2025-06-28
Kaufmann sarà estradato. E la Procura acquisisce gli atti sui fondi al suo film
Il ministro Giuli ha consegnato i documenti sugli oltre 863.000 euro destinati alla pellicola del presunto killer di Villa Pamphili. Nuova stretta sul tax credit.Doppia, fondamentale, novità sul giallo dei cadaveri di madre e figlia ritrovati nel parco di Villa Pamphili a Roma. La Corte d’appello di Larissa, in Grecia, ha dato il via libera all’estradizione e alla consegna alla magistratura italiana di Francis Kaufmann, l’uomo di nazionalità americana, accusato del duplice omicidio della compagna Anastasia Trofimova e della figlia Andromeda. I corpi delle due vittime erano stati rinvenuti lo scorso 7 giugno a Villa Pamphili, a Roma. Kaufmann era stato arrestato pochi giorni dopo in un ostello a Skiathos. L’estradizione potrebbe avvenire entro pochi giorni. Kaufmann sarà interrogato non appena giungerà in Italia. L’accusa è di omicidio volontario aggravato.Se gli inquirenti aspettano con ansia di poter interrogare Kaufmann per capire che cosa sia successo a Villa Pamphili, i pm della Procura di Roma vogliono far luce anche su un’altra vicenda che ha al centro il sedicente regista californiano. Ieri mattina il ministero della Cultura ha consegnato tutta la documentazione inerente al tax credit concesso dal dicastero in favore del regista Rexal Ford, lo pseudonimo utilizzato da Kaufmann per ottenere fondi pubblici per il film Stelle della notte. Pellicola prodotta dalla società Tintangel Films Llc tramite la società di coproduzione Coevolutions srl ma, di fatto, mai realizzata. Alla base della richiesta di acquisizione dei documenti da parte della Procura ci sono gli 836.439 euro di tax credit concessi all’opera di Kaufmann-Ford dal ministero nel 2023 e fagocitati in una produzione fantasma.Proprio con questo termine, «fantasma», vengono definite le 12 opere cinematografiche straniere ammesse nel 2023 per ottenere i benefici del tax credit ma di cui non c’è alcuna «tracciabilità pubblica» nel nostro Paese. Quell’anno i progetti stranieri ammessi al sussidio erano stati 55, per un totale di oltre 356 milioni di euro stanziati. Di queste opere giudicate meritevoli di un aiuto economico, 34 sono state distribuite regolarmente nelle case cinematografiche, 9 non sono ancora uscite ma sono facilmente rintracciabili attraverso annunci ufficiali, schede di festival, comunicati dei player del settore mentre 12 sono classificate «fantasma».Il sistema (codificato nel 2016 dal dem Dario Franceschini e, nel frattempo, diventato una specie di mangiatoia pubblica), così come è stato concepito fino a oggi, ha permesso l’erogazione dei sussidi prima della effettiva distribuzione delle pellicole per tutte le produzioni estere. A differenza delle opere italiane che richiedono una verifica ex post. Emblematico è il caso di un’altra pellicola fantasma, nota sotto il nome del progetto «Untitled Baumbach Picture» della Film Production Consultants di Roma. La domanda per il tax credit è stata presentata nel 2021, l’anno di riferimento è il 2023 e il decreto firmato dal direttore generale Nicola Borrelli porta la data del 30 agosto 2024. A questo film senza titolo, prodotto da una società che non ha neanche un sito Internet, sono stati concessi 6.324.258 euro. E senza battere ciglio.Che, ormai, ci sia bisogno di mettere un freno a questo andazzo lo ha confermato anche Giuli intervenendo al Senato giovedì. Annunciando controlli anche retroattivi su opere e produzioni che hanno chiesto il sussidio.Per porre, dunque, un argine anche all’assalto delle produzioni stranieri ai finanziamenti a pioggia assicurati in Italia dalla legge Franceschini (che proprio ieri, in un’intervista al Foglio, ha parlato per la prima volta del disastro provocato dalla sua legge con queste parole: «Silenzio. Shhh». Non certo una disanima politica approfondita da parte dell’ex segretario dem e per anni potentissimo ras dentro il ministero della Cultura), il Mic ha pubblicato due nuovi decreti direttoriali che equiparano, sostanzialmente, i requisiti delle produzioni internazionali a quelli delle nazionali. Tra le novità più significative, viene esteso anche alle produzioni internazionali l’obbligo di consegna della copia dell’opera. Un paletto «figlio» proprio della tragedia di Villa Pamphili, dove il film del presunto killer è stato, come detto, finanziato anche se non esisterebbe affatto. Altre disposizioni comuni ai due decreti puntano a garantire una maggiore tracciabilità dei fondi e una verifica più rigorosa dei costi: ci sarà bisogno di un conto corrente dedicato; ogni fattura superiore ai 1.000 euro dovrà indicare il titolo dell’opera cui si riferisce, facilitando così il monitoraggio delle spese; vengono rafforzate le regole che disciplinano l’assunzione del personale e l’affidamento di servizi a soggetti terzi. «Queste disposizioni sono la dimostrazione pratica di come, in una settimana, sono riusciti a mettere a posto le regole per fare le cose in maniera corretta», commenta l’avvocato Michele Lo Foco che ha scoperchiato il caso tax credit nei mesi scorsi con un esposto-denuncia alla Procura di Roma.Non la pensano così dalle parti di Repubblica che ieri, dando spazio a un intervento di Costanza Boccardi (direttrice casting e aiuto regista, celebre per aver partecipato al film Gomorra di Matteo Garrone nel 2008) ha bollato la stretta del centrodestra sul tax credit, così come il declassamento del Teatro della Pergola di Firenze, come un manifesto della «torsione autoritaria» del governo Meloni che vuole «assoggettare la cultura alla peggiore propaganda di Stato, quella per cui “la gente vuole ridere” e bisogna “non disturbare il manovratore”». Il manovratore, dunque, va bene ma solo se dà soldi a pioggia al solito circolino del cineforum radical chic.
Brunello Cucinelli (Ansa)
Emmanuel Macron e Friedrich Merz (Ansa)