2024-02-01
L’Agenzia delle entrate tiene ferma la graduatoria per i dirigenti
Ernesto Maria Ruffini (Imagoeconomica)
Il sindacato Dirstat chiede di far scorrere la lista. Deve finire l’era delle nomine dirette.C’è una regola antica e virtuosa nella gestione dei concorsi pubblici, quella secondo la quale i candidati risultati «idonei», ma non assunti perché in graduatoria oltre il numero dei posti messi a concorso, possono essere chiamati quando si verifichino vacanze nel ruolo. Regola antica, perché a essa si è fatto costantemente ricorso, anche sulla base di ripetuti inviti alle amministrazioni da parte del Dipartimento della funzione pubblica. E altresì, regola virtuosa, perché consente di assumere persone ritenute capaci dalla commissione giudicatrice, senza ricorrere a un nuovo concorso, con i suoi tempi e i suoi costi.Si fa ovunque, rapidamente, considerato che la disponibilità nel ruolo evidenzia un’esigenza certa e immediata. Non si comprende, dunque, come a provvedere allo scorrimento della graduatoria esiti ancora l’Agenzia delle entrate guidata da Ernesto Maria Ruffini nonostante molteplici sollecitazioni. Da ultimo del segretario generale aggiunto della Dirstat, Pietro Paolo Boiano. Il sindacato dei dirigenti della pubblica amministrazione chiede che vengano assunti gli idonei del concorso a 175 posti di dirigente (bandito nel 2010) sulla base delle disponibilità del più recente concorso a 150 posti (con il quale non si potranno assumere più dei 46 candidati che risultano ammessi agli orali). L’assunzione degli idonei del concorso a 175 posti è, infatti, possibile ora che è stata rinnovata la graduatoria, in conformità alle indicazioni dei giudici amministrativi di primo e di secondo grado intervenuti a dichiarare l’illegittimità della precedente, illegittima attribuzione del punteggio previsto nel bando per i titoli professionali e di cultura.Con lo scorrimento della graduatoria e l’assunzione degli idonei dovrebbe chiudersi l’epoca dei dirigenti «nominati» sulla base dell’articolo 19, comma 6, del decreto legislativo numero 165/2001 al quale si è fatto negli anni eccessivo ricorso. Infatti, quella disposizione, nata per far fronte, con la nomina di estranei, all’eventuale mancanza di professionalità nei ruoli di un’amministrazione, la quale prevede il conferimento, con «esplicita motivazione», di un incarico dirigenziale a soggetti «di particolare e comprovata qualificazione professionale», è diventata nel tempo un «dirigentificio» per soddisfare il desiderio della politica di «premiare» persone di area, magari con qualche merito ma evitando il concorso, la regola delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni ai sensi dell’articolo 97 della Costituzione. Sicché il ricorso a queste nomine è stato considerato, senza mezzi termini, «famigerato» da un alto dirigente dello Stato, il dottor Roberto Alesse, direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, giurista, conoscitore profondo della pubblica amministrazione e del suo ordinamento, che ne ha scritto in un saggio di grande successo (Il declino del potere politico in Italia, edito da Rubbettino). A suo giudizio le nomine fiduciarie a dirigente, sia pure a tempo, costituiscono una iniziativa di carattere autolesionistico in quanto «lo Stato, in tempi di straordinaria evoluzione tecnologica, non è in grado di assicurare, in modo permanente, all’interno di ciascun ufficio pubblico, la provvista necessaria di personale altamente specializzato, da acquisire attraverso rapide procedure di selezione gestite da strutture centralizzate, se è vero che il presupposto giuridico per avviare il reclutamento di persone estranee alle amministrazioni risiede nel verificare, in via preventiva, e con grande scrupolo, l’assenza di dirigenti, iscritti nei ruoli amministrativi o tecnici, a cui affidare strutture burocratiche complesse nell’interesse della collettività». Non solo, ma questa previsione legislativa, osserva Alesse, «oltre a urtare la suscettibilità professionale della classe dirigente vincitrice di concorso, mortifica le aspettative dei funzionari di ruolo che ricoprono posizioni apicali nelle varie amministrazioni di appartenenza e che aspirano a diventare dirigenti attraverso ulteriori prove selettive rispetto a quelle di ingresso».Nulla da aggiungere.
Emmanuel Macron (Getty Images). Nel riquadro Virginie Joron
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L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.
Kim Jong-un (Getty Images)