2021-10-10
La terza dose avanza a piccoli passi. L’obbligo per tutti è dietro l’angolo
Il via libera agli over 60 e ai fragili non chiarisce se il richiamo sarà vincolante per il pass. Per ora l'utilizzo è solo «raccomandato». Ma virologi come Andrea Crisanti già chiedono l'estensione. E Francesco Figliuolo tiene pronti gli hub.L'unica certezza, al momento, è che non sappiamo se il green pass resterà valido per le persone senza terzo richiamo. Si procede alla giornata, poche decisioni per volta e non complete. Nelle storture del decreto legge sulla certificazione verde e dell'ultima circolare del ministero della Salute, spicca il via libera del booster «per i fragili di ogni età e per tutti gli over 60, sempre dopo almeno sei mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione», ma nulla viene precisato sulla validità del pass. Gli ultrasessantenni che hanno completato il ciclo lo scorso maggio o giugno, la prossima primavera avranno comunque diritto alla conferma del lasciapassare o salterà fuori da qualche «non detto» che il rinnovo sarà subordinato all'accettazione della terza puntura? Rendendo così obbligatorio il booster?In caso di rifiuto a porgere il braccio ancora una volta si torna alla casella del «via», perdendo ogni diritto a circolare liberamente, in questa specie di gioco del Monopoli della salute? Nell'aggiornamento delle indicazioni sulla somministrazione di dosi addizionali, per completare il ciclo vaccinale, e di dose booster, una iniezione di rinforzo a fronte del calo di copertura immunitaria, a firma di Giovanni Rezza direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, si legge che «tenuto conto dell'approvazione da parte di Ema sulla somministrazione di una dose del vaccino Comirnaty di BionTech/Pfizer come richiamo di un ciclo vaccinale primario, se ne raccomanda l'utilizzo», per le categorie sopra ricordate. Oltre che per «personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani; esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio assistenziali». Complessivamente, la platea vaccinabile con la terza dose è di circa 3 milioni di fragili, di 9,9 milioni di over 80 e di 10 milioni di persone nella fascia 60-79 anni. Dopo il sì dell'Agenzia europea del farmaco è arrivato quello dell'Aifa, motivato perché over 60, fragili, sanitari hanno in comune «un aumentato rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19», spiega la nostra agenzia regolatoria, ricordando che per tutte queste categorie «viene raccomandata anche la vaccinazione anti influenzale». L'hanno detto pochi giorni fa, in un braccio verrà iniettato il terzo anti Covid, nell'altro il vaccino contro i mali di stagione e l'anziano o fragile potrà ritenersi a posto, fino a prova contraria. Comunque fino a quando non si parlerà di nuove varianti e di ulteriori booster. «La strategia di offerta vaccinale a favore di ulteriori gruppi target o della popolazione generale verrà aggiornata sulla base dell'acquisizione di nuove evidenze scientifiche e dell'andamento epidemiologico», fa sapere il ministero della Salute. Secondo il microbiologo Andrea Crisanti, «la terza dose deve coinvolgere praticamente tutti. Altrimenti non avremo la copertura necessaria», perciò possiamo immaginare un'altra campagna martellante su questo richiamo. La decisione sul booster è stata presa mentre sono ancora 8,4 milioni gli italiani che non hanno fatto neppure una dose (il 15,54% della popolazione vaccinabile) e restano nella fascia di età più critica quasi 3 milioni di ultracinquantenni, precisamente 229.844 over 80, 483.149 tra i 70 e i 79 anni, 839.670 tra i 60 e i 69 anni, 1.435.196 tra i 50 e i 59 anni. Ieri, dalla struttura commissariale del generale Francesco Paolo Figliuolo è stato comunicato che hub e centri vaccinali continueranno a essere utilizzati per la somministrazione della terza dose, oltre che per la campagna vaccinale che non si fermerà dopo l'ormai raggiunto 80% della popolazione. Nei prossimi mesi, a seconda dell'andamento delle adesioni, gli hub saranno poi ridotti per concentrare l'attività presso i medici di famiglia e le farmacie. Dunque si procederà con il booster, visto che non esistono certezze sulla durata della protezione del vaccino anti Covid, semmai continue conferme del calo, mentre il governo l'ha stabilita per decreto senza fondamento scientifico, assegnando una durata di 12 mesi alla certificazione verde quindi estendendo la copertura della vaccinazione. Da Pfizer/Biontech è arrivato pure un cambio sorprendente della scadenza del flaconcino congelato, che se conservato a una temperatura compresa tra -90 e -60 gradi passerà a durare da sei mesi a nove mesi. «Questa estensione di tre mesi si applica anche, retroattivamente, ai flaconcini prodotti prima della data di approvazione», fa sapere l'azienda. Ma se non è cambiato il vaccino, non si comprende il perché di un simile aggiornamento del periodo di validità. Big pharma ha deciso forse di rifilarci un siero scaduto, come risulta dalle etichette non modificate, per smaltire le dosi vendute e che dovrebbero tornare al mittente? Secondo il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, nei frigoriferi delle Regioni sarebbero giacenti ancora 13,4 milioni di dosi. Con il prolungamento della validità, restano utilizzabili per altri tre mesi e non dovremmo sollevare interrogativi a riguardo?
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)