2019-10-17
La furia ambientalista si abbatte su chi lavora. Carburanti più cari e stangata sul parco auto
La manovra pesca 2 miliardi dalle aziende: stop alle deduzioni sulle flotte non «green», diesel aumentato ai camion e tassa su imballaggi di plastica.Il Consiglio dei ministri iniziato martedì sera alle 23 è terminato alle 4.35 di ieri mattina. Una riunione fiume che ha prodotto il Dpb, documento programmatico di bilancio, e un decreto fiscale approvato salvo intese. Talmente salvo intese che nel momento in cui vi scriviamo non è ancora stato redatto nella sua forma definitiva. Lì dentro ci saranno i dettagli delle future fregature fiscali e dei nuovi adempimenti burocratici. Il Dpb, invece, è stato, subito dopo la conclusione del cdm, inviato a Bruxelles per l'analisi del perimetro della manovra. L'Ue viene così informata di quello che saranno i pilastri della legge finanziaria 2020, entrate e uscite per circa 30 miliardi di euro. «La manovra è espansiva: siamo riusciti a evitare l'incremento Iva e realizza vari punti del programma di governo», ha sottolineato il premier verso le 5 del mattino, citando i 3 miliardi per il taglio delle tasse sul lavoro, il green new deal, le misure per la famiglia e la disabilità. A Giuseppe Conte deve però sfuggire il concetto di espansività, visto che di interventi concreti per stimolare i consumi ve ne è solo uno, il taglio del cuneo fiscale, ma si tratta di una misura risibile. (Poi vedremo nel dettaglio). «Le coperture sono solide, i numeri particolarmente robusti», ha assicura Roberto Gualtieri sfidando praticamente la forza di gravità: 3 miliardi arrivano da misure per il contrasto all'evasione e altri 3 miliardi arrivano dall'extragettito dei pagamenti legati agli Isa, gli indici di affidabilità che sostituiscono gli studi di settore. L'ottimismo sulla stabilità dei conti pervade però solo il premier e il ministro dell'Economia, perché basta prendere il documento e leggerlo pagina dopo pagina per comprendere che la lotta all'evasione non potrà mai garantire tali ritorni. Il che spiega il fatto che le clausole di salvaguardia dell'Iva, pur disinnescando l'aumento nel 2020, non escluderanno interventi a macchia di leopardo sulle aliquote agevolate. A oggi il governo prevede di spendere comunque il prossimo anno 23,1 miliardi di per euro per tamponare l'imposta sui consumi, mentre l'unica vera macro aerea di intervento riguarda le buste paga. Taglio del cuneoÈ la seconda macro misura della manovra. Si riduce da luglio del 2020 il cuneo fiscale a carico dei lavoratori, avviando un percorso di diminuzione della pressione fiscale sul lavoro. L'ipotesi è di una riduzione da 3 miliardi nel 2020 per arrivare a regime a 6 miliardi nel 2021. Gli sconti arriverebbero ai soli lavoratori dipendenti. Il governo, nel comunicato finale di Palazzo Chigi ipotizza anche una «di riforma complessiva del regime Irpef», della quale al momento non vi è traccia. La maggiorazione in busta paga per redditi tra i 20.000 e i 40.000 annui dovrebbe aggirarsi tra i 20 e i 30 euro al mese. Meglio che nulla, ma non dovrebbe essere una cifra sufficiente a rilanciare i consumi. La precedente esperienza, al tempo del governo di Romano Prodi, non è stata soddisfacente, nonostante la cifra investita fosse di 3 miliardi superiore su base annua. Rispetto al denaro destinato al sostegno delle famiglie è comunque più di una mancia.FamiglieVengono destinati 600 milioni per gli interventi in favore delle famiglie, che saranno oggetto di un piano di razionalizzazione e semplificazione. La base per arrivare all'assegno unico per i figli. Sconti per gli asili nido, con azzeramento della retta per i redditi bassi. Altri 90 milioni di euro aggiuntivi saranno destinati al «fondo per la disabilità» e agli incentivi per l'introduzione dei diversamente abili nel mondo del lavoro. Mentre sul fronte salute ci sarà la cancellazione del cosiddetto superticket in sanità, a partire dalla seconda metà del 2020, con un corrispondente incremento delle risorse previste per il sistema sanitario nazionale. Che purtroppo sarà finanziato dalla proposta del ministro, Roberto Speranza. Si alzeranno i costi delle prestazione per i redditi medi e alti, in modo da compensare ampiamente il taglio del superticket. In pratica gli evasori continueranno a non pagare nulla, mentre le persone oneste e benestanti saranno spremute fino all'ultimo. Nel comunicato post cdm, il governo di è vantato di metter emano e alzare gli ecobonus e gli incentivi alla casa. «Viene introdotta per il 2020 una detrazione per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici per dare un nuovo volto alle nostre città. Vengono prorogate le detrazioni per la riqualificazione energetica, gli impianti di micro cogenerazione e le ristrutturazioni edilizie, oltre a quelle per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe energetica elevata a seguito di ristrutturazione», si legge nel testo. Ma per comprendere la portata dell'intervento bisogna andare a spulciare il fascicolo del Dpb e si apprende che per tutti questi interventi il governo mette sul tavolo solo 50 milioni di euro. Praticamente un a presa in giro.tagli Dove invece non usa i giri di parole è il capitolo dedicato al taglio delle risorse per i ministeri e la Pa: quasi 2,5 miliardi, le tasse sui giochi (600 milioni) e, con la scusa di far bene all'ambiente, il pacchetto di tasse sulla plastica e sui mezzi cosiddetti inquinanti. Da qui Conte prevede di incassare un gettito superiore ai 2 miliardi di euro. Si tratta di scelte nel dettaglio che faranno infuriare le aziende, perché andranno a spezzare business plan già consolidati. Ad esempio, i costi per le flotte di auto non potranno più essere dedotti se i veicoli saranno inquinanti. La base imponibile passerà dall'attuale 30% al 100%. Così le aziende si troveranno a detrarre meno costi e pagare più tasse e saranno costrette a farle nel modo peggiore. Perché la decisione colpisce chi è in utile e chi è in perdita. Soprattutto perché nel secondo caso, gli amministratori non avranno la possibilità di comprare una auto nuova. Stesso discorso vale per i carburanti. Dal 2021 gli autotrasportatori che usano mezzi diesel euro 3 o euro 4 non godranno più di agevolazioni sul gasolio. In pratica trasportare merci costerà di più. Soprattutto se il packaging sarà plastificato. Il cdm ha deciso di applicare una tassa da un euro per ogni chilogrammo di imballaggio che non sia biodegradabile. Purtroppo non finisce qui perché il testo approvato dal governo è un mega biscotto della sfortuna. Dentro c'è un biglietto che va sotto la voce varie ed eventuali. Ben 5 miliardi di euro di maggiori entrate tutte da definire. Saranno tasse, ovviamente che colpiranno pure i dipendenti che godranno del taglio del cuneo. Con la differenza che l'intervento in busta paga parte da luglio, tutte le altre tasse a sorpresa partiranno invece dal primo gennaio.
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)