2023-12-05
La Ong puntava alla Chiesa del Nord Europa
Il Papa e Jean-Claude Hollerich (Ansa)
Casarini & Co volevano allargare la loro rete di finanziatori grazie all’aiuto del Cardinale Jean-Claude Hollerich, capo delle conferenze episcopali e arcivescovo di Lussemburgo. «Gli italiani sono dei pecoroni, se partono gli altri paesi si aggregheranno subito».Il cardinale può dirsi soddisfatto. Dopo essere stato promosso principe della Chiesa da papa Francesco gli è arrivata anche la benedizione di Luca Casarini che il 24 gennaio 2020 lo ha eletto santo protettore dei pescatori di migranti: «Grande H.. È il migliore». In pratica, per l’ex comunista Casarini, già mangiapreti convertito, il Palmiro Togliatti della Chiesa. Che cosa aveva fatto il porporato per meritarsi tale riconoscimento? Per don Mattia Ferrari, cappellano di bordo della Mare Jonio, la relazione tra la ong Mediterraneo e il cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e al tempo presidente della Comece, la Commissione delle conferenze episcopali europee, è da considerare tra quelle «importanti» costruite dall’ex leader delle Tute bianche Casarini.Del resto, Hollerich è un pezzo da novanta delle gerarchie ecclesiastiche. Considerato molto vicino a papa Francesco, attualmente è vicepresidente del Consiglio delle conferenze dei vescovi d’Europa e membro del Consiglio dei cardinali. Durante la campagna elettorale delle europee del 2019, Hollerich, in un articolo intitolato «Verso le elezioni europee» pubblicato da La civiltà cattolica aveva preso una posizione politica molto netta, di fatto apertamente ostile ai partiti di destra: «I populismi vogliono allontanare i problemi reali, organizzando danze intorno a un vitello d’oro. Essi costruiscono una falsa identità, denunciando nemici che sono accusati di tutti i mali della società: ad esempio, i migranti o l’Unione europea. I populismi legano gli individui non in comunità dove l’altro è una persona vicina, un partner nel dialogo e nell’azione, ma in gruppi che ripetono gli stessi slogan, che creano nuove uniformità, che sono l’anticamera dei totalitarismi».Stando alle parole di don Mattia, a caldeggiare la costruzione del rapporto con l’alto prelato lussemburghese sarebbe stato il cardinale Zupppi. Nella chat in cui lui, Casarini e l’altro socio della ong Giuseppe Caccia discutono i dettagli dell’incontro che i tre avranno a Roma il 3 ottobre 2019 con vari cardinali, il cappellano di bordo del peschereccio riferisce i suggerimenti strategici di Zuppi: «Dice però appunto che dobbiamo partire da Hollerich, perché appunto c’è questa differenza tra le Chiese europee e la Chiesa italiana: in Nord Europa sono molto più liberi e coraggiosi. Gli italiani sono dei pecoroni (termine che uso io, lui non l’ha usato), per cui se devono partire loro non lo fanno, mentre se parte l’Europa si aggregheranno subito...». A dicembre 2019 Caccia e Casarini volano in Lussemburgo per incontrare l’arcivescovo e praticamente in tempo reale iniziano a cercare di capitalizzare il colloquio. Il 13 dicembre, sulla chat di gruppo agli atti dell’inchiesta di Ragusa, Casarini copia il testo della lettera inviata dal Lussembrugo a Konrad Krajeski, l’elemosiniere del Papa. «Carissimo Padre, volevo innanzitutto ringraziarla per avere contribuito al nostro incontro con il Santo Padre, che è stato bellissimo e indimenticabile […]. Abbiamo parlato a lungo: l’incontro è durato oltre un’ora, intenso, di scambio, di comunione, di ragionamento su come fare. Gli ho raccontato dei nostri incontri con lei, dei suggerimenti che ci ha dato anche l’ultima volta in merito al sostegno della Chiesa alle nostre missioni in mare. Papa Francesco ha voluto i dettagli: quanto servirebbe per mettere una grande nave in mare». A Francesco, Casarini avrebbe trasmesso anche un elenco delle necessità: «Su richiesta del Santo Padre abbiamo inviato 3 schede, relative agli argomenti trattati: una che riguarda la situazione di sequestro amministrativo che blocca le nostre navi, una relativa al tema della evacuazione umanitaria dalla Libia, e infine una per sostegno a 4 missioni di soccorso in mare, che ci permetterebbero di avere una nave grande, capace di stare in mare per il soccorso a più fratelli e sorelle possibili, tutto l’anno». Poi prosegue, quantificando i soldi che la ong chiede: «Stiamo lavorando su questa strada: una richiesta di sostegno per 4 missioni in mare ( circa 880.000 euro complessivi ), dettagliata nei costi e nelle finalità, che sarà «timbrata» da Vescovi e Cardinali di varie diocesi italiane (Bologna, Palermo, Modena, Agrigento, eccetera) e che avviene su richiesta rivolta a loro dall’associazione Mediterranea saving humans». A quel punto, l’ex tuta bianca si gioca il nome di Hollerich: «Allo stesso tempo io le sto scrivendo dal Lussemburgo, dove mi sono recato con Beppe Caccia( che era con me nei nostri incontri in Elemosineria ) a trovare il Cardinale Hollerich. Il cardinale è totalmente d’accordo con tutto, ed era felicissimo per l’esito dell’incontro con Papa Francesco. Abbiamo discusso con lui e da questo versante ci muoveremo così: si costituirà una associazione Mediterranea Luxemburgo, e tramite questa verrà fatta richiesta a lui di aiuto per 4 missioni in mare. Lui «timbrerà» anche come Chiesa del Lussemburgo la richiesta che farà pervenire a Papa Francesco, come fanno gli italiani». Il 17 gennaio 2020, don Mattia inoltra sulla chat un messaggio di Hollerich, conferma che il progetto della succursale lussemburghese di Mediterranea procedeva con il suo supporto: «Marie-Christine, la mia delegata per la pastorale sociale, si metterà in contatto con te... ha accettato di far parte dei membri dell’associazione a Lussemburgo». Entusiasta, il cappellano di bordo pensa in grande: «La frontiera è il Nord Europa. Dobbiamo parlare con il cardinale di Bruxelles». Una settimana dopo annuncia di aver ricevuto una telefonata da Hollerich: «Lunedì ci manda i contatti del cardinale De Kesel (altro bergogliano), arcivescovo di Bruxelles. Ci consiglia di incontrarlo e di fare in Belgio un’operazione analoga, così con l’asse Lussemburgo-Belgio e i due cardinali siamo ancora più forti in Europa e anche con la Chiesa italiana». È questo consiglio che porta Casarini a chiamare Hollerich «Il migliore».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)