilizzare i fagiolini? L'importante è essere verdi, parola di green deal!
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
iStock
In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






