2020-03-15
Smascherati dalle mascherine
Angelo Borrelli e Giuseppe Conte (Ansa)
Due settimane fa, dopo aver sentito in tv il responsabile della Protezione civile che, incalzato dalle domande del conduttore di Mattino 5, Francesco Vecchi, forniva risposte esitanti, avevo scritto che per arginare l'epidemia era indispensabile la nomina di un commissario straordinario con poteri speciali. Infatti si capiva, vedendolo, che Angelo Borrelli non era l'uomo adatto a governare un'emergenza sanitaria che si annunciava di dimensioni spaventose.Il capo del pronto intervento anti disastri, probabilmente nel passato si è rivelato capace di organizzare i soccorsi dopo alluvioni e terremoti. Ma un conto è salvare le persone sotto le macerie o il fango, altro è combattere un virus che miete migliaia di vittime in poche settimane. Quella che abbiamo davanti non è, come qualche fesso o fessa continua a ripetere, un'influenza un po' più cattiva del solito: è una pandemia e al momento non esiste vaccino. Basta sfogliare le pagine di giornali locali come l'Eco di Bergamo, zeppe quanto mai di necrologi, per capire che non basta saper montare una tenda da campo per ospitare gli sfollati e nemmeno c'è bisogno di un tecnico con specifica competenza nel reperimento di container dove alloggiare le persone. Qui serve ben altro per fermare il contagio. Gli esperti lo ripetono a perdifiato. Abbiamo bisogno di mezzi per curare i malati. E i mezzi si chiamano macchine per la respirazione artificiale, posti letto, mascherine per difendersi dal virus, sale di terapia intensiva, camici che proteggano gli operatori sanitari, guanti e occhiali a prova di contagio. Per non dire poi della necessità di nuovi medici e altri infermieri che vadano a rimpiazzare i dottori e i loro collaboratori contagiati sul campo o che diano il cambio a quelli che da settimane lavorano ininterrottamente 12 ore al giorno e sono talmente stanchi da rischiare loro stessi di ammalarsi.Sì, servono poteri speciali per saltare a piè pari le procedure. Niente gare d'acquisto del materiale sanitario come prevede la legge, niente lungaggini burocratiche per decidere di assumere nuovo personale. Non abbiamo tempo per indire bandi di gara e nemmeno per fare i concorsi: un'emergenza si deve affrontare con misure d'emergenza. Per questo era necessario nominare un commissario straordinario che potesse ignorare tutte le norme: perché se non si decide in fretta moriranno altre persone. Ma alla politica dare pieni poteri a un solo uomo, che può farsi un baffo anche di quello che dicono a Palazzo Chigi o altrove, non piace. I ministri si sentirebbero sminuiti, il presidente del Consiglio si sentirebbe dimezzato. Così dunque, invece di avere un Guido Bertolaso, cioè un uomo solo al comando della guerra al virus, abbiamo il solito giro di ciance della politica. E Bertolaso se l'è accaparrato la Lombardia. Ascoltare ogni giorno in tv il classico pastone di opinioni degli onorevoli di tutto l'arco costituzionale è cosa che non solo ti fa rivoltare lo stomaco, perché per questo servizio pubblico paghiamo anche, ma ti fa venire voglia di rompere il televisore.Sì, come al solito la politica si è messa di mezzo per complicare le cose. Alla compagnia di giro basta che la gente canti al balcone, che l'attore di turno inviti a restare a casa, che si inventi qualche slogan efficace da diffondere sui social. Ma nessuno poi si preoccupa di fare ciò di cui c'è realmente bisogno per evitare che altre persone muoiano. Negli ultimi due giorni, mentre il numero dei contagiati e delle vittime è aumentato a dismisura, abbiamo saputo che lo Stato ha rifornito di mascherine buone per spolverare i mobili la regione più colpita dal virus. E, allo stesso tempo, alla Lombardia si è negata la possibilità di allestire un ospedale in un padiglione della vecchia Fiera di Milano. «Non abbiamo i mezzi», pare che abbiano risposto da Roma. Ma quando si è in emergenza i mezzi si trovano. Si devono trovare. Non si può pensare di fare le gare della Consip, la centrale di acquisto della Pubblica amministrazione, e aspettare che qualcuno risponda. Né c'è il tempo di fare un concorso per l'assunzione di nuovi medici. Un commissario straordinario con pieni poteri deve poter mandare a quel paese chiunque, fosse anche il capo del governo, decidendo di acquistare ciò che serve e se del caso di requisire impianti e di convertirne la produzione. Un uomo solo, saltando i riti della politica e della pubblica amministrazione, può prendere i medici dove ci sono, fossero anche dall'estero, e pagarli quanto c'è bisogno di pagarli. Purtroppo, chi sta al governo vuole essere lui a comandare e il risultato sono le maschere di carta velina. Ma questo non è un carnevale. È un'epidemia. Lo volete capire, teste di cetriolo con la cravatta?