2020-04-15
La Basilicata ride. I contagi sono a zero grazie allo stop ai rientri dal Nord
Il governatore Vito Bardi, generale della Gdf, ha anticipato la stretta con censimenti e quarantene. E il controesodo è stato mitigato.Ieri per la Basilicata è stato il primo giorno a contagio zero. Dei 241 tamponi processati neanche uno proveniva da un positivo. E il territorio continua a fare da cuscinetto tra le due regioni del Sud in emergenza. È come se il Covid-19 scendendo dal Nord verso il Mezzogiorno abbia seguito una direttrice a forma di lambda, una ypsilon capovolta lungo la quale il virus è avanzato in direzione della Campania e della Puglia. Nelle due province della Basilicata l'incidenza del coronavirus è tra le più basse d'Italia. Dopo il Molise e la provincia di Taranto, Potenza e Matera ne vantano il primato. I numeri, forniti dall'Iss, cambiano di giorno in giorno. La media, però, resta quasi sempre in linea. Sui 364.960 abitanti della provincia di Potenza, i contagiati sono 164, ovvero uno ogni 2.225. In provincia di Matera il dato cresce sebbene in maniera contenuta: su 197.909 abitanti i tamponi risultati positivi sono 155. In media c'è un contagiato ogni 1.374 abitanti. Numeri impensabili a Cremona, dove c'è un contagiato ogni 83 persone. O a Piacenza: uno ogni 97. O a Lodi: uno ogni 99. Le autorità sono convinte che il contagio sia stato contenuto grazie anche a un'ordinanza emanata dal governatore di centrodestra Vito Bardi, generale della Guardia di finanza in pensione, il 23 febbraio. Il governatore, infatti, prevedendo che un rilevante flusso di residenti sarebbe rientrato in Basilicata per l'interruzione di tutte le attività universitarie nelle zone più colpite del Nord, dispose censimento e quarantena che fecero desistere molti dal rientrare. In risposta alle polemiche innescate dal governo che aveva storto il naso perché il governatore lucano si era portato avanti con il lavoro senza avvisare, però, parlano i numeri: pochi contagiati, pochi ospedalizzati e, contrariamente a quanto sarebbe immaginabile sfogliando solo i quotidiani locali, pochi morti. Anche in questo caso sono i dati a fornire il quadro chiaro della situazione: il tasso di letalità da Covid-19 in Basilicata rispetto al numero di contagiati si ferma al 5,6 %, ponendo la regione al penultimo posto in Italia. La situazione è migliore solo in Umbria, con il 3,9 per cento. Perfino il Molise, che ha meno contagiati, conta più morti: si registra il 5,8 per cento di letalità. I decessi restano più alti della media solo se si considera la proporzione tra numero di morti e ricoverati in rianimazione. L'esiguità di popolazione, se da un lato aiuta a rallentare la diffusione del contagio creando un distanziamento sociale naturale, dall'altro favorisce la riconoscibilità sociale che amplifica il dolore collettivo a ogni decesso. La morte del podista cinquantaseienne Donato Sabia, due volte sul podio alle Olimpiadi, mito dello sport locale ha provocato un sentito lutto cittadino. Quella di un blogger ambientalista molto conosciuto, che presentava sintomi da coronavirus e ha dovuto pretendere il tampone, ha spaventato la comunità. Bardi ha quindi bruciato la Procura, aprendo un'inchiesta amministrativa che sovrintende personalmente: «Se ci saranno responsabilità, le decisioni che prenderemo saranno severe» e nel frattempo ha incassato anche qualche complimento dal governo, durante una visita del viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. «L'esecutivo dice che stiamo facendo un ottimo lavoro», conferma Bardi alla Verità, «e io sto seguendo tutto costantemente, avviando indagini interne su vicende specifiche perché il controllo sull'efficienza deve essere totale». Non solo, secondo Bardi, «la Regione sta facendo di tutto per contenere il contagio, garantire assistenza ospedaliera e domiciliare a chi ha bisogno di sostenere economicamente famiglie in difficoltà, lavoratori e attività produttive». E anche su questo fronte il presidente lucano ha bruciato tutti. Con il governo ancora impantanato ha lanciato una social card per le famiglie bisognose. «Secondo i nostri calcoli», afferma, «aiuteremo 5.000 nuclei familiari con la delibera social card Covid-19. Le nostre comunità vivono una condizione di disagio reale. Ormai sono chiuse in casa da oltre un mese e chi viveva di lavori saltuari o a tempo determinato si è trovato di colpo senza nessun paracadute». Ma come funzionerà la Covid card? «Per il tramite dei Comuni e dei servizi», spiega Bardi, che aggiunge: «Si tratta di una misura che attinge a fondi propri della Regione, che parte da una tantum di 200 euro a nucleo familiare composto da una persona, fino ad arrivare a 800 per nucleo familiare composto da cinque persone». Il primo investimento è di 2,5 milioni di euro. «Ma», avverte Bardi, «nel caso la crisi continui siamo disposti a rifinanziarla». In più la giunta lucana sta studiando una misura per partite Iva e professionisti. È sulle infrastrutture, però, che Bardi sente di poter giocare una partita importante. «Lanciamo al governo la richiesta di investimenti in infrastrutture, che diano a questa regione la possibilità di riallinearsi con il resto d'Europa. Non è possibile pensare a una politica di crescita basata sul debito, dobbiamo diventare attrattori di investimenti». Ecco la ricetta del generale: «Per fare questo dobbiamo liberarci dal macigno della burocrazia opprimente, molta della quale ha sede proprio a Bruxelles. Ci vogliono regole snelle, per liberare il mercato da lacci e lacciuoli che impediscono agli imprenditori di fare impresa».
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