2020-11-13
La psicologia ha annientato etica e diritto
È diventata una scienza ideologica e politicizzata che ubbidisce a una sola presunta Bibbia, un ammasso di dogmi indimostrabili. Rischia di essere una religione fanatica e atea. La stessa per cui la pedofilia non è più una perversione ma un orientamento sessuale.In una facoltà scientifica «normale», di una scienza vera, per esempio chimica, le persone saranno di destra o di sinistra più o meno come nel resto della popolazione. Nelle facoltà di psicologia invece? Dato che la psicologia sta cambiando il mondo, forse vale la pena di sapere quanto è politicizzata. Un libro imperdibile, per rispondere a questa domanda, è Le Vie della Psicologia - Storie e Tendenze contemporanee di Roberto Marchesini, Sugarco edizioni.Secondo alcune ricerche, il rapporto fra iscritti al Partito democratico e iscritti al Partito repubblicano nelle facoltà di psicologia delle università della California è di 8 a 1. La percentuale di psicologi di indirizzo conservatore sarebbe tra lo 0,01 e lo 0,03% sul numero complessivo dei laureati. Yoel Inbar e Joris Lammers, in una ricerca che ha riguardato 800 psicologi riferiscono che solo il 6% di essi ha affermato di essere conservatore. Gli psicologi di indirizzo conservatore descrivono un clima di ostilità e temono di essere penalizzati e subire conseguenze negative in ambito lavorativo nel caso palesassero le loro idee. Timore che non appare infondato poiché il 44,1% degli psicologi si è dichiarato pronto a discriminare i colleghi conservatori, segnatamente nelle assunzioni. In ambito religioso, viene fatto notare che fra gli psicologi degli Stati Uniti troviamo la più alta proporzione di atei e agnostici: circa il 61%. Partendo da questi dati, e molto altro, Roberto Marchesini espone la teoria che l'universo della psicologia è d'accordo con le idee progressiste perché seleziona i liberal e, forse, li crea. I liberal sarebbero dunque frutto della formazione psicologica.Alla luce di questa considerazione la psicologia sarebbe quindi uno strumento ideologico. L'autore ripercorre la storia della psicologia analizzando la vita ed i temi proposti dagli esponenti delle principali correnti allo scopo di dimostrare questa affermazione. Secondo Marchesini la psicologia non è nata nell'epoca moderna, ma esisteva già una psicologia «tradizionale». Socrate per primo usa la parola psiché per indicare la sede della coscienza dell'uomo e parla della cura dell'anima, quindi della psicoterapia. Platone, suo allievo, individua l'anima razionale dell'uomo nella testa, l'anima irascibile nel petto e quella lasciva nell'addome. Aristotele, discepolo di Platone, dichiara che ogni cosa ha uno scopo: l'uomo è l'unione indivisibile di corpo e anima e il suo scopo è l'anima, cioè la conoscenza.Grazie al pensiero di questi filosofi nasce la Metafisica in base alla quale tutto quello che esiste ha un ordine e uno scopo. L'uomo, inserito in questo universo ordinato e armonico, è a sua volta ordinato e armonico. Si tratta di una visione filosofica in cui manca l'elemento religioso: secondo Aristotele ogni cosa è quello che è in virtù della sua essenza. Con la cristianità la psicologia acquista anche la spiritualità. Tommaso d'Aquino indica che Dio è l'essere, mentre le creature hanno l'essere per dono di Dio. Con questa affermazione Tommaso concilia la filosofia aristotelica con il cristianesimo e ciò rappresenterà il pensiero del mondo cristiano fino all'epoca moderna, contribuendo alla nascita dell'Occidente. I testi di psicologia non fanno riferimento a questa concezione perché contraria alle teorie dei capiscuola delle psicoterapie attuali che hanno sovvertito una visione dell'uomo e del mondo che aveva funzionato per circa duemila anni, allo scopo di rivoluzionarne la cultura: non a caso gli psicologi sono stati tra i protagonisti dei movimenti che hanno stravolto il Novecento, basti pensare alla rivoluzione sessuale.Non possiamo che concludere con l'autore: «Appare davvero curioso che professionisti abituati a combattere i pregiudizi delle persone siano così ciechi di fronte ai propri». Nell'ora dell'inganno universale, dire la verità è un atto universale (George Orwell). L'inganno universale oggi è la psicologia, o, meglio quello che la psicologia è divenuta, un ammasso di dogmi indimostrabili, ma non per questo meno sacri. La psicologia rischia di diventare una nuova religione fanatica e atea appiattita su un pensiero che sta diventando sempre più unico e dogmatico, quello dell'Apa, l'American psychological association, l'Associazione psicologi americani. L'umanità è passata dal dogma dell'infallibilità del Papa al dogma. L'Apa regna sul mondo modificando leggi, costituzioni, il tessuto antropologico della società mediante un testo, il Dsm, cioè il Manuale diagnostico e statistico dei Disturbi mentali, erroneamente detto la Bibbia degli psicologi e degli psichiatri. Erroneamente perché la Bibbia è passabile di interpretazione. Il Dsm no, può solo essere imparato a memoria e non può mai essere contraddetto. Senza il Dsm non si può fare una diagnosi, senza il Dsm non si può fare una perizia. Il Dsm mobilita e attira verso di sé, verso i propri creatori, fiumi di denaro. Da quando esiste e paralizza con la sua impostazione dogmatica il pensiero scientifico, la depressione, i disturbi fobici, il disturbo ossessivo compulsivo sono aumentati del 1.200%, il disturbo alimentare è diventato la norma, come la norma sono diventati comportamenti tragici di autodistruzione in adolescenza. Il Dsm ha lo stesso valore etico e scientifico dei vari manifesti sulla razza, anche quelli all'epoca loro sono diventati il dogma, la scienza, la verità. Il Dsm annienta il concetto di libero arbitrio, lo annega nella compulsione, e in questo diventa atto di anti umanesimo. In un imperdibile libro, Allegro ma non troppo, l'economista Carlo Maria Cipolla spiega le universali leggi della stupidità umana. La legge numero uno recita che in qualsiasi assembramento di esseri umani il numero degli imbecilli è sempre superiore a quello preventivato. Questa regola vale anche per i monsignori dell'Apa, quindi questo ci fa comprendere quanto sia tragica che la psicologia, l'etica, la teologia e la giurisprudenza mondiali siano stati dati in mano alle decisioni di un gruppo di psicologi che votano in una stanza.Il Dsm nasce in origine da un banale complesso di inferiorità: un diabetologo misura la glicemia, un ortopedico guarda la radiografia. Per la psiche non c'è un esame, una standardizzazione, quindi ci si inventa un sistema dogmatico basato sul nulla. Molte malattie del corpo sono diventate più facilmente curabili, i tisiologi hanno abbattuto la tisi, i cardiologi hanno imparato a curare gli infarti. Le malattie della psiche negli ultimi 60 anni sono aumentate del 1.200%: un successo strepitoso. Le malattie previste dal Dsm aumentano a ogni edizione: sindrome da accumulo (fa collezione di portauovo), dipendenza da caffeina, dipendenza da Internet. In compenso, mediante votazione, i monsignori dell'Apa hanno fatto sparire un bel po' di roba che improvvisamente non esiste più (l'isterismo) oppure non è una patologia: la pedofilia nell'ultimo Dsm smette di essere una perversione sessuale per diventare un orientamento sessuale. L'Apa ha riscritto l'etica. O meglio, l'ha annientata. L'Apa dopo aver riscritto l'etica, sta riscrivendo il diritto. È la seconda volta, nella storia dell'umanità, che il pensiero globale si appiattisce sulle farneticazioni di sedicenti uomini di scienza che spacciano le loro affermazioni basate sul nulla, e le loro opinioni per dati dimostrati. La prima volta fu quando venne dichiarata esistente, e superiore, la razza ariana.
Nucleare sì, nucleare no? Ne parliamo con Giovanni Brussato, ingegnere esperto di energia e materiali critici che ci spiega come il nucleare risolverebbe tutti i problemi dell'approvvigionamento energetico. Ma adesso serve la volontà politica per ripartire.
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 18 settembre con Carlo Cambi