2018-05-30
La Kyenge prova a riciclarsi al cinema
L'europarlamentare diventa attrice per un cortometraggio sui figli dei migranti, interpretando sé stessa. Il film ha preso 24.900 euro di finanziamenti dal ministero. Il titolo, Indovina chi ti porto per cena, richiama quello della commedia con Spencer Tracy e Katharine Hepburn. Dalla politica al cinema il passo è breve. Specie se ci si chiama Cècile Kyenge, ex ministro per l'Integrazione del governo di Enrico Letta, il primo dalla pelle nera nella storia della Repubblica e attuale europarlamentare del gruppo dell'alleanza progressista dei socialisti e democratici. Reciterà sé stessa in un cortometraggio intitolato Indovina chi ti porto per cena, le cui riprese sono iniziate a Roma, nei dintorni della stazione Termini, come racconta il quotidiano free press Leggo.Nel suo curriculum la Kyenge ha scritto: «Il 25 maggio 2014 i cittadini di Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino mi hanno permesso di proseguire in Europa la mia battaglia per una politica incentrata sulla persona, eleggendomi al Parlamento europeo». Mai, probabilmente, quegli elettori avrebbero potuto immaginare di aver dato il loro voto a un'attrice. La Kyenge comunque, visto che qualche buona idea da avanspettacolo ogni tanto la tira fuori, del talento nascosto potrebbe averlo. Come quando sostiene «la necessità di un approccio olistico al fenomeno migratorio». I migranti li accogli, li integri e fai pagare loro le tasse e le pensioni degli italiani con l'approccio olistico. Forse li espelli pure, con l'approccio olistico. Boh. Aprendo la Treccani si scopre che l'approccio olistico, termine dotto creato negli anni Sessanta, è relativo «a qualunque faccenda umana che si ritiene di dovere prendere in considerazione nelle sue relazioni con il complesso (l'insieme) di cui fa parte, pena l'impossibilità di comprenderla e affrontarla in modo corretto ed efficace». Ecco perché i governi italiani, da decenni, mal gestiscono le politiche migratorie e, all'aumento dei numeri degli sbarcati, hanno ridotto molti migranti a zombie vaganti nelle città e nelle periferie: non hanno capito il messaggio della Kyenge e snobbato il suo coup de théâtre meglio riuscito: l'approccio olistico, appunto. Roba da oscar.Un'altra simpatica boutade la Kyenge la racconta quando aggiunge, ancora nel curriculum, «di essere stata nominata capo della missione elettorale dell'Unione europea in Burkina Faso e Zambia per garantire elezioni trasparenti e democratiche». La battuta è ben riuscita, ma la realtà è diversa: in quei Paesi, le accuse di brogli elettorali e di pericolose collusioni dei nuovi eletti con i precedenti dittatori si sprecano. Fra l'altro il cortometraggio Indovina chi ti porto per cena non sembra brillare per originalità: il titolo sembra scimmiottare il più famoso Guess who's coming to dinner (1967) - Indovina chi viene a cena - diretto da Stanley Kramer e interpretato da Spencer Tracy, Sidney Poitier, Katharine Hepburn, Katharine Houghton e Isabel Sanford. La trama, raccontata da Leggo, parla «di un giovane di origine somala che, a Roma, si prepara a incontrare i genitori della sua ragazza, russa di origine ma italiana a tutti gli effetti. Uno squarcio sulla Roma di oggi che mostra i figli dei migranti nelle varie sfaccettature, con l'ironia del linguaggio usata come ariete per abbattere pregiudizi e stereotipi. Le vie di Termini ci appaiono, come in un film di Spike Lee», conclude il giornalista Marco Castoro, «popolate esclusivamente da neri». L'occasione per girare un corto drammatico ci sarebbe invece ogni sera, sempre alla Termini, specie sul lato di via Marsala, quando molti africani ricevono un piatto da qualche volontario e si preparano a dormire sul marmo: si abbatterebbe almeno lo stereotipo che l'Italia crede nel diritto all'accoglienza. Dal bando Migrarti promosso dal ministero dei Beni e della attività culturali, il corto ha ricevuto dallo stesso Mibact 24.900 euro di contributo. È prodotto da Goldenart. Accanto alla Kyenge recitano Jonis Bascir (Un medico in famiglia), Alla Krasovitzkaya (Come un gatto in tangenziale) e Yoon Cometti Joyce (attore caratterista in Gangs of New York). La regia è affidata al giovane somalo Amin Nour, che è anche attore protagonista. La sceneggiatura è di Pierpaolo Piciarelli.La Kyenge, innamorata del personaggio di Kunta Kinte, protagonista mandingo del romanzo Radici di Alex Haley e dell'omonima serie televisiva, aveva manifestato la sua passione per il cinema anche l'8 maggio scorso, in occasione della proiezione a Modena di uno dei tre film finalisti del premio cinematografico Lux 2017 del parlamento europeo. L'europarlamentare aveva assistito alla proiezione di 120 Bpm - Beats per minute, un film sull'omosessualità e l'epidemia di Aids in Francia. In quell'occasione, come riportato dall'ufficio stampa del Pd modenese, aveva dichiarato che l'obiettivo del Premio Lux «era quello di promuovere il cinema come mezzo di diplomazia culturale». Con il cortometraggio romano di cui è ora protagonista la Kyenge potrà, essa stessa, essere ambasciatrice del cinema nel mondo.