2023-09-26
Italia batte Germania sulle auto green
Il via libera Ue al nuovo regolamento Euro 7 incorpora alcune nostre richieste: tempi più lunghi per la transizione e vincoli meno restrittivi. Il che significherà costi ridotti per le aziende e per i consumatori. Ora palla ai governi e all’Europarlamento.Finalmente l’Italia e un blocco di altri Paesi portano a casa il risultato fermando la Germania. Il Consiglio Competitività della Ue ha infatti dato il via libera al nuovo regolamento Euro 7: vengono rinviati di circa due anni i tempi di adozione della nuova normativa, garantendo più tempo alle aziende nella riconversione verso la transizione green sia per le auto sia per i veicoli pesanti. Vengono inoltre eliminati nuovi vincoli più restrittivi, permanendo i valori stabiliti dal regolamento Euro 6 per i motori a combustione interna, per le emissioni di particolato e per le condizioni per i test di emissioni delle autovetture. Si riducono, così, in modo significativo i costi per le imprese automobilistiche, che dovranno distogliere minori investimenti per l’adeguamento alle nuove tecnologie, e di conseguenza diminuiranno anche i costi per i consumatori. Insomma: più tempo per l’applicazione e meno vincoli restrittivi. La proposta supportata dall’Italia è stata votata a larga maggioranza dagli altri Paesi, con una minoranza costituita da Germania, Austria, Lussemburgo, Danimarca e Paesi Bassi astenuti. Tutti gli altri governi si sono espressi a favore.Le misure, che per la prima volta coprono auto, furgoni e veicoli pesanti in un unico atto giuridico, mirano a stabilire regole più adeguate per le emissioni dei veicoli e a ridurre ulteriormente le emissioni di inquinanti atmosferici del trasporto stradale, spiega il Consiglio Ue sottolineando come nel nuovo testo sia stato raggiunto «un equilibrio tra prescrizioni rigorose in materia di emissioni dei veicoli e investimenti supplementari per l’industria, in un momento in cui i costruttori europei di autovetture sono in una fase di trasformazione». Nel corso del negoziato l’Italia è riuscita ad apportare una serie di modifiche al testo iniziale. A cominciare dalle condizioni per i test di emissioni di autovetture e piccoli van: vengono mantenuti i limiti del regolamento Euro 6 attualmente in vigore (la proposta iniziale prevedeva condizioni dure). Quanto alle soglie di emissioni esauste per autovetture e piccoli van, vengono mantenuti i limiti fissati da Euro 6 e sono state eliminate le due eccezioni proposte inizialmente nel testo della presidenza relativamente alla dimensione del particolato (che torna a 23 nm come in Euro 6, rispetto ai 10 nm proposti) così come viene introdotta l’esenzione dei veicoli a iniezione diretta. Tra le condizioni per i test di emissione dei mezzi pesanti, vengono mantenuti i limiti di Euro 6 e sul fronte delle soglie di emissioni esauste, il taglio viene portato al 50% (rispetto al proposta iniziale dell’80%). Vengono, inoltre rimossi i limiti alle emissioni di formaldeide. Sul cosiddetto «on board monitoring (Obm)», rispetto alla proposta iniziale di un meccanismo molto stringente che prevedeva trasmissione in diretta dei dati e profili di sicurezza stradale, sono state eliminate le emissioni da ammoniaca su veicoli leggeri (fortemente richiesta dall’industria) ed aggiunti elementi per la sicurezza stradale. Le date di applicazione sono 30 mesi dopo l’entrata in vigore del regolamento per i veicoli leggeri e 48 mesi per i mezzi pesanti (la proposta iniziale prevedeva il 1° luglio 2025 per mezzi leggeri, il 1° luglio 2027 per mezzi pesanti). E ancora: su richiesta italiana la presidenza ha modificato la definizione di produttori di piccoli volumi, per cui non verrà più calcolata la produzione su base globale per rientrare nella categoria, ma esclusivamente su scala europea (la Ferrari, ad esempio, non sarebbe rientrata in questa categoria ma sarebbe passata nella categoria di mezzi leggeri con standard molto più stringenti). Si apre, infine, alla possibilità di un intervento legislativo della Commissione per immatricolare autovetture alimentate a CO2 Neutral Fuel dopo il 2035.Ora potranno prendere il via i negoziati tra i governi Ue e il Parlamento europeo per arrivare all’accordo finale. Il regolamento Euro 7, ricordiamolo, impone a tutti i veicoli a quattro ruote a motore ed elettrici, dalle auto ai camion, una serie di requisiti sulle emissioni di inquinanti non CO2, freni e pneumatici, e durata delle batterie. Proposto in origine dalla Commissione europea, il testo completa il provvedimento Ue approvato a fine ottobre 2022 che mette fine alla vendita di auto nuove a benzina e diesel nel 2035. Per l'Euro 7, l’esecutivo Ue ha proposto limiti più stringenti su tutti i parametri relativi alle emissioni inquinanti, introducendone alcuni nuovi. Nelle scorse settimane, un gruppo di otto Paesi - Italia, Francia, Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Ungheria - hanno fatto circolare un documento in cui si indicava un «livello di ambizione molto difficile da raggiungere» nella proposta di Bruxelles. «Ha finalmente prevalso la ragione sull’ideologia, quindi la linea italiana di responsabilità concretezza e pragmatismo», ha commentato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a margine dei lavori del Consiglio Ue.
Francesca Albanese (Ansa)
La sede della Corta penale internazionale dell’Aia (Ansa)