Non solo posti come Galapagos, Australia, Canada o Sudafrica. Anche nella nostra Penisola esistono luoghi dove è possibile ammirare specie di uccelli di cui la maggior parte delle persone non è nemmeno a conoscenza. A detenere il record numerico di luoghi riconosciuti dalla Lega italiana protezione uccelli è la Lombardia che ne conta ben 6. Da Bianello in provincia di Reggio Emilia a Laterza in provincia di Taranto proponiamo una guida utile per chi vuole cimentarsi in questa disciplina.
Non solo posti come Galapagos, Australia, Canada o Sudafrica. Anche nella nostra Penisola esistono luoghi dove è possibile ammirare specie di uccelli di cui la maggior parte delle persone non è nemmeno a conoscenza. A detenere il record numerico di luoghi riconosciuti dalla Lega italiana protezione uccelli è la Lombardia che ne conta ben 6. Da Bianello in provincia di Reggio Emilia a Laterza in provincia di Taranto proponiamo una guida utile per chi vuole cimentarsi in questa disciplina.Lo speciale contiene un articolo e un approfondimento con cinque mete tra le più gettonate.Benevento, Bianello, Ostia Lido, Arcola e Laterza: cos'hanno in comune queste 5 località così distanti tra loro, non solo da un punto di vista geografico? La risposta si trova nelle loro Oasi Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli), dove è ancora possibile scoprire una natura intatta, che chiede solo rispetto.Non bisogna essere esperti birdwatcher per scegliere un'Oasi Lipu come destinazione di viaggio: è sufficiente amare gli animali ed essere portati per un turismo lento, che opta più per esperienze da vivere in profondità che per viaggi mordi e fuggi. Per visitare un'Oasi Lipu non è nemmeno necessario essere esperti scrutatori di cieli. Fatta questa premessa, consigliamo a chi voglia intraprendere l'affascinante percorso ornitologico un minimo di strumentazione tecnica.La prima cosa di cui dotarsi è il binocolo: i più adatti sono l'8×40 e il 10×50, laddove il primo numero indica la potenza di ingrandimento e il secondo il diametro dell'obiettivo. Il secondo, fondamentale acquisto è un manuale per il riconoscimento degli uccelli. In commercio ce ne sono moltissimi, ma la Lipu suggerisce di prediligere i manuali illustrati a quelli fotografici (questione di dettagli). Infine, è bene indossare vestiti mimetici o comunque in tono con la natura circostante.Ciò che conta di più, però, è mantenere basso il tono della voce, sia per non disturbare la fauna che per poterla avvistare facilmente. Del resto, è un'attività rilassante, questa, e ben poco si adatta a chi necessita di atmosfere festose e divertimento.Ma dove fare birdwatching in Italia? Tenuto conto che la risposta corretta sarebbe «ovunque» (persino sul balcone di casa), noi vi suggeriamo di scegliere tra le 29 Oasi Lipu sparse sul territorio nazionale, dove ammirare specie di cui la maggior parte delle persone non è nemmeno a conoscenza. A detenere il record numerico di Oasi è la Lombardia (che ne conta ben 6). Fanno parte della Lipu anche 11 centri di recupero, presenti da Nord a Sud.Oasi e centri sono stati fondati per proteggere oltre 300 specie di uccelli, di cui alcune a rischio estinzione. Ma sono in gioco anche le specie vegetali: le Oasi, infatti, si trovano in habitat quali foreste, paludi o foci, che necessitano di continui monitoraggi.Prima di intraprendere questo viaggio tra ambienti naturali diversi e volatili di ogni tipo, vediamo quali sono i posti migliori in cui fare birdwatching in giro per il mondo.Le Galapagos sono il Paradiso degli appassionati birdwatcher. In questo arcipelago del Pacifico sono presenti specie rarissime. Se fu qui che Darwin elaborò la sua teoria dell'evoluzione, è naturale che queste isole siano adorate dai naturalisti di tutto il mondo.Mentre l'Islanda vanta la più grande colonia di pulcinelle di mare, a Phillip Island (in Australia) si possono osservare i pinguini minori che, al crepuscolo, fanno ritorno dal mare e si dirigono «a casa».In Camargue, invece, si possono ammirare fenicotteri e aironi, mentre gru, pellicani e rapaci popolano la Valle di Hula, in Israele, pit-stop d'obbligo verso l'Africa.Altro spot famoso è il Kruger National Park, in Sudafrica, dov'è possibile imbattersi in uccelli a dir poco bizzarri, come l'aquila marziale, l'avvoltoio con lappola o il bucero macinato.A Grand Isle, in Louisiana, ogni aprile si può persino partecipare a un festival dedicato agli uccelli migratori che arrivano dal Sud America. Una tre giorni per ammirare il pellicano bruno, uccello ufficiale dello Stato americano, ma anche piovanelli e uccelli canori. Altre colonie di pulcinelle di mare (o puffin) si trovano sull'isola di Terranova, in Canada. E sempre in Canada, questa volta in Nova Scotia, si trovano decine di punti panoramici conosciutissimi tra gli amanti dei pennuti: da Lawrencetown ad Halifax c'è solo l'imbarazzo della scelta.Il Giappone è un'altra meta ideale: le gru di Manciuria non sono solo elegantissimi volatili, ma anche simboli di felicità e fortuna, tanto da essere riprodotti nell'arte locale. Bisogna andare ad Hokkaido per osservare l'indimenticabile danza dell'accoppiamento.Insomma, il mondo è pieno di luoghi meravigliosi per fare birdwatching, ma non tutti sanno che l'inventore di quest'attività, molto probabilmente, fu un italiano: l'ornitologo ligure Edgardo Moltoni si trasformò infatti da cacciatore (per quanto a scopi scientifici) a osservatore dotato di binocolo. Innumerevoli le sue pubblicazioni sugli uccelli africani e italiani.I volatili, dunque, interessano più di quanto ci si possa aspettare. Se ci si vuole accostare a questo sport, online esistono corsi e manuali per tutti. Ma l'aspetto più interessante del birdwatching è che fa bene alla salute: non solo non presenta controindicazioni di sorta, ma – stando a una ricerca del 2018 effettuata in terra di Scozia – abbasserebbe la pressione, riducendo l'ansia e donando serenità, tanto che alcuni medici hanno cominciato a prescriverlo come una terapia.Non ci resta che scoprire dove praticare birdwatching in Italia. Come sempre, abbiamo scelto località per tutti i gusti e che coprano l'Italia da Nord a Sud: Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria e Puglia sono le regioni sulle quali ci concentreremo.<div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/italia-29-oasi-birdwatching-2653476088.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="oasi-benevento" data-post-id="2653476088" data-published-at="1624289989" data-use-pagination="False"> Oasi Benevento Foglianise (iStock) L'Oasi Zone Umide Beneventane si trova nel territorio che comprende i comuni di Benevento, Castelpoto, Foglianise e Torrecuso. La denominazione "zone umide" è dovuta alla presenza del fiume Calore Irpino, le cui caratteristiche hanno attirato la Lipu sin dal 2002.Una delle particolarità di questa Oasi è il fatto di svilupparsi, in parte, in un centro abitato (Benevento), dove architettura e natura si fondono felicemente. Proprio lo scorso gennaio è stato rinvenuto un esemplare di nibbio reale nel cuore della città. Si tratta di un rapace raro, salvato in extremis da un cittadino che ha avvertito tempestivamente la Lipu.Ma come visitare l'Oasi di Benevento? A piedi o in bicicletta: esiste infatti una pista ciclopedonale sviluppatasi lungo il tracciato di un'ex ferrovia che attraversa il fiume, i colli e le montagne circostanti per 7 km. Tra gli uccelli che popolano l'Oasi, troviamo il piro piro piccolo, l'airone cenerino e il tarabuso, ma anche il martin pescatore, il tuffetto e il variopinto gruccione.Agli amanti della storia segnaliamo il Parco Archeologico di Cellarulo, che si trova entro i confini dell'Oasi. Qui possiamo ammirare i resti del primo insediamento della città di Benevento e il Giardino delle Dune, chiamato così per la sua forma ondulata.Ma l'Oasi è tutta ricca di bellezze archeologiche: si pensi ai tre ponti di epoca romana e, soprattutto, ai resti di una chiesetta longobarda, che si trovano su Monte S. Angelo e che ricordano la storia di questo popolo germanico, profondamente intrecciata con Benevento e dintorni. Basta fare un salto nel capoluogo di provincia campano per rendersi conto di una storia che non smette mai di affascinare.Per accedere all'Oasi, bisogna arrivare alle porte della città di Benevento e seguire le indicazioni "pista ciclopedonale Paesaggi Sanniti".Per una visita guidata all'interno dell'Oasi, è possibile chiamare gli attivisti Lipu al numero 338/2036978 oppure scrivere a lipusannio@gmail.com.Dormire e mangiareNella cucina sannita spiccano i cicatielli (ossia cavatelli) di Benevento, da provare con i broccoli di S. Bartolomeo in Galdo. Ottimi anche il caciocavallo silano D.O.P. e l'Aglianico del Tiburno, primo DOCG sannita.Da provare:Ristorante NunziaRistorante Osteria Con GustoLocanda ScialapopoloPer dormire, Hotel il Molino e Hotel Villa Traiano. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/italia-29-oasi-birdwatching-2653476088.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="oasi-bianello-reggio-emilia" data-post-id="2653476088" data-published-at="1624289989" data-use-pagination="False"> Oasi Bianello (Reggio Emilia) Oasi Bianello (iStock) Siamo a Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia. A dominare il comune è l'antichissimo Castello di Bianello, la cui storia è legata a quella di Matilde di Canossa.Un comune ricco, dunque, sia da un punto di vista storico che naturalistico: è qui che si trova l'Oasi Bianello, protetta dalla Lipu dal 1993.Il territorio è caratterizzato dalla presenza di calanchi, ma anche di boschi e praterie tipiche dell'Appennino Reggiano. Allocchi, poiane, barbagianni, upupe e fagiani svolazzano liberi tra querce, aceri e noccioli. Ma il simbolo dell'Oasi è lo sparviere (nome scientifico: Accipiter cirrocephalus), famoso per le sue parate nuziali durante il periodo degli accoppiamenti.I visitatori si imbattono così in spettacoli naturali di grande bellezza e varietà, attirati dai richiami notturni dei rapaci e dal chiasso delle cinciallegre, dalla flora locale e dai voli azzardati di volatili mai visti. All'interno dell'Oasi si trovano due sentieri natura: il primo porta al Castello di Bianello attraverso un bosco di querce; il secondo ai colli Zagno e Lucio.Trovare l'Oasi è facile: bisogna raggiungere la base del borgo di Monticelli: al Centro Visite è possibile prenotare una visita guidata. Per qualunque informazione, chiamare il numero 0522/887904 o scrivere a oasi.bianello@lipu.it. L'Oasi è aperta, da marzo a ottobre, giovedì, venerdì, sabato e domenica (con orario 9-18); da novembre a febbraio il sabato e la domenica (con orario 9-18).Ma cosa visitare intorno all'Oasi Bianello, oltre alla fortezza di cui sopra? Sicuramente il borgo di Canossa, famoso per l'omonimo castello. Se invece si è patiti di natura, si può proseguire il proprio viaggio presso il Parco regionale Appennino Reggiano, per passeggiare, fare trekking o pedalare tra aquile reali, caprioli e specie floristiche come le orchidee.Dormire e mangiareQuella della zona è un'enogastronomia di tutto rispetto. Diverse le D.O.P. e le I.G.P., tra cui il Parmigiano Reggiano, l'aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia e l'anguria reggiana.ConsigliamoI Tre Tenori @ Bianello Restaurant, Terrazzabistrò & CocktailbarPizzeria ArcobalenoOsteria del Palazzo DucalePer dormire: Ristorante Albergo La Maddalena e Hotel Barabba. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/italia-29-oasi-birdwatching-2653476088.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="oasi-ostia-lido" data-post-id="2653476088" data-published-at="1624289989" data-use-pagination="False"> Oasi Ostia Lido Un airone bianco maggiore al CHM Lipu Ostia (foto di Luca Rosetti) Quella di Ostia Lido è una delle Oasi più conosciute tra i birdwatcher, nostrani e non. La sua posizione è di indubbia bellezza: si trova infatti nei pressi dell'idroscalo di Ostia, alla foce del Tevere. Un'area dalle ascendenze letterarie: qui, dove un tempo sorgeva una discarica, venne trovato morto Pier Paolo Pasolini. Il Centro Habitat Mediterraneo Lipu di Ostia, infatti, fa parte della rete dei Parchi Letterari® della Società Dante Alighieri.Un teatro la cui tristezza è stata spazzata via dalla nascita di questo centro, dove oggi sono censiti più di 200 uccelli, tra cui alcuni nidificanti proprio in questo periodo (tra gli altri, l'airone rosso, il tarabusino e il cigno reale).Tre i capanni per il birdwatching e due per quelli fotografici, oltre al giardino delle farfalle, a un bunker della II guerra mondiale e ad alcuni spazi dedicati a incontri ed educational.Gli amanti del birdwatching saranno particolarmente felici di apprendere che lo scorso 11 maggio, tra Ostia e Torvaianica, è stato osservato uno splendido esemplare di Albatro Beccogiallo dell'Atlantico. Un avvistamento che rappresenta un unicum, in Italia, soprattutto se si considera che questo è il mare di Roma e non una zona sperduta chissà dove.Si tratta di uno degli uccelli marini più grandi al mondo e la sua bellezza è stata celebrata in una famosa poesia di Baudelaire ("L'albatros"). Purtroppo è una specie che rischia l'estinzione e, proprio perché non si sa cosa l'abbia portata nel Lazio, entrare in un'Oasi come quella di Ostia significa comprendere il rispetto di cui la natura ha bisogno.Smessi i panni dei birdwatcher, possiamo dedicarci alla visita del centro liberty di Ostia Lido o agli scavi di Ostia Antica. Se invece vogliamo proseguire con la nostra immersione nella natura, il consiglio è esplorare la Riserva Naturale Statale Litorale Romano, con le sue pinete, le dune e gli ambienti fluviali.Il centro è aperto lunedì, mercoledì, venerdi e sabato dalle ore 9 alle ore 13. Il sabato, dalle 9 alle 13, l'accesso all'Oasi è libero. Altrimenti, previa prenotazione, sono possibili visite guidate durante tutti i giorni della settimana.Contatti utili: 379/2348635; chm.ostia@lipu.it.Dormire e mangiareIl Corsaro beachMamaflò - Ristorante sul mareLa Friggitoria Cibo di StradaPer dormire: Hotel Sirenetta e Hotel Aran Blu. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem4" data-id="4" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/italia-29-oasi-birdwatching-2653476088.html?rebelltitem=4#rebelltitem4" data-basename="arcola" data-post-id="2653476088" data-published-at="1624289989" data-use-pagination="False"> Arcola Arcola (iStock) La Spezia è una delle province più belle d'Italia, non solo per le case pastello che puntellano i suoi borghi, ma anche per la morfologia del territorio: mare e montagne la fanno da padroni, contendendosi una biodiversità quasi esotica.È in questo contesto che si inserisce Arcola, chiamata così perché - leggenda vuole - a fondarla fu Ercole (o almeno questa è l'ipotesi più suggestiva).Al di là delle sue viuzze e delle case dai balconi fioriti, si trova l'Oasi della Lipu, nata nel 1992 con l'obiettivo di diventare prima "garzaia" d'Italia, pensata per la nidificazione degli aironi.L'Oasi si trova all'interno del Parco della Magra-Vara, caratterizzato da ambienti umidi, tra cui il bosco alluvionale relitto, vero e proprio serbatoio di biodiversità.Si tratta di un'area di passaggio per molti uccelli migratori, mentre altre specie hanno qui le loro radici, grazie alla presenza di stagni e prati inondati dalle piene. Una volta all'interno dell'Oasi, sentirete spesso nomi tanto inusuali quanto simpatici, come "gallinella d'acqua", "pendolino" o "sgarza ciuffetto", che rimandano a immagini da cartone animato. Per non parlare del "porciglione", che si chiama così per via del suo verso, simile a quello di un maialino.L'Oasi si trova nei pressi del ponte sul fiume Magra (in questo momento, in ricostruzione a causa del crollo di un anno fa). Si può visitarla tutto l'anno, ma i mesi migliori sono dicembre - gennaio e marzo, aprile e settembre, perché corrispondono allo svernamento e alla migrazione. Scrivendo a oasi.arcola@lipu.it si possono avere tutte le informazioni del caso.Visitata l'Oasi, ci si può dedicare ai dintorni: al di là del borgo di Arcola, segnaliamo la bella Sarzana e Lerici, giustamente definita "la perla delle Cinque Terre". Da approfondire il territorio della Lunigiana, che va esplorato sia a livello di borghi che di natura.Dormire e mangiareAlcuni tra i piatti tipici più buoni sono la farinata (torta salata a base di farina di ceci), i muscoli (cozze) e i testaroli al pesto.Antica Osteria Del PontePizzeria l'ArcolanaCircolo ARCI GuernicaPer dormire: B&B Al chiaro di Luna e B&B Podere Morucciola. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem6" data-id="6" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/italia-29-oasi-birdwatching-2653476088.html?rebelltitem=6#rebelltitem6" data-basename="laterza" data-post-id="2653476088" data-published-at="1624289989" data-use-pagination="False"> Laterza Laterza (iStock) Laterza spicca per la sua morfologia: una volta entrati nella cittadina, infatti, ci si accorge del canyon - ossia della gravina - che si apre ai suoi piedi. Siamo infatti nella Murge, un unicum presente solo qui, tra Puglia e Basilicata. Questa sua peculiarità l'ha resa habitat ideale per una miriade di uccelli, tanto da divenire Oasi già nel 1985, gestita dalla Lipu a partire dal 1999.Una zona preziosa, che fa parte del Parco naturale regionale Terra delle Gravine, istituito proprio per proteggere paesaggio e specie in esso presenti.A testimoniare l'unicità di questa zona sono il Fragno (quercia presente solo in questa zona, per quanto riguarda l'Italia) e specie ornitologiche quali il capovaccaio, il grillaio e l'occhiocotto.Ma l'Oasi Gravina di Laterza ospita anche rettili e anfibi, insetti e mammiferi che non si trovano da altre parti: il geco di Kotschy, il serpente chiamato colubro leopardino e alcune specie di pipistrelli sono alcuni esempi della ricchezza faunistica locale.L'Oasi è facilmente raggiungibile, visto che si trova alla periferia del paese, ma può essere visitata solo facendo richiesta al responsabile Vittorio Giacoia. Per prenotare, bisogna scrivergli a oasi.gravinadilaterza@lipu.it o chiamarlo al numero 339 3311947.Laterza val bene una visita non solo per l'Oasi: la cittadina del Tarantino è infatti famosa – oltre che per il suo aspetto tipicamente pugliese, caratterizzato dalle case bianche che si contrappongono ai cieli blu della regione – per le sue ceramiche.Alle ceramiche è dedicato anche un museo, il MUMA (Museo della maiolica di Laterza). Innumerevoli anche i palazzi storici e le chiese, tra cui spiccano quelle rupestri (come quella di Cristo Giudice o della Santissima Trinità). I dintorni sono altrettanto pregevoli: interessanti i centri di Massafra e di Castellaneta, città natale di Rodolfo Valentino.Quest'ultima è famosa anche per la sua bellissima spiaggia e il mare turchese.Dormire e mangiareDa provare il pane di Laterza, le orecchiette fatte in casa, fave e cicoria, l'extravergine locale e il primitivo, rosso potente nato proprio in queste terre.Il Vecchio FrantoioPizzeria Trattoria del PurgatorioTheotokos RistorantePer dormire: Iris Bed and Breakfast e B&B da Zia Titina.
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Charlie Kirk (Ansa)
Sposato con due figli, teneva incontri in cui sfidava il pubblico: «Provate che ho torto».