2020-04-16
La Finanza al Pirellone ma la piaga è nazionale
Le Fiamme gialle perquisiscono gli uffici della Regione per indagare sul Pio albergo Trivulzio. Il guaio delle case di riposo però esplode in 26 strutture dell'Emilia Romagna. Denunce anche in Piemonte e Toscana. E ora l'incubo si sposta in Puglia.Anche se l'attenzione è concentrata tutta in Lombardia, dove, dopo le perquisizioni nelle Residenze per anziani e le notifiche di avvisi di garanzia dell'altro giorno, gli investigatori sono entrati nella sede della Regione per acquisire documenti, carteggi e circolari relativi alle indagini sul Pio albergo Trivulzio e sulle residenze lombarde finite al centro delle inchieste, la bomba al Covid-19 nelle residenze per anziani sembra essere esplosa in Emilia Romagna. Le inchieste giudiziarie sono concentrate in 26 strutture. Numero degli ospiti e degli operatori, condizioni igieniche, uso dei dispositivi di protezione individuali e messa in pratica di tutte le misure necessarie previste per evitare possibili contagi: su questi aspetti si sono concentrati gli accertamenti degli investigatori che si stanno muovendo in accordo con le aziende sanitarie. In provincia di Bologna sono state sanzionate nove strutture, per 5.000 euro di multa. In provincia di Ravenna le ispezioni hanno riguardato sette attività e le multe ammontano a 3.300 euro, una persona è stata denunciata per inosservanza delle norme sulla pubblica di sicurezza. A Forlì e a Cesena sopralluoghi in due strutture assistenziali e sanzioni per 5.000 euro. Ma carabinieri del Nas e investigatori della Guardia di finanza stanno entrando da Nord a Sud nelle Residenze per anziani per cercare di far luce sulla drammatica strage di nonni. Le ipotesi di reato sono simili ovunque: epidemia colposa e omicidio colposo plurimo. L'assassino è il Covid-19, ma le Procure danno la caccia a eventuali corresponsabili. Si parte sempre da esposti di parenti delle vittime o da articoli di stampa. Per Milano, Bergamo e Prato ci sono anche esposti del Codacons: «Quanto accaduto nelle case di riposo non può ritenersi una epidemia casuale», sostengono dall'associazione dei consumatori, «ma è una vera e propria strage». I luoghi di assistenza, secondo il Codacons, si sono trasformati in pericolosissimi focolai di morte certa. E, così, anche in Piemonte l'associazione ha annunciato una denuncia: l'epicentro è Ivrea. Il Codacons chiede di procedere anche per il «dolo eventuale». Perché, si sostiene, sarebbero stati accettati rischi e conseguenze che, seppur non volute, erano apparse possibili. E il presidente, Carlo Rienzi, spiega che nel caso specifico, «si tratta delle tante carenze sul fronte delle misure a tutela degli anziani ospiti, che hanno di fatto reso pressoché certo il verificarsi dei decessi all'interno delle strutture». In Piemonte anche gli infermieri hanno denunciato «gravi disservizi nelle strutture residenziali territoriali». E si sono rivolti al governatore, Alberto Cirio. In alcune strutture sono morti fino a 41 ospiti e gli operatori contagiati non si contano. Anche se dall'unità di crisi della Regione Piemonte fanno sapere che il 90 per cento della case di riposo non ha manifestato «criticità patologiche». A Udine, dopo un'ispezione dei carabinieri del Nas, un'ordinanza dell'Asl ha sospeso l'autorizzazione a una struttura per anziani e ha disposto l'immediata evacuazione dei 21 ospiti alloggiati, tutti positivi al Covid-19. Sembra che siano emerse «gravi carenze organizzative». Anche in Toscana le Rsa si stanno trasformando in focolai: sono stati scoperti altri casi di contagio nelle Rsa della provincia di Arezzo. Dopo il drammatico bilancio della struttura di Bucine (dieci morti) e di quella di Montevarchi (due morti) con 12 pazienti in ospedale ad Arezzo e 11 dirottati in una struttura di Siena, i tamponi positivi crescono. Tre alla Casa Pia di Arezzo, si tratta di due dipendenti e un anziano positivi. Tutti asintomatici. Anche nella casa di riposo Guillichini i contagiati sono tre: due dipendenti e uno degli anziani. Colpita anche la Rsa Becattini di Civitella Val di Chiana. Ancora una volta con tre anziani asintomatici. Il timore è che il tempo passato tra il test e la sua definizione abbia in qualche modo potuto allargare il contagio. Inoltre, un novantasettenne è risultato positivo nella Rsa di Lucignano. In Puglia, invece, l'attenzione è concentrata a Soleto, in provincia di Lecce, dove, nella casa di riposo Le Fontanelle si sono verificati 12 decessi tra i circa 90 ospiti contagiati, mentre sono 14 gli operatori sanitari infetti. La Procura ha aperto un fascicolo e ha sollecitato l'invio degli ispettori del ministero della Sanità. C'è poi la residenza sociosanitaria Il Focolare a Brindisi. Qui sono 102 i casi accertati (59 ospiti e 43 operatori), quasi tutti asintomatici e al momento isolati nella stessa struttura. Non c'è ancora un'inchiesta, ma la Asl ha chiesto il commissariamento della Rsa. A Trani la Procura ipotizza la violazione delle norme sulla salute e sicurezza sul lavoro relative alla valutazione del rischio biologico. Nel mirino c'è l'Opera don Uva di Bisceglie, dove i casi accertati di contagio da coronavirus sono complessivamente 46 (37 pazienti e nove operatori sanitari). E a Canosa di Puglia, tre anziani residenti nella Residenza sociosanitaria San Giuseppe, risultati positivi al coronavirus, sono deceduti negli ultimi giorni. Le persone contagiate fino a questo momento sono 47: 43 ospiti e quattro operatori sanitari. In tutta Italia, dall'inizio dell'emergenza, su oltre 600 Rsa controllate dai carabinieri del Nas il 17 per cento ha presentato irregolarità relative alla gestione delle procedure e degli spazi riservati a possibili casi di positività al coronavirus, alla formazione di operatori e alla dotazione di dispositivi protettivi. Nelle 104 strutture non in regola, 61 persone sono state denunciate e 157 sanzionante. A causa delle gravi carenze sono state sospese o chiuse 15 attività. E siamo solo all'inizio.
Papa Leone XIV (Getty Images)
Sergio Mattarella con la mamma di Willy Monteiro Duarte (Ansa)
Duilio Poggiolini (Getty Images)
L'amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel (Imagoeconomica)