2022-07-11
La crisi dello Sri Lanka rischia di destabilizzare il subcontinente indiano
True
Ansa
La crisi dello Sri Lanka sta assumendo dei tratti sempre più preoccupanti. E l'instabilità potrebbe presto dilagare al di fuori dei confini del Paese.
La crisi dello Sri Lanka sta assumendo dei tratti sempre più preoccupanti. E l'instabilità potrebbe presto dilagare al di fuori dei confini del Paese. Dopo mesi di proteste relativamente pacifiche contro le turbolenze economiche, si è registrata una vera e propria sollevazione nel fine settimana, che ha coinvolto fino a 100.000 dimostranti con un assalto in piena regola al palazzo presidenziale. Tutto questo ha portato il capo dello Stato, Gotabaya Rajapaksa, ad annunciare le sue dimissioni, che diverranno effettive a partire mercoledì. Anche alcuni esponenti del governo in carica (tra cui il premier) avrebbero optato per fare un passo indietro. Ora, come riferito da Cnn, “secondo la costituzione dello Sri Lanka, il presidente del parlamento fungerà da presidente ad interim per un massimo di 30 giorni. Nel frattempo, il parlamento eleggerà un nuovo presidente entro 30 giorni tra uno dei suoi membri che rimarrà in carica per i restanti due anni dell'attuale legislatura”. Bisognerà capire innanzitutto se il trasferimento di potere avverrà in modo ordinato e pacifico. Dobbiamo infatti ricordare che, come recentemente sottolineato da Deutsche Welle, il presidente uscente continua a godere del sostegno delle forze armate. Se anche le annunciate dimissioni presidenziali dovessero avere un seguito, Rajapaksa vanta solidi alleati in parlamento e potrebbe quindi avere voce in capitolo nella scelta del proprio successore. Inoltre, va tenuto presente che le forze partitiche in parlamento risultano notevolmente frastagliate: il che rappresenta un chiaro rischio dal punto di vista della stabilità politica. In secondo luogo, chiunque assumerà il potere nei prossimi giorni dovrà inevitabilmente affrontare i profondi nodi economici che sono alla base di questa drammatica crisi. Il Paese è ormai al collasso, dipendente dall'aiuto di Paesi stranieri (a partire dall’India) e attualmente in trattativa per un piano di salvataggio da parte del Fondo monetario internazionale. Tutto questo si accompagna alle crescenti difficoltà, incontrate dai cittadini, per acquistare carburante e beni di prima necessità, mentre la disoccupazione ha raggiunto livelli significativi. Una situazione tragica – la più grave da quando il Paese divenne indipendente nel 1948 – dovuta a vari fattori: gli effetti della pandemia, la cattiva gestione, una corruzione significativa e gli attacchi terroristici del 2019, che hanno inflitto un colpo quasi mortale al settore turistico locale. Nelle scorse ore, era circolata l’indiscrezione – poi smentita – che l’India fosse in procinto di inviare truppe nel Paese martoriato. “L’India è il vicino più prossimo dello Sri Lanka e i nostri due Paesi condividono profondi legami di civiltà. Siamo consapevoli delle molte sfide che lo Sri Lanka e il suo popolo stanno affrontando e siamo al fianco del popolo dello Sri Lanka mentre cerca di superare questo periodo difficile”, ha dichiarato il ministero degli Esteri di Nuova Delhi. Come ricordato dall’Hindustan Times, l’India condusse in Sri Lanka un’operazione di peace keeping tra il 1987 e il 1990, in cui persero tuttavia la vita oltre mille soldati indiani. E' tuttavia chiaro che probabilmente Nuova Delhi teme oggi dei contraccolpi in termini di instabilità. Più in generale, oltre alla crisi umanitaria in atto, questa situazione rischia di portare destabilizzazione nel subcontinente indiano. Tra l’altro, le forti tensioni sociali ed economiche rappresentano un brodo di coltura che può favorire gruppi estremisti. Si pensi, per esempio, al Thowheeth Jama'ath Nazionale: organizzazione jihadista srilankese, coinvolta nell’attacco del 2019 e che intrattiene probabilmente dei rapporti con l’Isis. In secondo luogo, la crisi in atto sta portando a un aumento dell’emigrazione: secondo i dati del governo di Colombo, nei primi cinque mesi del 2022, lo Sri Lanka ha rilasciato 288.645 passaporti rispetto ai 91.331 dello stesso periodo dell'anno scorso.
(Totaleu)
Lo ha dichiarato l'europarlamentare della Lega Roberto Vannacci durante un'intervista al Parlamento europeo di Bruxelles.