2019-01-02
La Lega rimarca i propri successi ma dovrà fare i conti con il Quirinale
Matteo Salvini incassa i risultati sulla sicurezza e insiste sui social «fino a che non metteranno un bavaglio anche, grazie. Noi non ci fermiamo». Il Colle però gli sta addosso.«Perfino il presidente della Repubblica ha inaugurato il suo discorso parlando dei social. Fortuna che ci siete ragazzi, perché se aspettassimo le informazioni dai giornaloni, dai telegiornaloni, campa cavallo. Fortuna che ci si può informare direttamente, poi ognuno si fa le sue idee, però senza il filtro, magari di giornali che sono interessati al quattrino o di telegiornali che debbono ubbidire al padrino o al padrone di turno». È stato il primo commento del segretario della Lega, Matteo Salvini, al discorso di Capodanno di Sergio Mattarella. Inutile dirlo, le dichiarazioni sono state rilasciate nella diretta Facebook con cui ha inviato gli auguri per il nuovo anno. «Liberi, liberi, e poi gli italiani scelgono. Ci siete voi, l'ha detto anche il presidente Mattarella», ha ribadito il leader del Carroccio, «fino a che non metteranno un bavaglio anche ai social, grazie. Noi non ci fermiamo». Salvini ha così deciso di prendere l'onda delle polemiche all'indomani del commento del Colle sull'anno appena trascorso e sulla manovra vidimata all'ultimo giorno utile. Ai suoi elettori ha voluto rimarcare anche il tema della sicurezza: «Sono contento che Mattarella abbia iniziato il suo discorso parlando di sicurezza», ha aggiunto Salvini spiegando che l'Italia ha ritrovato i suoi confini, «la sua sicurezza», ha concluso, «il presidente della Repubblica non ha potuto essere così esplicito». Ciò che ieri il numero uno della Lega si è guardato bene dal commentare è la lettura a partita doppia del discorso di fine anno. Quasi tutte le critiche sono state rivolte alla Lega più che al Movimento 5 stelle. Salvo il tema della manovra, che risulta a tutti gli effetti bipartisan. Su quest'ultimo tema, la stoccata pesante è stata rivolta alla scelta di tassare il terzo settore. I grandi elettori di Mattarella, a cominciare da Giuseppe Guzzetti, capo delle fondazioni bancarie e voce di spicco del terzo settore, ha detto la sua, sebbene nel silenzio dei cablogrammi di potere. La correzione ci sarà, ma l'aver fatto passare tale norma avrà qualche ripercussione anche per la Lega. Così come prima o poi (forse dopo le elezioni europee) il Carroccio dovrà porsi qualche interrogativo in più su quale sia l'obiettivo del capo dello Stato. Immigrazione, sicurezza e uso dei social - è vero - sono temi condivisi da Lega e Colle, ma con un'idea nettamente opposta. Non a caso Mattarella ha fatto gli auguri agli italiani e ai circa 5 milioni di cittadini immigrati. La domanda di fondo è la seguente: il giorno in cui la Lega dovesse definitivamente trionfare nei sondaggi e superare i grillini, di fronte a una coalizione di destra (Salvini dominus) come si porrà il Colle? Ci sarà fuoco di sbarramento? Oppure proseguirà l'attività di mediazione democristiana che negli ultimi sei mesi ha permesso vie di uscita inaspettate? Raramente un discorso di fine anno è stato così politico, e si è posto l'obiettivo di tirare le fila di eventuali schieramenti. Intervenendo anche su temi specifici e dettagli che hanno contraddistinto la cronaca. Basti pensare al passaggio sull'uso della divisa e delle uniformi. Il Quirinale ha voluto al tempo stesso bacchettare l'idea di usare l'esercito per tappare le buche di Roma e l'abuso di magliette con alamari o divise da parte del ministro dell'Interno. Salvini, nelle sue funzioni di capo del Viminale, è libero di indossare ciò che decide, ma basta poco per scivolare nell'eccesso e chi indossa l'uniforme sa che va rispettata. Non si mettono gli alamari per andare a fare la spesa al supermercato. E su questo l'alert di Mattarella vale la pena di essere preso in considerazione. Per una politica della sicurezza a 360 gradi serve l'appoggio di tutte le forze armate e di tutti i corpi armati dello Stato. Ne ha bisogno pure Salvini, ma per passare dall'idillio al disinteresse basta poco. Il messaggio è semplice: non tirare troppo la corda.
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Sergio Mattarella con la mamma di Willy Monteiro Duarte (Ansa)