2021-11-05
Lampedusa, Calabria o Puglia: i clandestini hanno sempre più opzioni per invaderci
Le Ong puntano l'isoletta siciliana con un migliaio di irregolari. Raffiche di ingressi anche a Crotone, Catanzaro e nel Salento. L'assalto alle coste italiane ora avviene contemporaneamente su tre fronti distinti: Lampedusa in Sicilia, Crotone in Calabria e Santa Maria di Leuca in Puglia. Smistare gli sbarcati tra navi quarantena e hotspot sta diventando sempre più complicato. Ma nonostante gli affanni sul territorio, con sindaci e prefetti in difficoltà, il ministero dell'Interno mantiene la solita linea molle. E i taxi del mare arrivano al largo delle coste stracarichi. Oltre 1.000 migranti da ieri sono al largo di Lampedusa a bordo di due navi di Ong che chiedono di sbarcare. Circa 800 sono stipati sulla Sea Eye 4 e 245 sulla Ocean Viking di Sos Mediterranée. Oltre 400 erano su una barca che, stando alle comunicazioni delle Ong, aveva una grossa falla. Alcuni passeggeri erano finiti in acqua senza salvagente e sono stati recuperati. Dopo il solito «niet» di Malta, che ha ignorato le segnalazioni di Alarm Phone nonostante il soccorso sia avvenuto nelle acque di competenza maltesi, la nave della Ong ha preso la direzione di Lampedusa. E il pressing è già cominciato: «Chiediamo che le autorità italiane assistano subito gli 800 a bordo Sea Eye e ne garantiscano lo sbarco in un porto sicuro», spingono da Mediterranea. Mentre il sindaco di Palermo Leoluca Orlando apre le porte della città agli sbarcati: «Palermo è pronta ad accogliere». Parole che non sono andate giù alla Lega: «Adesso Orlando si dichiara pronto ad accogliere 800 migranti che hanno bisogno di un porto sicuro e offre Palermo. Mentre vorremmo ricordargli che ci sono circa 640.000 cittadini palermitani totalmente abbandonati dal suo non essere sindaco. Per quei pochi mesi che gli restano prima del suo tramonto definitivo, Orlando faccia uno sforzo e si ricordi che è sindaco dei palermitani, non ancora ambasciatore alle Nazioni unite». La mossa di Palermo deve aver fatto drizzare le antenne alla Prefettura di Agrigento, presa dagli smistamenti.Nell'hotspot di contrada Imbriacola, stando alle ultime notizie, dovrebbero già esserci 266 ospiti, a fronte di una capienza massima di 250 posti. Un dettaglio che, però, non interessa al governo, visto che in alcuni momenti sono state ammassate lì dentro oltre 1.000 persone. E anche in Calabria i centri di prima accoglienza scoppiano. L'altra notte gli ennesimi sbarchi. Un veliero, con il mare a forza 4, si era incagliato tra gli scogli di località Cannelle di Isola Capo Rizzuto, provincia di Crotone. Agenti della polizia di Stato, della Guardia costiera e uomini della Croce rossa sono stati impegnati per diverse ore nelle operazioni di soccorso rese difficili dal vento molto forte (ha raggiunto anche i 20 nodi). Gli 88 passeggeri sono stati portati al Cara di Isola Capo Rizzuto, dove erano già finiti i 161 arrivati lo stesso giorno con un peschereccio non intercettato. Entrambe le imbarcazioni erano partite dalla Turchia. Altri 120 sono sbarcati poche ore dopo un po' più giù, a Badolato, provincia di Catanzaro. Molti sono minori non accompagnati. In questo caso il peschereccio, probabilmente partito dalla Turchia, si è arenato sulla spiaggia. A decine sono giunti a terra con un principio di ipotermia. Sono stati tutti trasferiti temporaneamente in alcuni istituti scolastici del paese. Poi, con molta probabilità, finiranno a Crotone. Come pure gli ultimi sbarcati in Puglia. L'altro giorno ne sono arrivati prima 83 e poi, mentre le operazioni di sbarco erano in corso, è stato segnalato l'arrivo di un altro carico: 96 individui. Nel primo caso erano stipati su un peschereccio che non aveva nessuno al timone. Si presume che gli scafisti trafficanti di esseri umani siano riusciti ad allontanarsi prima che la barca fosse notata. Il primo avvistamento è stato fatto da un elicottero della Guardia di finanza quando il peschereccio era ancora a una decina di miglia dalla costa.La seconda imbarcazione, invece, è stata avvistata dalla Guardia costiera di Gallipoli. I militari hanno coordinato le ricerche e la barca a vela è stata intercettata da una motovedetta Sar a circa 20 miglia marittime dal Capo di Leuca. È stata abbordata e condotta in porto. Le attività a Santa Maria di Leuca, nel Salento, sono durate per tutta la giornata di mercoledì. La Procura di Lecce, intanto, ha aperto un fascicolo per accertare se tra gli sbarcati si nasconda qualche scafista. Con gli sbarchi avvenuti in precedenza, Masseria Ghermi a Lecce e lo storico Centro di prima accoglienza don Tonino Bello di Otranto sono ormai oltre i limiti della capienza. Almeno per il secondo arrivo, la Prefettura leccese ha concordato il trasferimento a Crotone. «Abbiamo navi di Ong che hanno tanti migranti a bordo. È giusto che si salvino, ma è ingiusto che sia solo l'Italia a farlo», ha bofonchiato Luciana Lamorgese, aggiungendo che «non può essere un carico che deve avere solo il Paese di primo approdo». Chi aspetta da tempo un colpo di reni deve essere rimasto profondamente deluso, visto che il ministro ritiene solo «ingiusto» quello che sta accadendo, lamentando che, «in pandemia abbiamo difficoltà organizzative». Nessun accenno a provvedimenti da prendere o a piani per governare il fenomeno. La Lamorgese si è limitata a dire: «Ne ho sempre parlato con la commissaria europea Ylva Johansson e lo farò anche in questi giorni». Ovviamente dall'Ue faranno orecchie da mercante. E il Viminale sembra proprio non avere un piano B. L'unico tormentone è: «Serve maggiore partecipazione dei Paesi europei per una giusta redistribuzione dei migranti secondo il principio di solidarietà». Davvero troppo poco.