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Italo attacca il gestore delle rotaie: ci tiene fermi 10 treni

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Italo attacca il gestore delle rotaie: ci tiene fermi 10 treni

È andato ieri in scena, davanti alla commissione Lavori Pubblici del Senato, lo scontro tra Italo e Rfi (Rete ferroviaria italiana), il gestore dell’infrastruttura ferroviaria del gruppo Fs, sulla rete dei treni ad alta velocità. L’operatore ferroviario privato, che dal 2012 fa viaggiare i propri convogli ad alta velocità sui binari gestiti da Rfi, accanto a quelli dell’ex monopolista Fs, ha accusato Rfi di aver «inopinatamente e all’ultimo minuto negato l'incremento di capacità richiesto da Italo da circa un anno» e, a quanto si è appreso, sarebbe pronta ad avviare azioni legali nei confronti del gestore per ottenere il risarcimento dei danni subiti.

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Non usa il neutro per i transessuali: finisce incatenato davanti al giudice
Enoch Burke (Getty Images)
Continua la battaglia di Enoch Burke, che rimarrà in un carcere popolato da stupratori pure a Natale. Maltrattato dalla Corte: «È una presenza maligna e minacciosa, un intruso che perseguita la scuola».

Il giudice Brian Cregan ha deciso che Enoch Burke resterà in carcere fino a quando non avrà fatto ammenda, non si sarà mostrato pentito di avere offeso la Corte e non la smetterà di presentarsi nella sua ex scuola, l’istituto che lo ha cacciato ormai nel 2022. Burke è ancora in carcere e potrebbe dunque restarvi fino a Natale. Si trova nella prigione irlandese di Mountjoy, popolata per lo più da stupratori e persino da un killer, passa il tempo a leggere la Bibbia e partecipa in collegamento alle udienze che lo riguardano. Alle stesse udienze non possono invece partecipare i suoi famigliari, che martedì sono stati allontanati dall’aula dallo stesso Cregan. Martedì il tribunale ha discusso l’ennesimo ricorso di Burke, rispedendolo al mittente. E il giudice Cregan non ha usato parole dolci, anzi. A suo dire, Burke «non è in carcere per le sue opinioni sul transgenderismo, che ha pienamente diritto di avere». È detenuto, aggiunge Cregan, per aver offeso l’Alta Corte e per essere entrato più volte nella sua ex scuola.

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Il maestro Riccardo Muti si rivolge alla politica perché trovi una via per far tornare a Firenze i resti del genio toscano.

Imitiamo l’Australia: via i social ai minori
iStock
Il provvedimento di Canberra può apparire estremo e potrà anche essere eluso: ma da qualche parte bisogna cominciare. Gli Stati non possono arrendersi di fronte agli aspetti più invasivi della tecnica. L’Ue, che ama i divieti, segua l’esempio.

Ci voleva la remota Australia, coi suoi koala, i suoi canguri e i laburisti al governo, a insegnarci un po’ di buona educazione, anche con maniere rudi. Vietare l’uso dei social ai ragazzi sotto i sedici anni è una piccola, grande rivoluzione, o una controrivoluzione, fate voi. Comunque un ritorno alla realtà, alla vita, al senso del limite e all’umanità. E non importa che a farlo sia un governo «di sinistra».

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Dimmi La Verità | Fabio Amendolara: «Gli ultimi sviluppi del caso Garlasco»

Ecco #DimmiLaVerità dell'11 dicembre 2025. Con il nostro Fabio Amendolara commentiamo gli ultimi sviluppi del caso Garlasco.

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