2025-06-30
Kiev si affida alle mine antiuomo
L’Ucraina esce dalla convenzione che mette al bando gli ordigni. La Russia intensifica i bombardamenti. Telefonata tra i capi delle intelligence di Washington e Mosca.Se da un lato proseguono i tentativi di inizio negoziati con la Russia per arrivare a una tregua in Ucraina, dall’altro continuano massicci i raid da parte di Mosca. La scorsa notte il più «grande attacco dall’inizio della guerra» secondo Kiev. Colpite in particolare Leopoli e Zaporizhzhia. Almeno 537 tra droni e missili lanciati in una sola notte, le autorità parlano di un «attacco combinato» senza precedenti. Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mosca vuole continuare la guerra. Per questo chiede nuovamente «una pressione sull’aggressore, così come la protezione. Protezione dai missili balistici e di altro tipo, dai droni e dal terrorismo. L’Ucraina deve rafforzare la sua difesa aerea, lo strumento che meglio protegge le vite umane», perché «nonostante gli appelli mondiali alla pace, Putin ha deciso molto tempo fa che avrebbe continuato a fare la guerra». In realtà il leader del Cremlino, avvicinandosi sempre più il momento della trattativa, intende arrivare al tavolo negoziale mettendo in evidenza la superiorità militare russa e tradurla così in posizione di forza nel momento dei colloqui. E mentre chiede nuove armi, Zelensky ritira l’Ucraina dalla Convenzione di Ottawa, il trattato internazionale che vieta l’utilizzo, lo stoccaggio e la produzione di mine antiuomo. In Ucraina in sostanza si torna agli anni Novanta e ci si allontana dall’Occidente, il che è curioso considerato il desiderio di entrare nella Nato mostrato fin qui. Secondo il colonnello dell’Sbu Roman Kostenko, «questo è un passo che la realtà della guerra richiede da tempo». La giustificazione è che la Russia non ha aderito al trattato e quindi «non possiamo rimanere vincolati a un ambiente in cui il nemico non ha restrizioni».Il Cremlino invece giustifica i continui attacchi sull’Ucraina così: «Più serio sarà il pacchetto di sanzioni - che, lo ribadisco, consideriamo illegali - più seria sarà la risposta da parte di Mosca». Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «L’Occidente vuole sconfiggerci usando Kiev, ma fallirà» ha poi insistito il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. Secondo quanto risulta al senatore Lindsey Graham (tra i più vicini al presidente statunitense), Donald Trump avrebbe esortato i repubblicani a «muoversi» sulla legge che impone nuove sanzioni alla Russia. Parallelamente però una telefonata avvicina Mosca a Washington. Il capo dell'intelligence russo ha dichiarato di aver parlato con la sua controparte statunitense: è la seconda volta ufficialmente, la prima a metà marzo. A marzo Sergey Naryshkin, capo dell’Svr russo, e il capo della Cia, John Ratcliffe avevano «concordato di mantenere contatti regolari». Di ieri si sa nulla, se non che hanno ribadito di «chiamarci in qualsiasi momento per discutere questioni di comune interesse». Di «passi concreti» parla il collaboratore presidenziale russo Yuri Ushakov. «La conversazione è normale. Non ha ancora portato a decisioni radicali o cambiamenti nell’intero quadro delle nostre relazioni bilaterali. Ma il lavoro in sé è utile e ha la natura di un contatto amichevole tra partner». Quindi ha aggiunto: «So per esperienza personale come erano i contatti telefonici, soprattutto con i collaboratori di Biden. Ora è un po’ diverso. Questo dà già una certa speranza che seguiranno dei cambiamenti concreti». Infine ha anche spiegato che si sta lavorando a un possibile incontro tra Putin e il suo omologo Usa Donald Trump; è difficile parlare di quando e dove avverrà, ma è «possibile in qualsiasi momento». Il leader del Cremlino tuttavia, pur riavvicinandosi agli Stati Uniti (significativo il suo immobilismo militare in occasione dell’attacco Usa in Iran) mantiene vivo l’interesse anche per i Paesi Brics. Parteciperà infatti in video collegamento al vertice previsto per la prossima settimana.
Marco Risi (Getty Images)
Nel riquadro, la stilista Giuliana Cella
Eugenia Roccella (Imagoeconomica)