2024-02-27
L’Antifrode Ue bracca Lady Soumahoro
Liliane Murekatete (Imagoeconomica)
Anche l’ufficio antifrode di Bruxelles ha messo nel mirino i familiari del deputato con gli stivali e fatto un blitz in Italia. L’ipotesi è che abbiano utilizzato i finanziamenti presi dal Fondo sociale europeo in maniera illecita. Spuntano tre immobili in Belgio.Stiamo parlando delle spese effettuate dagli affini dell’ex sindacalista nella capitale dell’Unione europea con i soldi della cooperativa Karibu.Il 30 ottobre 2023, il procuratore Giuseppe De Falco aveva trasmesso l’ordinanza di custodia cautelare del Gip che aveva disposto l’arresto di mamma e figlia anche all’Olaf (l’Ufficio Europeo per la lotta antifrode di Bruxelles), alla Corte dei conti e ad altri uffici interessati «per opportuna conoscenza e per le eventuali valutazioni di rispettiva competenza […]in ragione della natura pubblica dei fondi oggetto di utilizzo per scopi estranei alle finalità del servizio pubblico per cui sono stati erogati e comunque non inerenti l’oggetto sociale delle cooperative Karibu e Consorzio Aid», entrambi riconducibili alla famiglia originaria del Ruanda e successivamente finiti in liquidazione coatta amministrativa. Passano pochi giorni e il capo della Direzione A5 della Commissione europea scrive al Comando generale della Guardia di finanza un appunto. In cui si legge: «Informo che l’Olaf ha avviato un’indagine riguardante sospette irregolarità e frodi in relazione alla richiesta ed erogazione di fondi del Fondo sociale europeo con riferimento a diversi progetti di integrazione ed inclusione sociale rivolti ai profughi ed ai migranti a favore della società cooperativa Karibu di Sezze (Latina)».A questo punto il direttore avverte: «Nell’ambito di tale indagine […] l’Olaf intende effettuare due controlli sul posto, nei giorni dal 22 al 24 novembre prossimi venturi presso le società indicate in oggetto. Lo scopo del controllo è l’acquisizione di documentazione e informazioni in relazione alla veridicità dei costi sostenuti e portati a rimborso, dell’effettività delle spese sostenute dal beneficiario e dalle cooperative fornitrici di servizi al beneficiario». Quindi viene richiesta l’assistenza delle Fiamme gialle per l’esecuzione dei controlli e «la trasmissione di documenti o di altre informazioni sui soggetti in precedenza menzionati, che dovessero essere nella disponibilità della Guardia di Finanza e ritenuti utili alle indagini».I militari si mettono immediatamente all’opera per offrire tutto il sostegno necessario. E in un’informativa inviata in Procura il 30 novembre si legge il resoconto dell’ispezione effettuata insieme con gli uomini dell’Olaf: «L’attività consentiva di individuare - tra l’altro - un raccoglitore intestato "Marie-Terese Bruxelles" al cui interno venivano rinvenuto documenti di interesse operativo ai fini della presente attività investigativa». Atti che si riferiscono alla costituzione di due società, di cui il nostro giornale aveva svelato l’esistenza a ottobre, e agli immobili di proprietà di Liliane Murekatete, sulla carta impiegata della Karibu circa 2.000 euro al mese, prima di essere lasciata a casa, ma in grado di investire abbondanti risorse nel mattone in Italia e, si scopre oggi, anche in Belgio.Nel raccoglitore sono stati trovati atto di costituzione in data 22 giugno 2016 della «Karibu Belgique» di Ixelles, fondata da Liliane, dal fratello Michael, dalla compagna di lui, da un parrucchiere con cui la Murekatete ambiva a costituire un centro estetico, e un’altra persona. Tra le carte acquisite anche lo statuto datato 18 dicembre 2018 della «Karibuni Asbl» di Bruxelles, fondata questa volta dalla Mukamitsindo, dall’attivista politica Tiffany Djamila Fevery, trentacinquenne cittadina belga di origine magrebina ed Henri Désiré N’Zouzi, giornalista cinquantasettenne nato a Ixelles, ma di origine congolese. L’associazione si avvaleva un team multidisciplinare composto da psicologi, sociologi, assistenti sociali, nutrizionisti, estetisti, parrucchieri, professionisti aziendali, eccetra, e doveva insegnare, testualmente, ai migranti, tra le altre materie, a prendersi cura del proprio aspetto fisico e a scoprire la bellezza del proprio corpo. Ma i ritrovamenti più interessanti sono altri. Tra questi un contratto di locazione del 30 agosto 2014 fra Liliane (locatrice) e la madre (affittuaria) relativa a un immobile di Ixelles, alle porte della capitale belga, per un importo mensile di 1.000 euro.È stato trovato anche un secondo accordo tra la compagna di Soumahoro e la Karibu, per il periodo 1 dicembre 2018-30 novembre 2024, in cui risulta aumentato di 300 euro al mese. Nel faldone c’era anche una proposta di acquisto datata 15 settembre 2019 avanzata da Marie Terese (acquirente) nei confronti della figlia (venditrice) proprio relativa all’immobile in affitto, al prezzo di 95.000 euro. Scrivono i finanzieri: «In esito alla documentazione di cui sopra, appare agevole affermare la proprietà di immobili in Belgio da parte di Liliane Murekatete». E aggiungono che la stessa, nel verbale di identificazione, dopo l’arresto, la stessa ha confermato, tra l’altro, «di possedere tre appartamenti in Bruxelles». Adesso le indagini dovranno verificare con quali soldi siano stati acquistati.Agli inquirenti la Mukamitsindo ha spiegato che «sei o sette persone della cooperativa Karibu sono andate a Bruxelles per frequentare un corso di formazione sulla progettazione di fondi europei in collaborazione con la Camera di commercio Italo-belga». Erano gli anni delle photo opportunity, per esempio, con Pier Francesco Majorino, eurodeputato del Pd.La signora ha anche sostenuto che i soldi pagati alla figlia rappresentassero un risparmio: «Decidemmo di aprire un ufficio anche a Bruxelles. Il primo che trovammo ci costava quasi 2.000 euro al mese. Dopo quattro mesi, decidemmo di prendere in affitto l’immobile di proprietà di mia figlia Liliane perché ci costava di meno. Intorno ai mille euro mensili, che abbiamo corrisposto per sei mesi su tre anni che abbiamo utilizzato l’immobile». La conclusione è sottintesa: se fossimo intellettualmente onesti, dovremmo ringraziare Liliane, invece di sospettare maliziosamente che la Karibu le desse i soldi per farsi gli affari propri.