2023-07-13
Le infrastrutture sono porti sicuri. Interessanti i settori acqua e rifiuti
Il comparto è in espansione grazie ai piani di rilancio di Stati Uniti ed Europa: contratti a lungo termine e flussi di cassa costanti assicurano vantaggi. L’influenza della politica, però, è un fattore di incertezza.Investire in Borsa nel settore infrastrutture offre opportunità e vantaggi. Il settore comprende acqua, energia, strade, aeroporti, ferrovie, porti, satelliti e sistemi di comunicazione, oltre a servizi come istruzione, sicurezza delle frontiere e assistenza sanitaria. Questi settori sono soggetti a investimenti considerevoli in tutto il mondo, come dimostrato dai programmi di sviluppo in Europa, negli Stati Uniti e in Cina.Le infrastrutture forniscono le basi per l’economia e la loro crescita è sostenuta da investimenti sia governativi sia privati. Ciò crea opportunità per le aziende che operano in questo settore, poiché possono beneficiare di contratti e progetti a lungo termine. Inoltre, gli investimenti nelle infrastrutture offrono flussi di cassa stabili e prevedibili, grazie a contratti a lungo termine e a modelli di concessione.«Ai risparmiatori viene fatta passare l’idea che investire in questo settore può garantire redditività e protezione ma se la teoria è una cosa, la realtà è spesso un’altra», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexpert scf. «Se è vero che un vantaggio chiave dell’investimento nelle infrastrutture può essere la stabilità e la redditività a lungo termine, non è detto che questo significhi naturalmente quotazioni sempre in salita per le azioni delle società del settore», spiega. «Se si analizza per esempio l’andamento di un Etf molto popolare che investe sulle principali società infrastrutturali nel mondo, l’iShares global infrastructure, a confronto con l’indice delle azioni mondiali si scoprirà che negli ultimi cinque anni a fronte di un rendimento quasi del 50% inferiore (il 6,25% annuo contro il 10,25% dell’indice Msci world) la volatilità è stata del tutto simile. Come tutti i settori anche quello delle infrastrutture non presenta solo dei pro ma anche dei contro», continua. «La regolamentazione e la politica possono influire sugli investimenti infrastrutturali, creando incertezza per gli investitori».Ciò detto, le opportunità non mancano. «Con il settore bancario che sembra destinato a nuove crisi e il rischio di un crollo dei consumi, le infrastrutture possono rappresentare un vero e proprio porto sicuro grazie a rendimenti corretti per il rischio e alla bassa correlazione con la maggior parte delle asset class quotate e no», spiega Pierre Sáenz Lafourcade, partner e responsabile investimenti sostenibili di Arcano partners. «Si tratta infatti di asset reali e necessari per offrire servizi fondamentali con flussi di cassa prevedibili a lungo termine, che presentano caratteristiche difensive come bassa volatilità, elevata decorrelazione, parziale protezione dall’inflazione. Questi asset, inoltre, beneficeranno dei miliardi di incentivi pubblici destinati alla transizione energetica e digitale su entrambe le sponde dell’Atlantico», dice. Ma dove si trovano oggi le migliori opportunità? «A nostro avviso, le infrastrutture su cui puntare sono quelle appartenenti a quattro macro tendenze: la transizione energetica, il digitale, i trasporti sostenibili e la gestione dei rifiuti e delle acque», conclude.
L'ad di SIMEST Regina Corradini D'Arienzo
La società del Gruppo Cdp rafforza il proprio impegno sui temi Esg e conferma anche la certificazione sulla parità di genere per il 2025.
SIMEST, la società del Gruppo Cassa depositi e prestiti che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha ottenuto l’attestazione internazionale Human Resource Management Diversity and Inclusion – ISO 30415, riconoscimento che certifica l’impegno dell’azienda nella promozione di un ambiente di lavoro fondato sui principi di diversità, equità e inclusione.
Il riconoscimento, rilasciato da Bureau Veritas Italia, arriva al termine di un percorso volto a integrare i valori DE&I nei processi aziendali e nella cultura organizzativa. La valutazione ha riguardato l’intera gestione delle risorse umane — dal reclutamento alla formazione — includendo aspetti come benessere, accessibilità, pari opportunità e trasparenza nei percorsi di crescita. Sono stati inoltre esaminati altri ambiti, tra cui la gestione degli acquisti, l’erogazione dei servizi e la relazione con gli stakeholder.
L’attestazione ISO 30415 rappresenta un passo ulteriore nel percorso di sostenibilità e responsabilità sociale di SIMEST, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite, in particolare quelli relativi alla parità di genere e alla promozione di condizioni di lavoro eque e dignitose.
A questo traguardo si affianca la conferma, anche per il 2025, della certificazione UNI/PdR 125:2022, che attesta l’efficacia delle politiche aziendali in tema di parità di genere, con riferimento a governance, crescita professionale, equilibrio vita-lavoro e tutela della genitorialità.
Valeria Borrelli, direttrice Persone e organizzazione di SIMEST, ha dichiarato: «Crediamo fortemente che le persone siano la nostra più grande risorsa e che la pluralità di esperienze e competenze sia la chiave per generare valore e innovazione. Questi riconoscimenti confermano l’impegno quotidiano della nostra comunità aziendale nel promuovere un ambiente inclusivo, rispettoso e aperto alle diversità. Ma il nostro percorso non si ferma: continueremo a coltivare una cultura fondata sull’ascolto e sull’apertura, affinché ciascuno possa contribuire alla crescita dell’organizzazione con la propria unicità».
Con questo risultato, SIMEST consolida il proprio posizionamento tra le aziende italiane più attive sui temi Esg, confermando una strategia orientata a una cultura del lavoro sostenibile, equa e inclusiva.
Continua a leggereRiduci