2020-10-26
L’angelo che va a caccia degli orchi della Rete
Don Fortunato Di Noto, presidente di Meter, onlus che dal 1998 si batte contro la pedofilia (associazionemeter.org)
Da più di trent'anni don Fortunato Di Noto e la sua onlus Meter denunciano i siti che diffondono materiale pedopornografico. Un inferno dove ogni anno aumentano le immagini e i video di bambini torturati. Senza che i giganti del Web muovano un dito.In principio era il Verbo. Queste meravigliose parole cominciano il Vangelo di san Giovanni: vuol dire che Cristo esisteva da sempre, prima di tutti i secoli. La frase ha anche un secondo significato: prima c'è l'ideologia e poi arriva la pratica. Prima c'è il violentissimo antisemitismo di Lutero, e poi arriva il caporale austriaco. Prima sull'abuso di minori c'è l'ideologia e si parla di «soft», poi arriva il deep Web, con i bambini torturati, e la polizia postale che allarga le braccia perché non ci possono fare niente. L'ideologia la trovate riassunta ne La sinistra degli Orchi, dal '68 a Bibbiano di Emanuele Fusi libro che vale la pena di leggere per capire tutti i passaggi. Se volete sapere cosa succede ai bambini leggete le parole di don Fortunato Di Noto, che trova immagini atroci sul deep Web. Non c'è solo abuso sessuale, c'è anche tortura pura, spesso esercitata su neonati o su bambini piccolissimi. Questa dovrebbe essere la priorità della politica mondiale, di ogni polizia nazionale e internazionale, eppure lo fa solo don Fortunato.«La storia di un abusato è come se racchiudesse tutti i momenti della passione del (Bambino) Gesù; la carne innocente, strappata a frustate dal flagrum che assestava dei colpi pesanti e laceranti, insopportabili: bambini muti condotti al macello. Ferite permanenti, durature che non venivano e non vengono dimenticate. Un abuso ha una forza devastante, è un orrore (e non possiamo attenuare questa affermazione) e l'abusatore è capace, con la sua elaborata perversione, di lacerare e distruggere una vita. Le vittime sono dei sopravvissuti e vivere non è sempre facile. […] Non è per tutti: alcuni, proprio perché eliminati nella loro dignità, si eliminano con il suicidio. Una tristezza e dolore indicibili. Questo avviene ovunque: dalle sicure e ovattate famiglie, alle parrocchie e oratori; da padri e madri, sacerdoti e religiosi, educatori e maestri, avvocati e magistrati, politici e colletti bianchi, poveri e ricchi. Gli abusi sono perpetrati da chi ha perso il senso umano della vita e cancellato l'immagine e la sostanza di Dio che è Amore».il portale tedescoLa tragedia sono le violenze sempre più gravi su neonati o bambini piccolissimi, che non saranno in grado di ricordare l'episodio, ma che ne saranno annientati, con patologie psichiatriche e tendenze suicide di cui nessuno riesce a identificare la causa. Una delle più agghiaccianti denunce di Meter onlus (novembre 2018) è stata quella di fare oscurare un portale tedesco dove erano allocati 60 video di neonate violate sessualmente, vessate con ogni forma e azione di abuso. Una vergogna. Non è, ovviamente, la prima volta: in 30 anni Meter, con l'Osmocop (Osservatorio mondiale contro la pedofilia e la pedopornografia, un ufficio altamente specializzato e istituito dalla stessa associazione) ha scandagliato e monitorato la rete internet facendo scaturire le segnalazioni alle autorità di Polizia in Italia e nel mondo. I report annuali di Meter dimostrano che il servizio a tutela dei bambini è encomiabile. Spesso vengono visti semplicemente come una lettura statistica di soli numeri, senza sapere che è un vero e proprio dramma, una vera tragedia, sotto gli occhi di tutti e che la reazione sociale è quasi assente. Infatti paralizza, narcotizza, stordisce. Tutto questo non deve impedire l'azione di tutela, di protezione, di contrasto, di aiuto e di cura delle piccole vittime, intrappolate nel mondo digitale. Trafficate, dopo l'abuso subito, in un corpo digitalizzato e commercializzato. Un abuso virtuale è un abuso reale, già avvenuto e che si perpetua nel tempo. Una vergogna. scarti sessualiPensate solo al fatto che 60 neonate sono già state abusate, vessate e poi esposte in video e foto per il turpe mercato della pedopornografia. Il sistema era cronometrato fino al 29 novembre. Meter ha fatto di tutto per la chiusura anticipata di questa indicibile e vergognosa esposizione di piccole violate nella loro intimità. Una goccia nell'oceano della perversione a danno dei bambini, solo ed esclusivamente neonati. Che non avranno mai giustizia, che per anni sono e saranno schiavi, «scarto sessuale». Un particolare di una bambina colpiva: nuda, esposta nella sua intimità, legata su un cartone da imballaggio con fascette di plastica autobloccanti per cablaggio, che spiccano molto sulla pelle bianca. Le altre piccoline violate in ogni modo e con tanti oggetti. Violentemente abusate. Dai video si sentono le stridule voci, le grida a causa delle violenze. Qualche abusatore (maschio e femmina) compiaciuto, gaudente e soddisfatto del piacere ottenuto, ride, sghignazza. Una sfida, tanto non mi individuerete mai. Tanto i bambini non grideranno e non telefoneranno a nessuno, nessuno di questi bambini sarà mai individuato. Qualche materiale è conosciuto e già da tempo denunciato. Migliaia le foto e i video dei neonati abusati denunciati da Meter alle Polizie competenti in diverse nazioni (solo per citarne qualcuna: Italia, Francia, Nuova Zelanda, Usa, Tonga, Colombia, Svizzera e tante altre) che rappresentano drammatiche storie di abusi e violenze a danni di bambini anche molto piccoli, di cui molte autorità non sono minimamente a conoscenza. omertà e minacceL'adescamento, l'abuso, la produzione, la diffusione e l'acquisto del materiale pedofilo e pedopornografico è un business in crescita gestito anche dalla criminalità organizzata. È inquietante il silenzio e la connivenza dei colossi del Web e di tanti Paesi che ancora non hanno una legislazione specifica e non collaborano contro questi crimini. Sempre in aumento la quantità di foto rinvenute tramite il monitoraggio, da 2.196.470 (2017) a 3.053.317 (2019). Cresce anche il deep Web, il lato oscuro della Rete: da 50 a 261 segnalazioni. Aumentati anche i video segnalati, da 985.006 a 1.123.793. Il 21 aprile 2019, Meter ha denunciati: 5.826458 foto e 102.630 video pedopornografici di inenarrabile contenuto.Ha detto don Fortunato: «Qualche amico giornalista, giustamente, ci dice: perché non far vedere quello che noi di Meter (www.associazionemeter.org) denunciamo ogni giorno, da quasi 30 anni? Ma non possiamo farlo, non per tiepidezza, paura, coraggio, ma per il fatto che incorreremmo nel reato di divulgazione di materiale pedopornografico, e per divulgarlo prima dovremmo possederlo e detenerlo (cosa che non abbiamo fatto mai); diciamo anche di più: non potremmo neanche scaricarlo come prova, da consegnare alle autorità giudiziarie, ma inviare solo il link di riferimento, con il rischio che in poche ore, se non si leggono le segnalazioni, viene cancellato, dato che questo nefando materiale viene rimosso dagli stessi pedopornografi, in poche ore. Non si dimentichi mai che in ogni foto e video c'è un bambino, già abusato. Di cui non sappiamo il suo destino: un sopravvissuto, ucciso, cancellato come un file? E non dimentichiamo quelli che nel silenzio omertoso e nel terrore delle minacce, non diranno mai nulla. Non si racconteranno mai. Una tragedia. Bambini che non hanno mai denunciato, non hanno avuto giustizia, non sono mai stati individuati». Aggiungo una cosa: cosa succede alla mente di un bambino che subisce torture? Si dissocia in un disturbo a personalità multiple, per esempio come quello che ha l'artista Kim Noble. Avete mai visto i suoi quadri? (1. continua)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)