2025-09-19
Dopo i pacchi, la «Ruota» di Scotti sta portando sfortuna a «Striscia»
Grazie al programma che contende lo stesso pubblico a Stefano De Martino, Mediaset supera gli ascolti di Rai 1. Così, la rubrica ideata da Antonio Ricci, già posticipata a novembre, rischia di essere spostata altrove o cancellata.E adesso che ne sarà di Striscia la notizia? Le voci si rincorrono dentro e fuori gli studi di Cologno Monzese. Cancellazione? Trasformazione in una prima serata? Spostamento di rete? In attesa che Pier Silvio Berlusconi e Antonio Ricci si parlino non c’è nulla di certo. A luglio, alla presentazione dei palinsesti, l’amministratore delegato di Mediaset aveva annunciato la partenza del tg satirico a novembre, ma al momento, se si eccettua uno spiffero dell’inviato Gimmy Ghione, non si hanno conferme. Anzi, il sito MowMag.com ha parlato di cancellazione e scritto, non smentito, che Striscia «al momento non è più presente nei palinsesti». In realtà, ciò che filtra da ambienti Mediaset è che il mefistofelico Ricci ha convocato per lunedì prossimo autori, redattori e collaboratori per una riunione di ripresa dei lavori. Nel frattempo, chi sta vicino a Pier Silvio lo racconta di ottimo umore forse perché la nascita del nuovo polo europeo con l’acquisizione della maggioranza della tedesca Prosiebensat procede spedita. Ma è sicuro che un filo di ottimismo è da attribuire anche a cause più vicine al pubblico italiano. Una certa soddisfazione, con annesso rebus sul palinsesto, lievita proprio a Cologno. Quest’estate, Berlusconi jr e i suoi collaboratori hanno indovinato una bella mossa varando La Ruota della fortuna e tenendo accesa Canale 5 in luglio e agosto quando Rai 1 andava di archivio con Techetechetè. Idea azzeccata, che ha dissodato l’audience in vista della ripresa autunnale e di un nuovo duello con Affari tuoi nello strategico access, la fascia oraria che immette nella prima serata e catalizza forti investimenti pubblicitari.Il risultato di queste prime settimane della nuova stagione è sotto gli occhi dell’Auditel. L’equilibrio si è capovolto, non è più la tv commerciale a rincorrere gli ascolti dei «pacchi» che doppiavano quelli del tg satirico: 30% di share contro il 15%, (5,5 milioni di telespettatori contro 2,8), a volte anche meno, per dirla a spanne. No, ora a rincorrere è il quiz condotto da Stefano De Martino, ribaltone traumatico per Viale Mazzini. Adesso, sempre a spanne, Affari tuoi si assesta sul 20-21% di share (4 milioni di telespettatori) mentre La Ruota arriva a 24-25% (vicino ai 5). Non a caso, prevedendo la maggior competitività di Gerry Scotti, gli autori di Endemol Shine Italy insieme con la Direzione Intrattenimento primetime della Rai sono corsi ai ripari rinnovando lo studio con l’ufficio del Dottore e aumentando il grado di suspence con il «pacco nero».Finora non è bastato. A differenza di ciò che accadeva con Striscia, programma di controinformazione e satira scanzonata, La Ruota della fortuna contende il pubblico ad Affari tuoi sul suo stesso terreno. Ma, se vogliamo trovarle, le differenze balzano agli occhi. Mentre il format di Rai 1 è un divertente gioco d’azzardo, basato sul percorso guidato con sagacia dal Dottore (Pasquale Romano) e sulle doti di one man show di Stefano, il game di Canale 5 ha qualche ambizione enigmistica, è un varietà che si giova della presenza di una band e di quella non trascurabile di Samira Lui con cui Scotti interloquisce, coinvolgendo tutti. In questi giorni De Martino ha sintetizzato la situazione: «Io e Gerry siamo come due commercianti con la vetrina sulla stessa strada, la mattina alziamo la serranda, ci diamo il buongiorno e cominciamo a lavorare. La cosa bella è che grazie a questi due negozi quella strada è molto affollata». Tutto vero. Ma gli equilibri della televisione sono sensibili. E i numeri dell’Auditel e degli introiti pubblicitari conseguenti difficilmente contestabili. Se La Ruota raggiunge il doppio del pubblico di Striscia com’è possibile fermarla? Secondo i ben informati, sia i vertici di Publitalia che i dirigenti delle società di produzione dei programmi di prima serata di Canale 5 come Endemol e Fascino di Maria De Filippi sarebbero contrarie al ritorno del tg satirico perché ciò significherebbe partire con un traino più debole. I dirigenti di Fascino hanno smentito, sottolineando il rapporto di stima reciproca che intercorre tra la regina di Canale 5 e il padre di Striscia. Ma il problema rimane. I rumors di Cologno dicono di un Ricci che quest’estate ha lavorato per proporre a Pier Silvio un format riveduto per la fascia dell’access. Altri hanno ipotizzato la trasformazione del programma in una prima serata, forse la domenica, in cui concentrare il meglio, sempre con il piglio della controinformazione e della satira. La terza ipotesi suggerita è lo spostamento alle 20 su Italia Uno, così da proporre un palinsesto aggressivo composto da Striscia più le due serate settimanali delle Iene. Ma questa idea avrebbe trovato l’opposizione proprio di Davide Parenti, il capo iena. E dunque? Il nodo è lì, tutto da sciogliere. Un problemino di abbondanza non da poco. E di gestione del delicato rapporto con una figura nobile della televisione italiana. Magari nei prossimi giorni scopriremo che il giallo era tutta una suspence calcolata. Intanto, anche in Viale Mazzini si comincia a pensare a far rifiatare Affari tuoi. L’idea è acquistare da Fremantle Ok, il prezzo è giusto! storico format che ha fatto la fortuna della tv commerciale. Iva Zanicchi si è prontamente autocandidata a condurlo. Chissà.
«Il rifugio atomico» (Netflix)
Ambientata in un futuro segnato dalla Terza guerra mondiale, la serie spagnola Il rifugio atomico di Álex Pina ed Esther Martínez Lobato porta su Netflix una riflessione cupa e intensa: dietro l’apocalisse resta l’istinto umano alla sopravvivenza.
Pasquale Frega, Presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia (Ansa)
Regina Corradini (Imagoeconomica)