2024-04-24
La multinazionale vince sul «carburante green»
Roberto Rustichelli (Ansa)
Ribaltato il verdetto del Garante per la concorrenza, cancellata la multa milionaria.Nel 2019 le associazioni ambientaliste, compresa Legambiente, festeggiavano la decisione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) di multare l’Eni per 5 milioni di euro per «la diffusione di messaggi pubblicitari ingannevoli utilizzati nella campagna promozionale che ha riguardato il carburante Eni Diesel+, sia relativamente all’affermazione del positivo impatto ambientale connesso al suo utilizzo, che alle asserite caratteristiche di tale carburante in termini di risparmio dei consumi e di riduzioni delle emissioni gassose». Peccato che a distanza di 5 anni una sentenza del Consiglio di stato, dopo il ricorso di Eni abbia annullato quel provvedimento e ha stabilito che dovranno essere anche risarcite le spese legali. In pratica, quanto sosteneva Eni nelle sue pubblicità sul carburante green «rinnovabile», che «aiuta a proteggere l’ambiente» era più che giustificato. E a stabilirlo è proprio una sentenza del Consiglio di Stato che smentisce tutto l’impianto dell’Agcm che non avrebbe permesso a Eni di esercitare in modo pieno ed esaustivo i propri diritti defensionali anche perché «l’asserita indebita utilizzazione del termine “green” per promuovere un carburante – sarebbe stata del tutto estranea all’originario impianto accusatorio incentrato invece sulle diverse questioni della fondatezza tecnica dei vanti ambientali». Secondo la sentenza, l’autorità garante «avrebbe addebitato ad Eni di non aver dimostrato che la componente “green” fosse realmente in grado di assicurare un “minore o ridotto impatto ambientale del prodotto offerto”» ma nel provvedimento finale «i medesimi vanti ambientali sarebbero stati censurati per ragioni diametralmente opposte, ossia in quanto suscettibili di evocare “nel consumatore medio l’idea di un beneficio assoluto per l’ambiente o comunque di un’assenza di danno per l’ambiente” e dunque a prescindere dalla effettiva capacità della componente “green” di ridurre l’impatto ambientale del prodotto». Del resto, «nel rivendicare la riduzione delle emissioni gassose allo scarico “fino al 40%”, Eni si è basata su dei test direttamente eseguiti dal Cnr-Istituto nazionale motori, che la stessa Agcm ha riconosciuto, in sede istruttoria procedimentale, condotte seguendo le metodologie di riferimento per l’intero settore». Tanto più, che secondo i giudici (presidente del collegio Hadrian Simonetti) «non ci si può peraltro, esimere dall’osservare, con riferimento specifico al vanto della riduzione delle emissioni gassose che il dato massimo del 40 % indicato da Eni risulta […] complessivamente attendibile in quanto rappresentativo e prossimo al dato medio relativo alle diverse autovetture prese in considerazione». Non solo. «A differenza di quanto sostenuto dall’autorità il dato del 4 % indicato da Eni» non è «arbitrario ma, anche in mancanza di più specifiche deduzioni di senso opposto dell’Autorità», è «complessivamente attendibile».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.