
La capitana della Sea Watch 3 fa ospitate in tv per parlare di ambiente e sta per pubblicare un libro che sarà distribuito pure con «Repubblica». E tutti dimenticano che è ancora indagata per aver violato le leggi italiane.Ospite di Corrado Formigli a Piazzapulita, la capitana Carola Rackete ci ha fatto sapere di non essere una ricca viziata. «Sono stata un ingegnere e vivo dei miei risparmi da quando sono molto giovane. Questo mi permette di concentrarmi su quelle che sono le mie passioni», ha detto. Davvero brava, la ragazza. Contando che è nata nel 1988, se vive dei suoi risparmi da tempo vuol dire che, in pochissimi anni, ha potuto guadagnare un bel po' di soldi. In ogni caso, sta meglio della gran parte dei suoi coetanei italiani. Oggi, infatti, pare non aver bisogno di andare in un ufficio o in azienda. «Di professione faccio l'ecologista», ha raccontato. Ecologista professionista, dunque. Sarà per questo che è così brava nel riciclo. Noi, infatti, ce la ricordavamo attivista a favore delle frontiere aperte, così battagliera da forzare un blocco e colpire, con la sua Sea Watch 3, una motovedetta della Guardia costiera. Ora invece ce la ritroviamo impegnata nella causa ambientale. Un fantastico riciclo, appunto. Non mettiamo certo in dubbio le convinzioni ambientaliste della fanciulla. Sicuramente è molto attenta al riscaldamento globale, tanto che giovedì sera si è presentata da Formigli con addosso soltanto una canottiera, si vede che a Berlino - città da cui era collegata - faceva parecchio caldo. O forse, chissà, la canotta serve a risparmiare sulle emissioni del deodorante spray. Comunque sia Carola, da capitana esperta, ha capito come restare sulla cresta dell'onda. Dalla battaglia sui migranti - anche abbastanza impopolare, almeno da queste parti ma forse anche in Germania - è passata a quella «green», come si usa dire. Ha deciso persino di scrivere un libro. Si intitola Il mondo che vogliamo, e uscirà il 14 novembre per l'editore Garzanti. Non avendolo letto, non possiamo giudicarlo. Tuttavia qualche indicazione ci viene fornita dalla scheda di presentazione: «Carola Rackete è molto più di quello che i media di tutto il mondo hanno raccontato in quei giorni concitati», cioè quelli dell'incidente a Lampedusa. «È una attivista con una chiara visione e una fortissima passione civile, un modello per tanti ragazzi e ragazze che scelgono di impegnarsi per un mondo migliore, e con questo libro ci ispira a combattere in difesa dell'ambiente, dei diritti umani, del nostro pianeta, perché agire oggi non è più una scelta ma una necessità».Ecco qua, la mutazione è completata: Carola, in pratica, è la zia di Greta Thunberg. Oppure, più semplicemente, sta tentando di seguirne la scia per mettere a frutto la celebrità duramente conquistata violando le leggi italiane. Ovviamente, c'è già chi è pronto ad adorare la nostra signorina come una dea. Ad esempio Repubblica, che ha deciso di intestarsi la lotta di miss Rackete. Il libro di Carola, infatti, uscirà in libreria per Garzanti, ma lo stesso giorno sarà in edicola assieme al giornale diretto da Carlo Verdelli, che lo presenta come «un manifesto su come invertire la rotta del consumo accelerato delle risorse naturali». La lezione dell'attivista, secondo Repubblica, è la seguente: dobbiamo «leggerci come parte di un unico ecosistema». Davvero originale, non c'è che dire. Ed è così che, ammantandosi di queste belle parole e di questi concetti così elevati, Carola ha fatto dimenticare ai più di essere ancora indagata per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. E le è andata pure parecchio bene, grazie all'intervento di un giudice per le indagini preliminari che l'ha scarcerata più per ragioni politiche che per altro. Probabilmente, se avesse violato le disposizioni di un ministero tedesco e avesse speronato una nave germanica, oggi non potrebbe andare in giro a fare la Giovanna d'Arco rasta. Ai progressisti italiani, ovviamente, tutto ciò non importa. Dopo aver esaltato il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, adesso hanno trovato una testimonial anche migliore: giovane, femmina, e persino ecologista. Dopo tutto, l'ambiente è la nuova arma di distrazione di massa utilizzata dai liberal di tutto il mondo. I grandi tifosi della globalizzazione, della migrazione di massa, dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo e della commercializzazione della vita si nascondono dietro le frasette dolci sugli alberi e gli animali, così da occultare i danni che la loro ideologia produce. Carola Rackete ha contribuito ad alimentare un sistema che ha prodotto sopraffazione e violenza, ha violato consapevolmente la sovranità del nostro Paese e si è fatta beffe della volontà degli italiani. Ma ci viene a raccontare due menate sull'aumento delle temperature e in un secondo la sinistra pura di cuore è pronta a presentarla come un modello per ragazze e ragazzi. Parla in televisione come se fosse un premio Nobel, scrive libri come le popstar e li distribuisce in allegato al giornale progressista per eccellenza. A questo punto, ci aspettiamo che tutti i sinceri democratici comincino a indossare canottiere simili alle sue, magari quelle ufficiali firmate da lei. Sì, è vero, andiamo verso l'inverno. Ma tanto c'è il riscaldamento globale, quindi si può stare tranquillamente senza maniche, no?
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