2020-09-09
La droga alimenta i casi di cronaca nera. Chi la depenalizza favorisce i criminali
La maggior parte degli omicidi efferati è compiuta da soggetti sotto l'effetto di metanfetamine. Il consumo va vietato.I quattro energumeni che hanno assassinato un ventunenne a calci e pugni, che hanno continuato a picchiare dove già c'erano fratture, che hanno continuato a colpire dove già stava sanguinando, erano sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, molto probabilmente cannabis e metanfetamine, forse anche cocaina.L'uomo, più raramente il padre, più frequentemente il compagno della madre, che picchia a morte il bambino di due anni, è sotto effetto di stupefacenti, quasi sempre cannabis e metanfetamine, forse anche cocaina. Anche mamma che sta a guardare è sotto l'effetto delle stesse cose.L'uomo che uccide la donna che non lo vuole più, con sistemi più o meno creativi, dall'accoltellamento alla tanica di benzina più accendino, è nella quasi totalità dei casi sotto effetto di stupefacenti, in particolare cannabis e metanfetamina, probabilmente anche cocaina.I giulivi ragazzotti che periodicamente in una discoteca massacrano qualcuno che li ha urtati sono sempre sotto effetto di metanfetamina, detta anche ecstasy o crystal meth, assolutamente indispensabile per resistere alla stanchezza e alla mancanza di sonno necessari ad affrontare locali che aprono a mezzanotte. Anche quelli che li stanno a guardare senza intervenire, sono sotto l'effetto delle stesse sostanze.Sia i soldati che le gerarchie del Terzo reich erano tutti sono metanfetamina. Era all'epoca usato come antidepressivo, contro la stanchezza. Fu prescritto ad Adolf Hitler, che si trovò benissimo. Non aveva quasi più necessità di dormire, non aveva quasi più necessità di mangiare, il suo carattere timido e impacciato scomparve, si infranse come il guscio di un uovo e lasciò uscire un serpente di furia, la cui energia era smisurata, letteralmente traboccante, e in effetti traboccò per scolare sulla Germania e poi sul mondo un acido fetido e corrosivo che ha distrutto ogni etica. Entusiasmato dal successo, Hitler diede ordine di somministrare metanfetamina a tutti i militari: le pillole magiche erano fornite di ordinanza come la polvere contro i pidocchi. La polvere contro i pidocchi non funzionava, la metanfetamina sì.La guerra lampo funzionò perché i carristi erano strafatti di metanfetamina. La Germania poté aggredire la Francia passando dal Belgio, perché i carri armati tedeschi non si fermavano mai, avanzavano 24 ore al giorno, i carristi non dormivano mai. Crollarono dopo la vittoria, quando ormai Parigi era presa. Effetti della metanfetamina: annulla la stanchezza, rende resistenti al sonno e alla fame, moltiplica l'energia, moltiplica la crudeltà, annulla l'empatia, rende incapaci di prevedere le conseguenze delle proprie azioni. Consumata per decenni favorisce il morbo di Parkinson, distrugge cervello, denti e pelle. La crudeltà e il sadismo esistevano anche prima delle tossicodipendenze, perché il cervello umano ha potenzialità di ferocia, basta aprire a caso un libro di storia per trovare la prova. Appartenevano, però, a epoche crudeli, dove la crudeltà veniva insegnata portando il bambino al Colosseo a vedere i cristiani bruciati, o in piazza ad assistere all'esecuzione del reo di turno.Noi siamo un'epoca iperempatica che non ha ancora smesso di lacrimare per l'assassinio della mamma di Bambi. La crudeltà non si improvvisa. Non si passa in tre minuti netti dall'essere spettatori commossi di un film della Walt Disney a picchiatori letali senza un aiuto chimico. Chiunque abbia depenalizzato il consumo di stupefacenti è corresponsabile di queste morti, come è corresponsabile delle migliaia di morti e decine di migliaia di feriti, di amputati, di sfigurati, di ridotti sulla sedia a rotelle o al coma per incidenti stradali dovuti a perdita di lucidità da stupefacenti. Lo zuzzerellone di turno a questo punto cinguetta la frase: proibire queste sostanze non serve, non è questa la strada. Certo che serve. Come è possibile che una frase di così colossale idiozia venga ripetuta?La proibizione in primo luogo chiarisce che si sta parlando di qualcosa di illecito, e che questo qualcosa è illecito in quanto è un danno per sé e per gli altri. In secondo luogo il timore della punizione, 5.000 euro di multa per esempio, da raddoppiare la seconda volta e triplicare la terza, e per chi non paga il carcere per tre mesi, che diventano sei alla recidiva e così via, soprattutto dove la punizione sia applicata da magistrati che facciano l'onesto lavoro di applicare la legge qualunque essa sia, è un deterrente spettacolare. Buffo, vero? Eppure è così. Perché non multare e punire chi si mette in condizioni di uccidere un innocente con l'auto e picchiandolo a morte? La stessa élite che impone una dittatura sanitaria per una malattia che ha avuto, e che ora non ha più, una mortalità dello 0,06%, permette negozi di cannabis legale. Questa sostanza può causare in persone predisposte scompensi psicotici anche irreversibili. E una volta che è legale, chiunque parli di pericolosità può essere deriso. Punire il consumo, questo sì, spaccherebbe le gambe allo spaccio. Inoltre, e questo è fondamentale sottolinearlo, si costruisce spesso un'idea romantica e idiota del tossicodipendente come di qualcuno con una grande bua al cuoricino, un dolente colpito dalla vita, che cerca qualcosa che sia un balsamo sulle sue ferite aperte e sanguinanti. Il concetto è: chi cerca, trova. Il tossicodipendente cerca e troverà lo spacciatore, lo troverà sempre perché lo cerca disperatamente. È il contrario: chi trova, cerca. Chi trova lo spacciatore fuori dalla scuola - un tempo erano le superiori, ora le medie e a volte anche le elementari - usa una sostanza che ha la caratteristica di creare dipendenza e diventa dipendente. Entrate in una scuola, misurate il tasso di sostanza nelle urine e fate 5.000 euro di multa ai positivi: lo spaccio crollerà. E nessun ventunenne con un sorriso dolcissimo dovrà più morire ammazzato a pugni, nessun bimbo di due anni. Volete sapere chi è il responsabile? Presentate il conto al partito radicale. E, se posso dare un consiglio, l'esame delle urine mettetelo obbligatorio in Parlamento.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)