2021-03-30
Johnson&Johnson arriva il 16 aprile
Ok all'intesa per fare le iniezioni in farmacia. Fabrizio Curcio: «Servono norme di guerra». Un decreto liquida le Primule. Via i sigilli dal lotto di Astrazeneca sequestrato a Biella.Finalmente tre buone notizie. La prima è che il vaccino monodose di Johnson&Johnson arriverà in Italia dal 16 aprile, secondo quanto avrebbe riferito il commissario Francesco Paolo Figliuolo al presidente del Consiglio regionale della Liguria, Gianmarco Medusei, a margine dell'inaugurazione del maxi hub vaccinale della Fiera di Genova. Dalla struttura commissariale confermano la data, sottolineando che le consegne andranno avanti fino a fine mese e che per il secondo trimestre (da aprile a giugno) dovremmo ricevere un totale di 7.307.292 dosi, in base a quanto previsto dal piano del ministero della Salute. Mentre la multinazionale americana, alla France Presse, ha detto che inizierà le consegne in Europa il 19 aprile. Vedremo. All'Italia, stando agli accordi europei, spettano 7,3 milioni di dosi nel secondo trimestre e 15,9 nel terzo. Confermato anche l'arrivo di circa tre milioni di dosi per fine mese, che «ci porteranno a un totale da inizio campagna di 14 milioni e 170.000 dosi, rispetto allo stimato iniziale di 15,6 milioni, ma che è di più rispetto ai cali che inizialmente avevano paventato le aziende», ha sottolineato il commissario Figliuolo. Nel frattempo, ed ecco la seconda buona notizia, ieri sono state dissequestrate le 393.600 dosi di Astrazeneca che erano state sequestrate su disposizione della Procura di Biella. Si tratta delle fiale del lotto Abv5811, che era stato bloccato in seguito al decesso di un insegnante di musica biellese dopo la somministrazione della prima dose del vaccino. Restano però da «liberare» le dosi bloccate dai Nas su ordine della Procura di Siracusa. Intanto, il vaccino Astrazeneca è stato battezzato ufficialmente (non aveva ancora un nome commerciale) «Vaxzevria», come si legge nel nuovo bugiardino del vaccino che mette in guardia anche sui recenti eventi avversi tromboembolici, per quanto rari. La terza buona notizia non riguarda i vaccini ma i vaccinatori: il governo ha firmato il protocollo con Regioni e farmacisti per far partire le vaccinazioni Covid nelle farmacie del nostro Paese (la prima sperimentazione è partita ieri in 52 farmacie della Liguria). Federfarma parla di un potenziale superiore a 200.000 vaccini al giorno. Per le vaccinazioni in farmacia si prevedono requisiti minimi strutturali dei locali, e misure per garantire la sicurezza degli assistiti (restano, però, esclusi i soggetti ad estrema vulnerabilità e gli allergici gravi). Alla farmacia viene riconosciuta una remunerazione di 6 euro a vaccinazione.«Noi siamo in guerra. Servono norme da guerra. E mi pare che qui lo si stia facendo, a cominciare dall'impiego delle farmacie che vedrà in Liguria uno dei punti di prima attivazione, così come la norma che sblocca l'operatività degli infermieri e tante altre cose fatte e recepite per favorire sia la parte tecnica che politica», ha detto ieri il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio. Il tandem Figliuolo-Curcio ha intanto abbattuto definitivamente le Primule. Il decreto numero 4 del 23 marzo, infatti, ha annullato la gara per i padiglioni temporanei varata dall'ex commissario Domenico Arcuri, con il placet dell'attuale ministro Roberto Speranza. Il motivo è scritto nel decreto: «Le strutture modulari previste nel bando non rispondono più in termini di aderenza ai requisiti necessari per garantire una risposta pronta agli scostamenti del rapporto esigenze di vaccinazioni/somministrazioni, oltre che rappresentare una onerosità elevata se rapportata ad altre modalità ora in atto con il nuovo piano vaccinale per raggiungere gli obiettivi dello stesso».