2024-09-26
Israele: «L’esercito si prepara a un’operazione di terra in Libano»
Effetti di un missile lanciato da Hezbollah in territorio israeliano il 25 settembre 2024 (Getty Images)
Hezbollah lancia un missile terra-terra nella zona di Tel Aviv: «Volevamo colpire il quartier generale del Mossad, responsabile delle esplosioni dei cercapersone». Il razzo intercettato dall’antiaerea.Ieri pomeriggio il capo di Stato maggiore dell’Idf, Herzi Halevi, ha dichiarato che le truppe di terra proseguono i preparativi per una possibile offensiva terrestre, mentre le forze aeree israeliane continuano a colpire obiettivi in Libano. Halevi ha visitato le esercitazioni della 7ª Brigata lungo il confine settentrionale, accompagnato dal comandante del Comando settentrionale, dal comandante della 98ª Divisione, dal comandante del Centro di addestramento delle Forze di terra, dal comandante della 7ª Brigata e da altri ufficiali. «Sentite i jet sopra di noi; abbiamo colpito tutto il giorno. Questi attacchi servono sia a preparare il terreno per un eventuale ingresso delle truppe di terra, sia a indebolire Hezbollah. Oggi Hezbollah ha esteso il suo raggio d’azione, ma riceverà una risposta molto forte più tardi. Preparatevi», ha detto rivolgendosi ai comandanti. Halevi ha poi aggiunto: «Continueremo le operazioni oggi senza fermarci; continueremo a colpire i loro obiettivi ovunque. L’obiettivo è chiaro: riportare i residenti del Nord in condizioni di sicurezza. Per raggiungere questo risultato, stiamo preparando una manovra, il che significa che le vostre truppe entreranno nel territorio nemico, nei villaggi che Hezbollah ha trasformato in avamposti militari con infrastrutture sotterranee, postazioni e rampe di lancio da cui ha condotto attacchi contro i civili israeliani». Le parole di Halevi sono arrivate dopo che ieri mattina, intorno alle 6.30, hanno suonato le sirene a Tel Aviv e nella regione di Gush Dan. Pochi minuti più tardi hanno iniziato a suonare anche nell’area di Sharon, inclusa Netanya, dove si è attivato l’allarme per la prima volta dall’inizio del conflitto, così come a Haifa e nei Krayot (un gruppo di quattro piccole città e due quartieri di Haifa). Nel corso della mattinata, sono stati registrati almeno cinque lanci verso Zikhron Ya’akov, con un missile che è caduto vicino a Bat Shlomo e i soccorsi sono stati immediatamente allertati e inviati sul posto. L’ufficio stampa dell’esercito israeliano ha reso noto che «in seguito alle sirene che hanno suonato nelle zone di Tel Aviv e Netanya, è stato identificato un missile terra-terra lanciato dal Libano, che è stato intercettato dal sistema di difesa aerea dell’Idf. Successivamente, l’Idf ha dichiarato di aver colpito il lanciarazzi utilizzato per l’attacco: «In risposta al missile terra-terra lanciato contro la zona centrale di Israele, l’aviazione israeliana ha colpito il lanciatore situato nell’area di Nafakhiyeh, in Libano». Hezbollah ha poi rivendicato l’operazione, annunciando che «un missile balistico del tipo Qader 1 è stato lanciato contro il quartier generale del Mossad, responsabile delle esplosioni dei cercapersone e dell’uccisione di alti funzionari dell’organizzazione». Durante la notte (tra martedì e mercoledì) seguendo le indicazioni dell’intelligence, l’aviazione israeliana ha effettuato una serie di pesanti attacchi contro obiettivi terroristici di Hezbollah in territorio libanese: «Nel corso degli attacchi, sono stati colpiti militanti all’interno di strutture terroristiche, depositi di armi, lanciatori e altri obiettivi appartenenti a Hezbollah e in seguito agli attacchi contro diversi depositi di armi di Hezbollah, si sono verificate esplosioni secondarie, segno della presenza di grandi quantità di munizioni all’interno degli obiettivi colpiti». John Kirby, portavoce della Sicurezza nazionale della Casa Bianca alla Cnn ha dichiarato che «il lancio del missile su Tel Aviv è estremamente preoccupante. Si tratta di un’ulteriore dimostrazione del fatto che Israele è esposto a una minaccia concreta da parte di un gruppo terroristico sostenuto dall’Iran». Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato alla Nbc che «Israele si trova a fronteggiare un problema serio e legittimo con il gruppo terroristico Hezbollah», per poi aggiungere che «la questione dovrebbe essere risolta tramite la diplomazia, piuttosto che con il conflitto armato». Il presidente americano Joe Biden, intervistato dal programma The View su Abc sulla situazione in Medio Oriente, su Gaza ha detto che, nonostante conosca da tempo il premier israeliano Benjamin Netanyahu, non condivide le sue posizioni ed è da molto tempo che non ha contatti. «Non sono d’accordo con la sua posizione. Ci vuole una soluzione e c’è la possibilità per la soluzione a due Stati». Della situazione in Libano ha parlato con Papa Francesco: «Sono addolorato dalle notizie che giungono dal Libano dove negli ultimi giorni intensi bombardamenti hanno provocato molte vittime e distruzioni. La comunità internazionale faccia ogni sforzo per fermare questa terribile escalation. È inaccettabile!». Infine, mentre stiamo per andare in stampa la versione araba dell’emittente Sky News riferisce che il presidente del parlamento libanese, Nabih Berri, starebbe cercando di promuovere un’iniziativa per allentare l’escalation, che include un cessate il fuoco di quattro settimane tra Israele e Hezbollah.
(Ansa)
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