2024-05-21
L’Aia chiede l’arresto dei capi di Hamas e di quelli israeliani. Biden: «Scandalo»
La Corte di Giustizia Internazionale dell'Aia (Ansa)
La Casa Bianca: «Non c’è equivalenza, noi con Gerusalemme». Paradossale indignazione anche dei terroristi: «Loro carnefici».Il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aia, Karim Ahmad Khan, ha annunciato ieri mattina che presenterà «richieste di mandato d’arresto alla prima Camera preliminare per i leader di Hamas e Israele per la situazione nello Stato di Palestina». Nel comunicato della Cpi si legge che «sulla base delle prove raccolte ed esaminate» dall’ufficio di Khan, Yahya Sinwar capo militare di Hamas , Mohammed Diab Ibrahim al-Masri (comandante delle Brigate Izz al-Din al-Qassam, il braccio armato di Hamas a Gaza) e il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, insieme al premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e al ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, sono accusati di crimini di guerra e crimini contro l’umanità per gli attacchi del 7 ottobre contro Israele e la successiva guerra nella Striscia di Gaza «almeno dall’8 ottobre 2023». Quindi il procuratore capo del tribunale penale internazionale, Karim Khan, mette sullo stesso piano i leader dell’organizzazione terroristica Hamas con quelli dell’unica democrazia del Medio Oriente attaccata lo scorso 7 ottobre. Il premier Netanyahu, citato dai media, ha definito a una riunione del Likud la mossa del procuratore della Cpi contro di lui e il ministro della Difesa Gallant «uno scandalo»: «Questo non fermerà né me, né noi». La richiesta del procuratore della Corte penale internazionale dell’Aja non piace nemmeno ad Hamas perché «mette sullo stesso piano la vittima con il carnefice e questo incoraggerà la continuazione della guerra di sterminio». Un panel dei giudici della Corte penale internazionale deve esaminare la richiesta del procuratore Khan per il mandato d’arresto nei confronti di Netanyahu, Gallant e dei leader di Hamas. La decisione spetta alla Camera preliminare, composta da tre magistrati, che valuteranno le prove presentate dal procuratore insieme alla richiesta di arresto. Secondo lo statuto della Corte, i giudici possono accettare o respingere la richiesta, oppure chiedere al procuratore prove aggiuntive a supporto. Non c’è un limite di tempo entro il quale i giudici devono prendere una decisione. Per il ministro della Difesa israeliano, Gantz, la decisione del procuratore capo della Corte penale internazionale «è di per sé un reato di proporzioni storiche». Secondo Axios esponenti repubblicani della Camera dei rappresentanti Usa stanno approntando sanzioni a carico della Corte penale internazionale (Cpi) come «precauzione» nel caso la Corte spicchi mandati d’arresto a carico del primo ministro Netanyahu, o di altri esponenti del governo israeliano. Israele sta prendendo in considerazione l’opportunità di inviare la prossima settimana una delegazione ai colloqui a Doha (Qatar) riguardanti una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi, se questi colloqui si terranno. In ogni caso il ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed Al-Khulaifi, ha affermato che ad oggi «non c’è volontà politica per raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza mentre le operazioni militari continuano sul terreno». E in effetti anche ieri l’esercito israeliano ha continuato a colpire «obiettivi terroristici nell’area di Jabalya» nel Nord della Striscia di Gaza, così come nel centro della regione. È quanto è stato comunicato dal portavoce militare, il quale ha riferito che sono state individuate «armi in una struttura dell’Unrwa ed eliminati terroristi» Secondo la stessa fonte, in un raid è stato colpito un gruppo di operatori che avevano lanciato un razzo anticarro verso le truppe israeliane. Le forze armate israeliane prevedono che i combattimenti a Gaza dureranno almeno altri sei mesi, con l’obiettivo di impedire completamente il ritorno al potere di Hamas nella Striscia. La notizia è stata riportata da Haaretz, citando fonti dell’Idf. Ieri, con una nota della Casa Bianca, si è saputo che il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, ha avuto incontri costruttivi con il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, e ha informato il primo ministro israeliano, Netanyahu, e la sua squadra sui dettagli dei suoi incontri in Arabia Saudita. Sempre sul fronte diplomatico il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al termine della riunione con Giorgia Meloni gli altri ministri e i vertici dei servizi sull’Iran ha reso noto che nei prossimi giorni sarà a Roma e il primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese, anche il ministro degli Esteri, e incontrerà il presidente del Consiglio. In serata, il presidente Usa, Joe Biden, in una nota ha parlato della richiesta di Karim Ahmad Khan: «È vergognosa. E vorrei essere chiaro: qualunque cosa questo procuratore possa implicare, non esiste alcuna equivalenza - nessuna - tra Israele e Hamas. Saremo sempre al fianco di Israele contro le minacce alla sua sicurezza». Anche Antony Blinken, Segretario di Stato degli Stati Uniti, ha definito «vergognosa» la richiesta di mandato di cattura. Anche Austria e Repubblica ceca hanno criticato la richiesta del procuratore.
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