La moda uomo a Milano apre con il mondo fantastico di Philipp Plein

Quarantotto appuntamenti, nove presentazioni su appuntamento e sei eventi per un totale di 63 brand in calendario. Questi i numeri della Milano Fashion Week dedicata all'abbigliamento maschile e che si è aperta oggi fino al 22 giugno.


È un ritorno graduale alla normalità anche per il mondo della moda. Tant'è che sono ancora pochi quelli che sfilano in presenza: Dolce & Gabbana il 19 giugno, Etro il 20 giugno, Giorgio Armani il 21 giugno con una doppia passerella. Il resto sfrutta ancora il web con video che spesso, sono più entusiasmanti della passerella. Come quello di Ermenegildo Zegna.

E sono diversi gli stilisti a scommettere che non si tornerà più indietro ma si cercherà di far convivere le due realtà. Tra gli appuntamenti digitali più attesi della giornata c'era Philipp Plein lo stilista tedesco più trasgressivo noto per le sue sfilate rock, dallo stile forte e dinamico che piace tanto ai giovani di successo che amano non passare inosservati. Anche questa volta ha mantenuto la promessa e il suo video di presentazione della collezione, che "ruba" il titolo al film horror The Hills have eyes , è un vero capolavoro dove esplora il suo mondo fantastico.

«Insieme all'artista digitale Anthony Tudisco» spiega Plein «abbiamo creato immagini, animazioni realistiche e personaggi di fantasia. Abbiamo utilizzato la tecnologia digitale per esplorare nuovi temi e prospettive, concentrandoci allo stesso tempo sulla nostra forte identità di brand». Il marchio Philipp Plein è un luogo d'incontro per menti visionarie e idee creative da più di 20 anni.

Nella collezione, diversi sono i mondi e i temi cromatici legati alle opere d'arte e alle stampe utilizzate: Ananas Skie, Burning Palm's, Graffiti Monogram e Tattoo Inspired Graphics riflettono lo spirito della costa occidentale. Che è una grande ispirazione combinata con la musica di Travis Barker.

Nell'attuale mondo colpito dal covid, Philippe Plein ha nuovamente reinventato la propria eredità non utilizzando alcun modello fisico nelle sue produzioni di sfilate di moda. Philipp Plein continuerà a riscrivere i confini dell'arte. «Dal 1999, creiamo continuamente prodotti di moda di lusso unici e riconoscibili che hanno reso Philipp Plein un successo globale. Il Covid ha dato al nostro gruppo di moda la possibilità di ripensare, rimodellare e sviluppare una nuova strategia per la nuova era post pandemia. Come nessun altro marchio stiamo plasmando un'eccentrica storia di successo».

Mamdani ha sedotto una città a suon di bugie
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.

Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.

Dimmi La Verità | Francesco Gallo: «Il Ponte sullo Stretto ed elezioni regionali»

Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.

Schlein, Landini e compagni contestano il taglio delle tasse per chi guadagna 2000 euro

Usa: il destino di una parte dei dazi è nelle mani della Corte Suprema
Donald Trump (Ansa)

La Corte Suprema degli Stati Uniti si appresta a pronunciarsi sulla legittimità di una parte dei dazi, che sono stati imposti da Donald Trump: si tratterà di una decisione dalla portata storica.

Al centro del contenzioso sono finite le tariffe che il presidente americano ha comminato ai sensi dell’International Emergency Economic Powers Act (Ieepa). In tal senso, la questione riguarda i dazi imposti per il traffico di fentanyl e quelli che l’inquilino della Casa Bianca ha battezzato ad aprile come “reciproci”. È infatti contro queste tariffe che hanno fatto ricorso alcune aziende e una dozzina di Stati. E, finora, i tribunali di grado inferiore hanno dato torto alla Casa Bianca. I vari casi sono quindi stati accorpati dalla Corte Suprema che, a settembre, ha deciso di valutarli. E così, mercoledì scorso, i togati hanno ospitato il dibattimento sulla questione tra gli avvocati delle parti. Adesso, si attende la decisione finale, che non è tuttavia chiaro quando sarà emessa: solitamente, la Corte Suprema impiega dai tre ai sei mesi dal dibattimento per pronunciarsi. Non è tuttavia escluso che, vista la delicatezza e l’urgenza del dossier in esame, possa stavolta accelerare i tempi.

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