2022-04-06
La stangata su affitti e titoli di Stato divide la maggioranza. Slitta il voto sul fisco
Lega contro il sistema duale che introdurrà aliquote più alte su locazioni e investimenti. Confedilizia: «È inammissibile».Continuano le tensioni in commissione Finanze alla Camera sul testo della delega fiscale, tanto da rimandare la seduta prevista nella giornata di ieri. Lo scontro questa volta si è spostato sul terreno della tassazione duale che, secondo l’ultimo documento di compromesso consegnato dal governo ai partiti a inizio settimana, vede coinvolto anche il mondo delle locazioni. Il testo precisa infatti come l’obiettivo sia arrivare a un sistema fiscale duale, ma in via transitoria si prevedono due aliquote (15 e 26%) per i redditi derivanti dall’impiego di capitale anche nel mercato immobiliare. Modifiche che continuano a non piacere soprattutto alla Lega che ieri ha spiegato, tramite Alberto Gusmeroli, che il partito difenderà l’emendamento che si impegna a non incrementare il prelievo sui titoli di Stato e le locazioni. In aggiunta a questo, sempre nella giornata di ieri, tutto il centrodestra, compreso Fratelli d’Italia, ha chiesto, tramite un emendamento, che il parere delle commissioni sui decreti attuativi della riforma fiscale diventasse vincolante. Lo ha riferito Sestino Giacomoni (Fi), al termine di una riunione di maggioranza convocata a Montecitorio cui ha partecipato anche il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. Si tratterebbe, ha spiegato il deputato, di una sorta di clausola di salvaguardia contro il rischio di futuri aumenti della tassazione. Richiesta che ha «il parere contrario di governo e relatore perché snatura l’impianto dello strumento della delega». Lo ha chiarito il presidente della commissione Finanze della Camera, e relatore al provvedimento, Luigi Marattin (Iv), sottolineando anche che «l’istituto della legge delega non può prevedere pareri vincolanti: è un non senso». Il sistema duale, presente all’interno del testo di compromesso scritto dal governo, preoccupa non poco il mondo degli affitti, dato che se dovesse passare la norma così come è stata proposta questi diventerebbero più cari, con inevitabile conseguenze negative. Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, ha spiegato come il nuovo testo di compromesso (ma anche il precedente) stia allarmando il settore. «Ci sono diversi problemi», ha sottolineato. Il primo coinvolge gli affitti agevolati che adesso godono di un’aliquota di favore al 10%. Questi sono destinati a quelle persone che hanno serie difficoltà economiche. «E dunque, con il sistema duale che fine farà questa aliquota?», si chiede il presidente di Confedilizia, «Per noi è impensabile che si aumentino le tasse sugli affitti ed è inammissibile che si pensi di aumentare anche quella sugli affitti agevolati». Bisogna ricordare che nel testo del 30 giugno 2021, che doveva servire come schema di base per il governo per creare il testo della delega fiscale, nella parte sull’introduzione del sistema duale c’era una frase che salvava l’imposta netta sul reddito da locazione. Il senso era dunque quello di proteggere il mondo degli affitti nel caso in cui in fase di delega si volessero alzare le aliquote. Aspetto che non è stato rispettato, come d’altra parte neanche la volontà di escludere il catasto. Il sistema duale, con riferimento al mondo immobiliare, è però pericoloso per due motivi. Il primo perché se dovessero essere approvate queste modifiche nei prossimi anni aumenteranno i canoni di locazione e ci saranno sempre meno abitazioni affittate. E il secondo perché quando si parla di affitti agevolati ci si dimentica che il proprietario di casa potrebbe decidere di attivare un meccanismo con il quale richiedere l’aumento del canone di affitto attualmente in corso all’inquilino. E dunque ci si troverebbe in una situazione paradossale in cui i soggetti più deboli economicamente finirebbero per pagare un affitto maggiore anche prima della scadenza naturale del contratto. Proprio per questo il presidente di Confedilizia vorrebbe che all’interno del disegno di legge delega fiscale fossero inserite delle tutele, proprio come era stato previsto nel testo originale del 30 giugno scorso. Altre questioni spinose rimangono il tema del catasto sul quale il governo conferma la sua posizione anche all’interno del testo di compromesso. La Lega, tramite Massimo Bitonci e Alberto Gusmeroli, continua a sottolineare il suo «totale dissenso sulla riforma, perché il passaggio delle rendite ai valori di mercato significa un aumento certo della tassa sulla casa». Dello stesso parere anche Forza Italia che aggiunge anche come ci sia stato «poco coraggio nel prevedere interventi a favore del fattore familiare e dei giovani». Il testo di compromesso però non ha sollevato solo problemi. Il centrodestra ha infatti accolto positivamente sia la decisione di inserire uno scivolo opzionale alla flat tax per chi supera i 65.000, sia il superamento dell’Irap per le società di persone e per gli studi associati.