2023-05-10
L’Aifa nascose gli effetti avversi nei neonati
Lo scoop di «Fuori dal coro»: l’Agenzia censurò 11 segnalazioni di reazioni nei piccoli allattati da madri vaccinate. Intanto, si scopre il prezzo del preparato di Moderna: 26 euro a dose. A decidere quante comprarne era Nicola Magrini, malgrado il conflitto d’interessi.Efficacia e sicurezza dei vaccini sono un segreto militare da ormai troppo tempo, così come il prezzo che non è stato mai comunicato ufficialmente. Ieri sera durante la diretta di Fuori Dal Coro su Rete 4, è stato mostrato per la prima volta in esclusiva un documento ufficiale che riporta l’importo pagato dall’Italia per l’acquisto delle fiale del siero Moderna. È il primo aprile 2022, l’Unione Europea chiede all’Italia se servono delle dosi in più del vaccino bivalente Moderna, in pratica si sta parlando delle scorte per la quarta dose. L’Italia può attivare due opzioni di acquisto: la minima riguarda 10 milioni di dosi al costo di 260 milioni di euro, la massima conta 20 milioni di dosi al costo di 520 milioni di euro. Il calcolo quindi è molto semplice, ogni dose di Moderna costa all’Italia 26 euro. Una cifra molto alta.Prima di questa rivelazione sui prezzi dei vaccini, ci sono state solo stime e indiscrezioni. Nei primi mesi del 2022, uno studio dell’Osservatorio dell’Università Cattolica del professor Cottarelli stimava 22 euro per ogni dose Moderna. Sembrava tanto, ma a quanto pare era inferiore alla realtà. E così, nelle comunicazioni classificate «confidenziali», emerge come il ministro Speranza non abbia dubbi a far incetta di vaccini, infatti scrive: «Non corriamo il rischio di avere pochi vaccini. Io starei su un impegno alto di dosi». Insomma non si bada a spese, anche se poi le quarte dosi sono rimaste, per la maggior parte, nei frigoriferi dei centri vaccinali.E sempre da questi documenti esclusivi emerge un’altra notizia mai diffusa: ad aprile 2022, Nicola Magrini, direttore dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), è diventato membro dello Steering board, ossia il comitato di acquisto dei vaccini, sostituendo Gianni Rezza del ministero della Salute. Infatti per l’ordine delle dosi aggiuntive serviva proprio il benestare del direttore dell’Agenzia del farmaco. Dal ministero della Salute scrivono: «Bisogna sentire Magrini velocemente». Ma non solo, è lo stesso Gianni Rezza a scriverlo esplicitamente: «Nicola che ora rappresenta il Paese, dovrebbe formulare entro oggi una proposta».Eppure, tutto questo meccanismo appare molto strano. Come è possibile che a decidere gli acquisti dei vaccini sia il direttore dell’Agenzia che ha il compito di controllare l’efficacia e la sicurezza dei medesimi? E soprattutto perché questa notizia non è stata mai comunicata? Perché è rimasta «confidenziale»? L’unica risposta che viene in mente è che tutto questo sia rimasto sotterrato per evitare eventuali critiche su un possibile conflitto di interesse.Ma se da un lato Magrini e Speranza cercano di mettere tutto a tacere, non diffondendo delle informazioni rilevanti, dall’altro ci sono i danneggiati da vaccino che cercano di emergere dal cono d’ombra, con tutte le loro forze. Come spiega chiaramente Federica Angelini, fondatrice del Comitato Ascoltami, che riunisce oltre 4.000 iscritti tra vittime di effetti avversi e loro familiari: «I dati sui vaccini sono un segreto militare, ma noi no, noi esistiamo e per questo dobbiamo essere presi in considerazione dalle istituzioni. Non possiamo più essere trattati come invisibili».Ma non solo, tanti, troppi danneggiati si chiedono perché l’Aifa abbia preferito non pubblicare volutamente dati fondamentali sugli effetti avversi. come Clara Panebianco. Che a causa del siero è diventata disabile, e le cui gambe non torneranno più a funzionare come prima. «Se questi dati fossero resi pubblici - ci dice - aiuterebbero i medici, gli ospedali, in modo da avere degli elementi concreti per indagare, scoprire cure e terapie, invece no, c’è una chiusura totale». Ieri sera, durante il programma condotto da Mario Giordano, sono stati mostrati altri documenti esclusivi in cui si vede chiaramente che l’Aifa ha nascosto molti dati, in particolare quelli sugli effetti avversi dei vaccini. Il documento mostrato durante la diretta riguarda un decesso dopo il vaccino Janssen. C’è scritto che viene considerato «indeterminato, ma in realtà è correlabile».Dunque all’Aifa sanno benissimo che quel decesso è correlabile, cioè legabile al vaccino. Ma non lo registrano come tale. Infatti, dopo poche righe si legge: «Io di solito lo considero non classificabile invece che correlabile». Questa frase non può che lasciare molto perplessi. All’Agenzia del farmaco i decessi «correlabili» vengono «di solito» considerati «non classificabili», ma perché? Come è possibili che dati così importanti come quelli delle morti, che potrebbero essere legate ai vaccini, vengano classificati in maniera impropria? E purtroppo non finisce qui.Nei documenti mostrati durante la trasmissione Fuori dal Coro, c’è la dimostrazione che l’Aifa è arrivata persino a nascondere i dati sugli effetti avversi nei neonati. Nella bozza del sesto rapporto sulla sicurezza dei vaccini, che si riferisce a i dati di fine giugno 2021, infatti, si legge chiaramente: «Undici segnalazioni sono relative a 9 bambini allattati al seno la cui madre era stata vaccinata, con età variabile da 20 giorni a 18 mesi». Neonati di 20 giorni che hanno manifestato degli effetti avversi come irritabilità, pianto, nervosismo. Ma non sappiamo di più, perché l’esperto che stava scrivendo quella sezione è stato subito bloccato.A margine della bozza, infatti, si legge il commento «Togliamo?». Il risultato è pubblico. Nel rapporto diffuso dall’Aifa tutta quella sezione dedicata ai danni sui neonati, sparisce. Cancellata. Eppure i casi di mamme che trasmettevano effetti avversi tramite il latte materno c’erano eccome, alcune avevano anche deciso di esporsi per raccontare il loro dramma. Come Laura, che ha allattato la sua bambina la sera stessa dopo il vaccino perché i medici le avevano assicurato che non c’erano rischi: «Io stavo male e la mia bambina stava male. Ho segnalato la reazione avversa per entrambe, ma nessuno si è fatto sentire. Mi sono sentita abbandonata. Ora mi sento in colpa perché alla fine i medici possono dare tutte le indicazioni che vogliono, ma poi della salute di mia figlia sono io che ne rispondo».Possibile che siano stati taciuti anche i dati che riguardano i neonati? E possibile che nessuno abbia qualcosa da dire tu tutto questo?
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