2020-08-05
Italia, paese di sagre. Guida agli eventi per regione
True
Il numero di eventi enogastronomici in Italia sono oltre 42.000 ogni anno per un fatturato che supera i 900 milioni di euro. Un settore in crisi a causa del Covid-19 Da Nord a Sud, tutte le feste in programma per gli amanti del buon cibo. Lo speciale contiene 13 articoli e gallery fotografiche.L'Italia rimane in stato d'emergenza e il governo prende tempo sulle riaperture. Il 9 agosto rappresenterà così la data decisiva per la riapertura di sagre, congressi, fiere e discoteche. Secondo il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo, la discussione è ancora aperta. «Non possiamo restare in silenzio se capiamo che alcune delle riaperture hanno delle insidie». A far preoccupare è l'aumento dei contagi negli altri paesi Europei - Spagna in primis - che potrebbe portare a un ulteriore rinvio del via libera per l'organizzazione di eventi sul territorio.Le sagre in Italia sono oltre 42.000 ogni anno, in media cinque per ogni comune, per un complesso di 306.000 giornate di attività e un fatturato che supera i 900 milioni di euro. Una realtà importante per il Bel Paese che si concentra per l'80% nei mesi estivi, da giugno a settembre con un piccolo assoluto in agosto (34%). Secondo un'indagine Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi, ndr) condotta lo scorso anno nel mese più caldo dell'anno si sono realizzate circa 15.000 sagre.Nonostante le incertezze, alcune regioni si sono già impegnate con piani di sicurezza contro il rischio di contagio. Nel foggiano, il prefetto Raffaele Grassi ha infatti ritenuto necessario richiamare l'attenzione dei sindaci al più rigoroso rispetto delle disposizioni nazionali e regionali sullo svolgimento di manifestazioni, spettacoli, sagre e feste locali. «Il prefetto ha evidenziato la necessità che vengano redatti per ogni iniziativa adeguati e puntuali piani di sicurezza» si legge in una nota.Dal canto suo il Friuli Venezia Giulia ha invece deciso di attuare misure urgenti per valorizzare e promuovere sagre, feste locali e fiere tradizionali offrendo un contributo a tutti i comuni, enti privati, fondazioni e associazioni senza fini di lucro e pro loco i cui eventi sono stati modificati, spostati o annullati a causa dell'emergenza sanitaria.Il presidente di Fiva Bergamo (Federazione italiana venditori ambulanti, ndr) Giovanni Mauro Dolci ha invece scelto di inviare una lettera ai sindaci della provincia di Bergamo per chiedere aiuto a ripartire dopo «143 giorni senza lavoro». «È necessario aggiungere ed evidenziare che ci sono centinaia di famiglie nella nostra provincia che vivono solo di questo lavoro e non possono permettersi di proseguire questa sospensione delle attività per altre settimane, la lunga chiusura delle loro attività ha già fortemente messo alla prova la loro situazione economica. Riteniamo che adottando le misure per la prevenzione dal rischio di contagio previste dalla Regione Lombardia, si possano far ripartire le manifestazioni fieristiche in calendario senza nessun rischio».