2019-09-14
Le donne sono poche, ma per niente buone
Alessia Morani, renziana di seconda fascia, sottosegretario all'Economia: in tv teorizzò che i pensionati a corto di denaro devono ipotecarsi le case. Anna Ascani si è «autonominata» all'Istruzione mentre Laura Castelli, a forza di gaffe, ha ottenuto la conferma. «I nuovi patrioti all'amatriciana. La loro inconfondibile sobrietà fa rima con credibilità». Il titano del pensiero occidentale, titolare del post su Twitter con il quale stigmatizzava qualche giorno fa il cappello tricolore di Daniela Santanchè dopo aver gettato napalm su chi criticò l'abito di Teresa Bellanova, è Alessia Morani, fino a ieri tuttologa amatoriale del Pd e da domani sottosegretario all'Economia. Cercata e trovata con il lanternino fra le seconde file del renzismo da social, la signora maceratese col caschetto (43 anni) rappresenta l'ultima moda dei Competenti d'assalto. Sarebbe stata perfetta all'Istruzione: qualche tempo fa fece ridere mezza Italia sostenendo che «il tricolore è nato con la lotta antifascista». È laureata in giurisprudenza ma alle medie, mentre spiegavano il Risorgimento, doveva aver contratto la varicella.Frequentatrice compulsiva di Facebook e Twitter, è il profilo di punta delle nomine di Giuseppe Conte per il suo «nuovo umanesimo italiano» e può degnamente rappresentare le altre 14 donne scelte come viceministre o sottosegretarie. A difesa di tutte si può aggiungere che le decantate quote rosa sono state una volta di più calpestate e ridotte ad argomento da social o da apericena di fine estate a Capalbio. A conferma di un indirizzo politico preciso, i nominati del Sud prevalgono largamente sul Nord. Ma conta la qualità, e amazzoni come Morani, Laura Castelli (viceministro all'Economia dopo aver vinto il derby grillino con Stefano Buffagni), Anna Ascani (viceministro all'Istruzione in quota Luca Lotti) e Simona Malpezzi (sottosegretaria renziana ai Rapporti col Parlamento) sono da considerare fuoriclasse mediatiche. Hanno criticato per un anno Matteo Salvini, ma non perdono un talk show e - quando si sdraiano sul divano per un quarto d'ora di meritato riposo - si distinguono per l'attività del pollice sui tasti dello smartphone. Lady Morani è la Cristiano Ronaldo della compagnia, praticamente inarrivabile sia per quantità di tweet che per qualità di gaffe. Molte storicamente indirizzate contro il Movimento 5 stelle, che ha aumentato la sua tolleranza gastrica dandole il via libera. La scelta del ministero dell'Economia è perfetta per applicare la teoria dell'ipoteca felice. Ospite di Quinta colonna di Paolo Del Debbio, un giorno Morani risolse così le angosce di una pensionata che non riusciva ad arrivare a fine mese con un assegno di 650 euro: «Esiste uno strumento che conosciamo poco, pensato proprio per gli anziani proprietari di casa che percepiscono pensioni troppo basse. Si chiama prestito vitalizio ipotecario e consente agli anziani di rimanere a vivere nella loro casa». Praticamente stava consigliando ai pensionati di impegnare l'abitazione per ovviare alle carenze dello stato sociale. Fu zittita da Giorgia Meloni: «Volete regalare le case degli italiani alle banche». La nomina di Anna Ascani (31 anni, Città di Castello) è sorprendente per due motivi: è anch'essa fervente renziana in quota Lotti - i capi sono assenti ma gli ascari dilagano - ed è già stata protagonista dei disastri della Buona Scuola, aspramente criticata dai grillini che se la ritrovano allegramente al loro fianco. Nota per aver lanciato quella riforma nel 2015 con un imbarazzante errore su Twitter (scrisse #labuonasola, nel senso di bidone), ha trascorso il mese di agosto a rigettare ogni alleanza con il M5s. Lo aveva anche giurato sui social: «L'accordo se lo facciano senza di me». È solo viceministro. Ruolo per il quale una settimana fa ha spettinato il premier. La newsletter ufficiale di presentazione di un suo intervento a Londra recitava: «Anna Ascani, vicepresidente del Pd e viceministro all'Istruzione», quando le nomine erano ancora in gestazione. Si era autoincoronata prima del tempo. Per uscire dall'imbarazzo ha precisato che «l'errore è da attribuirsi agli organizzatori, influenzati dalle notizie divulgate dalla stampa in questi giorni».Laura Castelli, un imperioso ritorno come viceministro dell'Economia e delle Finanze. Solo ad ascoltare il suo nome gli italiani hanno tirato un sospiro di sollievo che fa garrire le bandiere da Vipiteno a Lampedusa. Senza la pasionaria grillina torinese (33 anni) il crac dei conti pubblici sarebbe stato inevitabile. Nel primo governo Conte si era infatti distinta per aver teorizzato in televisione che «i tassi dei mutui non dipendono dallo spread». E al direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, che le chiedeva a Otto e mezzo dove si stessero stampando le tessere del reddito di cittadinanza rispose: «Quando pubblicheremo il progetto completo e avrete il testo, vi daremo anche tutti i dettagli». Il Poligrafico dello Stato non è una tipografia segreta. Il Game of Polthrones continua e arriva a sintesi con Simona Malpezzi (milanese del Pd, 47 anni) che ha due tratti in comune con la Ascani: un debole per il Giglio magico ed è invisa a molti insegnanti per i pasticci della Buona Scuola. Chiamata da Renzi a dirigere il Dipartimento Scuola del partito, espresse la sua incontenibile felicità con un post farcito di sgrammaticature e ripetizioni. Turbata dalle critiche dei docenti, si rifugiò accusando i giornali che l'avevano presa in castagna, con la replica: «Costruiteli meglio i fake». Ma l'orario di pubblicazione la tradì. Anch'essa travolta dalla notorietà televisiva, un giorno disse che «i vitalizi sono nati con un significato diverso come fu stabilito dai nostri padri costituzionali». Sarebbe costituenti, ma di fronte al nuovo umanesimo in arrivo cosa volete che sia.
Il caffè di ricerca e qualità è diventato di gran moda. E talvolta suscita fanatismi in cui il comune mortale si imbatte suo malgrado. Ascoltare per credere.