2024-11-16
L’albergatore che rifiuta gli ebrei è una vergogna fuori dalla storia
Una struttura di Selva di Cadore chiude le porte ai clienti israeliani, in quanto «responsabili di un genocidio». Come se le eventuali colpe dei governi ricadessero sulle persone. La Regione si dissocia, poi arrivano le scuse.Una volta, sulla porta di alcuni ristoranti e anche di alcuni alberghi, c’erano dei cartelli raffiguranti un cane con scritto «Io non sono gradito». Chissà se questo albergatore di questa struttura di Selva di Cadore, sulle Dolomiti, in particolare il titolare dell’Hotel Garni Ongaro, metterà la stella di David e delle foto rappresentanti degli ebrei sulla porta e sui suoi social scrivendo «Io non sono gradito». Questo signore si è reso responsabile di un gesto indegno perché, a pochi giorni dall’arrivo di due ospiti ebrei da Tel Aviv, ha scritto un messaggio su Booking che dice così: «In quanto responsabili di genocidio, non siete clienti bene accetti». L’antisemitismo alberghiero non lo avevamo ancora conosciuto, conoscevamo quello animale ma, evidentemente, questo «signore» non fa distinzione. Ciò che lo caratterizza è un’ignoranza talmente grossa che non meriterebbe neanche di spendere parole per commentarla. Cosa c’entrano gli israeliani e gli ebrei con il genocidio di cui parla questo tale? Forse tutto il popolo ebreo israeliano è responsabile delle politiche (pur non condivisibili) del premier israeliano, Benjamin Netanyahu? Cosa vuol dire «responsabili del genocidio»? Vuol dire che ogni ebreo israeliano è responsabile in prima persona di quello che fa il governo del suo Paese? E poi, non una parola su quello che il 7 ottobre dell’anno passato ha fatto Hamas nei confronti di Israele? Sarebbero ben venuti i terroristi di Hamas nell’albergo del «signor» Ongaro? Una bella colonia di terroristi palestinesi, ospitati nel suo albergo a Selva di Cadore, rappresenterebbe un segno di progressismo e rivoluzione culturale contro gli indegni ebrei a favore dei paladini terroristi di Hamas? Se da questo tipetto arrivassero un gruppo di iraniani li ospiterebbe o no e se venissero dalla Corea del Nord? E se venissero dalla Cina, dove non proprio tutti i diritti umani sono rispettati? Forse si sognerebbe di attribuire a due turisti cinesi o coreani o iraniani la responsabilità complessiva di quello che avviene nel loro Paese?Qualcuno fornisca in fretta a questo scellerato un manuale di storia e uno di geografia contemporanea, o anche semplicemente l’annuario edito ogni anno da De Agostini, così potrà studiare tutti i regimi di tutti i Paesi, vedere dove ci sono delle violazioni dei diritti umani e respingere tutti i cittadini di Stati dove i governi abusano del loro potere. Strano modo di concepire la democrazia: punire i cittadini per educare i governanti, non accogliere i due israeliani per colpire Netanyahu.Per fortuna i suoi colleghi albergatori si sono dissociati dal suo comportamento e così ha fatto anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. D’altra parte, il caso è talmente assurdo e l’antisemitismo è talmente evidente che sarebbe stato difficile non pronunciarsi contro le follie di questo albergatore, che infatti ieri in serata è stato costretto a scusarsi.Mentre scrivo «follie» mi viene alla mente che, purtroppo, questo albergatore, in oltraggio a qualsiasi tipo di libertà religiosa e di diritto alla libertà di professione religiosa, è uno che magari ci ha anche ragionato, a suo modo. Certo, la decisione è folle ma più grave è il ragionamento che ci sta dietro. Gli ebrei, in quanto tali, sono comunque persone da rigettare, da escludere, da mettere all’angolo, anche ove siano due pacifici turisti che vogliono godere delle bellezze del Veneto per qualche giorno. No, niente accesso all’albergo ideologico (nuova forma di albergo che non rigetta chi non paga ma chi è ritenuto indegno dal titolare da un punto di vista religioso e ideologico, razzismo alberghiero, ci mancava pure questo). Ora voi capite bene che la questione è gravissima, non solo per gli aspetti simbolici, cioè di una struttura ricettiva che di per sé deve essere aperta a tutti, fuorché a soggetti che non rispettino i regolamenti e le leggi che tutelano gli alberghi stessi. Ma si tratta di una questione sostanziale perché, se nella civilissima Italia, un albergo si permette di discriminare potenziali clienti sulla base delle strampalate e irricevibili convinzioni del gestore dell’albergo, di che tipo di turismo stiamo parlando? Abbiamo parlato tanto male, e giustamente, in Italia, del turismo sessuale nei Paesi dell’Est, anche da parte degli italiani che andavano là per poter usufruire del corpo di bambine o bambini minorenni. Non dovremmo forse indignarci per questa specie di turismo razziale di questo, che non so definire, che ha proibito l’ingresso a due israeliani perché responsabili del genocidio? Ignoranza, non conoscenza del diritto, della storia di un popolo, di come funzionano normalmente la ricezione turistica. Insomma, un accumulo di macerie di ignoranza e di insensibilità che fanno paura e non rendono ragione agli albergatori del Veneto e agli operatori turistici che fanno, di quella regione, una regione accogliente, come del resto altre regioni italiane, nei confronti di tutti, a prescindere da tutto, fatta eccezione per il rispetto della legge. Che schifo.
(Ansa)
L'ad di Cassa Depositi e Prestiti: «Intesa con Confindustria per far crescere le imprese italiane, anche le più piccole e anche all'estero». Presentato il roadshow per illustrare le opportunità di sostegno.
Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)