2025-06-22
Le fibrillazioni tra Atene e Tripoli
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È bene tenere d’occhio il Mediterraneo orientale. La scorsa settimana, il governo di Tripoli ha criticato la Grecia, per aver approvato una gara d’appalto sull’esplorazione degli idrocarburi al largo dell’isola di Creta. Secondo l’esecutivo dell’Ovest libico, Atene avrebbe violato le sue zone marittime.Era il novembre 2019, quando Tripoli e Ankara firmarono un accordo per creare una zona economica esclusiva nel Mar Mediterraneo. L’intesa era stata criticata da Stati Uniti, Unione europea e Russia. Anche il governo libico orientale, gravitante attorno al generale Khalifa Haftar, si era espresso contro quell’accordo. In particolare, tra i critici principali c’era stato proprio uno storico rivale di Ankara, come Atene. Nel dicembre di quell’anno, il premier greco, Kyriakos Mitsotakis, espresse le proprie preoccupazioni al presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante il vertice Nato di Londra. “Ho sollevato tutte le questioni relative alle ultime azioni turche”, dichiarò Mitsotakis in una nota. “I disaccordi tra le due parti sono stati registrati. Le due parti hanno tuttavia concordato di proseguire le discussioni sulle misure di rafforzamento della fiducia”. Adesso, è probabile che la recente mossa di Atene possa rinfocolare le tensioni tra Grecia e Turchia. Ricordiamo infatti che Ankara è uno dei principali alleati internazionali del governo di Tripoli. Non solo. Secondo Reuters, anche l’esecutivo della Libia orientale si sarebbe schierato contro le gare d’appalto indette dal governo di Atene. Si tratta di un fattore interessante, visto che quell’esecutivo, oltre a gravitare attorno ad Haftar, risulta storicamente spalleggiato dalla Russia. Dall’altra parte, fonti governative di Atene hanno fatto sapere che “la Grecia sta esercitando attivamente i suoi diritti sovrani con un fermo impegno nei confronti del diritto internazionale e del diritto del mare”. “Il governo greco non abbandona il dialogo, ma sempre nel quadro della legalità internazionale”, hanno aggiunto. Bisognerà quindi capire innanzitutto se il bando d’appalto greco contribuirà ad avvicinare Mosca e Ankara in Libia. In secondo luogo, sarà interessante monitorare eventuali sviluppi in seno alla Nato: ricordiamo infatti che sia la Grecia che la Turchia fanno parte dell’Alleanza atlantica. Sarà infine utile vedere come si comporterà eventualmente Donald Trump che sta mostrando un maggiore interesse all’Africa rispetto al primo mandato e che sta, al contempo, intrattenendo un rapporto politico piuttosto articolato con Erdogan su vari fronti.
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