- In Europa ogni settimana compare una nuova sostanza psicoattiva. Un business che sta attirando sul continente anche i temibili narcos messicani.
- Comprarli online è facile ed economico. Negli Usa è allarme da tempo: uccidono un newyorchese ogni tre ore.
- L’esperto Federico Baranzini: «Imitano i prodotti tradizionali, però con strutture molecolari diverse. Per questo inizialmente non sono vietate. Tra gli effetti, la riduzione delle dimensioni del cervello: per gli adolescenti un rischio enorme».
In Europa ogni settimana compare una nuova sostanza psicoattiva. Un business che sta attirando sul continente anche i temibili narcos messicani.Comprarli online è facile ed economico. Negli Usa è allarme da tempo: uccidono un newyorchese ogni tre ore.L’esperto Federico Baranzini: «Imitano i prodotti tradizionali, però con strutture molecolari diverse. Per questo inizialmente non sono vietate. Tra gli effetti, la riduzione delle dimensioni del cervello: per gli adolescenti un rischio enorme».Lo speciale contiene tre articoli.Nuove droghe stanno inondando il fiorente mercato degli stupefacenti in un contesto di violenza e corruzione che colpisce le comunità locali in tutta Europa. Il dato emerge dall’ultimo report dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze dell’Unione europea (Emcdda). Per questo i consumatori abituali e coloro che si avvicinano agli stupefacenti, oggi, hanno a disposizione una gamma sempre più ampia di droghe in un contesto dove il traffico e il consumo in tutta la regione sono rapidamente tornati ai livelli pre pandemia. La cannabis secondo l’agenzia resta la sostanza illecita più consumata in Europa, con circa 22,6 milioni di europei di età superiore ai 15 anni che ne hanno fatto uso nell’ultimo anno. I sequestri di cocaina sono «storicamente alti» ma sono le nuove droghe sintetiche, i cui effetti sulla salute non sono ancora ben documentati, che preoccupano i funzionari. A Politico Alexis Goosdeel, direttore dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, ha affermato che «le droghe illecite consolidate sono ora ampiamente accessibili e nuove potenti sostanze continuano ad emergere. Quasi tutto ciò che ha proprietà psicoattive può apparire sul mercato della droga». Nel 2022, sono state segnalate nell’Ue 52 nuove sostanze psicoattive (Nps), sostanze chimiche mai viste prima sul mercato, portando il numero totale di Nsp monitorate dall’Emcdda a 880. Tutto avviene mentre in Europa si susseguono i sequestri di quantitativi record di cocaina che nel 2021 sono stati pari a 303 tonnellate. Secondo il rapporto il 75% della cocaina è stata sequestrata in Belgio, Paesi Bassi e Spagna, con i porti di Anversa e Rotterdam diventati la principale porta d’ingresso per i cartelli della cocaina latinoamericani nel continente. Secondo i dati preliminari, l’Emcdda ha affermato che la quantità di cocaina sequestrata ad Anversa, il secondo porto marittimo d’Europa, è salita a 110 tonnellate dalle 91 del 2021. Belle notizie? Certo, ma è meglio non illudersi visto che questi quantitativi sono il 10% della cocaina che arriva e che viene utilizzata da oltre 3,7 milioni di consumatori (dato 2022). Inoltre, i Paesi dell’Ue hanno segnalato la distruzione di 34 laboratori di cocaina nonché importanti sequestri di un precursore necessario per produrre lo stupefacente, un fatto che conferma che «nell’Unione europea si svolgono fasi di produzione di cocaina su larga scala», che viene utilizzata da circa 3,7 milioni di adulti che ne hanno fatto uso nell’ultimo anno. Tra le nuove sostanze che ottengono grande successo ci sono la ketamina e il protossido di azoto – meglio conosciuto come gas esilarante – sostanze che provocano gravi danni alla vescica, ai nervi e lesioni polmonari che sono stati riscontrati in alcuni consumatori. Oltre all’elevata disponibilità di eroina nel continente, gli oppioidi sintetici sono in aumento e sono stati collegati ad una serie di decessi per overdose nei Paesi baltici. Nel report si legge che «la situazione degli oppioidi in Europa non è paragonabile al quadro drammatico del Nord America, dove le overdose causate da Fentanil e altri oppioidi hanno alimentato una crisi della droga». L’agenzia ha messo in guardia sul fatto che questo gruppo di farmaci «rappresenta una minaccia per il futuro, con un totale di 74 nuovi oppioidi sintetici identificati sul mercato dal 2009». A questo proposito Ylva Johansson, commissario europeo per gli Affari interni ha affermato: «Dobbiamo assicurarci che il presente dell’America non diventi il futuro dell’Europa» e sono parole che non inducono certo all’ottimismo. A proposito di sostanze sintetiche, non bisogna dimenticare l’Mdma una sostanza comunemente nota come ecstasy che si produce praticamente ovunque, tanto che il numero di laboratori di Mdma smantellati è rimasto relativamente stabile nel 2020 e i quantitativi di compresse sequestrate sono aumentati, sebbene i sequestri di polveri siano dimezzati. Non è chiaro se questi dati siano indicativi di una riduzione della disponibilità di Mdma in polvere sul mercato della droga. Tuttavia, vi sono segnali che i livelli di consumo di Mdma abbiano effettivamente subito un calo nel 2020, probabilmente associato a gravi perturbazioni nell’economia della vita notturna in Europa, che sono proseguite nel 2021. Di conseguenza, i dati non rappresentativi delle acque reflue provenienti dall’analisi dei residui di Mdma, dai servizi di controllo delle droghe e dai gruppi di discussione con i fornitori di servizi suggeriscono che i livelli di consumo dello stupefacente sono rimasti al di sotto dei livelli pre pandemici nel corso del 2021. Gli altri dati segnalati da Euro-Den Plus sul numero di visite ospedaliere di emergenza relative all’Mdma sono diminuiti di circa la metà nel 2020. Resta da vedere se il consumo di questo narcotico inizierà a tornare ai livelli pre pandemici del 2020. Oltre alle citate sostanze ci sono alcuni farmaci che possono diventare sostanze stupefacenti se usati in modo diverso da quanto indicato e che sono conosciute come «droghe zombie» visto che provocano in chi le assume effetti che li rendono simili a degli zombie. Tra questi il caso più noto è quello del Fentanyl, un oppioide sintetico usato per la terapia del dolore e come anestetico. È 100 volte più potente della morfina ed ha effetti collaterali devastanti e per questo sta provocando una vera e propria strage negli Stati Uniti dato che si diventa dipendenti dalla sostanza quasi subito. Bastano 2 mg di Fentanyl per morire e in Europa e negli Stati Uniti si sono registrati negli ultimi anni molti decessi legati all’uso di eroina combinata con il Fentanyl o uno dei suoi vari potenti analoghi, come l’alfa-metilFentanyl e il 3-metilFentanyl. Negli Stati Uniti nel corso del 2022 e nei primi mesi del 2023 si sono verificati alcuni decessi causati dall’assunzione come stupefacente della xilazina, un sedativo per uso veterinario. Altre sostanze emergenti sono il Krokodil, diffuso in Russia, dove ha ucciso migliaia di ragazzi e diventato una vera e propria emergenza sociale, e il Flakka, uno stimolante che provoca effetti simili alla cocaina. Infine, il pericolosissimo Mefedrone, altra «droga zombie», spacciata sotto forma di polvere o compresse che è facilmente reperibile sul darkweb, costa poco e piace a giovani e giovanissimi. Altro aspetto inquietante è quello relativo al fatto che al business delle droghe nell’Unione europea si stanno interessando alcuni gruppi di narcos messicani che secondo il report dell’agenzia per il monitoraggio della droga e della dipendenza dell’Ue «hanno iniziato a occuparsi della produzione di droghe sintetiche nell’Unione europea». La presenza dei narcos messicani in Europa fa letteralmente venire i brividi visti i metodi che utilizzano, e l’ipotesi che possano scoppiare una guerra tra loro e le altre mafie per il controllo del mercato del narcotraffico è semplicemente un incubo. Non bastasse quello che stiamo vivendo con il terrorismo islamico.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/invasi-dalle-droghe-sintetiche-2666040880.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="oppioidi-alla-portata-di-tutti-sul-dark-web" data-post-id="2666040880" data-published-at="1698067991" data-use-pagination="False"> Oppioidi alla portata di tutti sul dark web Il Dipartimento della salute di New York in un recente report ha reso noto che l’81 per cento delle morti per overdose nella metropoli è stato causato dall’uso di Fentanyl, un potente oppiode in uso nel settore veterinario. Secondo i dati ufficiali, quest’anno i decessi legati alla dipendenza sono aumentati del 12 per cento rispetto al 2022, visto che fino al giugno scorso i decessi avevano superato le 3.000 unità. Da quando sono iniziate le rivelazioni (nell’anno 2000) non si era mai verificato un numero così elevato di decessi. Il tasso più alto di decessi è riscontrato tra la popolazione afroamericana della città, che è passata da 52 a 62 decessi ogni 100.000 residenti. Nella triste statistica gli abitati di origine latina si trovano al secondo posto con un tasso di 53,1 morti per 100.000 residenti e come scrive Wired «i casi di overdose si sono rilevati una costante in particolare negli adulti di età compresa tra i 55 e i 64 anni». L’area dove avviene la maggior parte dei decessi è il Bronx, che ancora oggi è il distretto più povero di New York: è qui che le morti legate all’uso di Fentanyl nel 2022 sono stimate in 73,6 decessi ogni 100.000 residenti. Evidente che dove c’è povertà e disagio sociale l’abuso di sostanze stupefacenti sia la realtà quotidiana. Non è certo un caso che nelle aree dove si trovano gli «homeless» (senzatetto) siano aumentati i decessi per overdose come mostrano i numeri; gli episodi di overdose sono aumentati del 21 per cento, passando da 32,4 a 39,3 casi ogni 100.000 residenti tra il 2021 e il 2022. Un numero enorme. Nel rapporto del Dipartimento della salute si legge che «i decessi per overdose hanno raggiunto livelli senza precedenti in città nell’ultimo anno. Le disparità nelle morti per etnia, età, reddito e quartiere si sono ampliate con l’aggravarsi della crisi delle overdose» e a questo proposito il commissario a capo dell’ente, Ashwin Vasan, ha affermato: «Gli oppioidi uccidono un newyorkese ogni tre ore». Negli Stati Uniti il consumo di Fentanyl è diventato una vera emergenza nazionale e non soltanto un problema di sanità pubblica. Il basso costo della sostanza ne ha reso popolare l’uso e bastano appena 10 grammi per produrre più di 300 dosi. Altri aspetti che favoriscono il consumo dell’oppioide sono la facilità di trasporto e il prezzo finale di vendita: ogni dose infatti può costare tra i 10 e i 60 dollari, a seconda di dove viene offerta. E qui va ricordato che sul darkweb è facilissimo acquistare la sostanza e noi de La Verità abbiamo trovato centinaia di siti dove comprarlo e riceverlo a casa in busta anonima. Il business rappresentato dal Fentanyl non è certo sfuggito ai narcos messicani, visti i margini di guadagno. Un rapporto della Drug enforcement administration (l’Agenzia federale antidroga degli Stati Uniti, ndr) afferma che «un chilo con un alto livello di purezza acquistato in Cina costa tra i 3.300 e i 5.000 dollari; se trattato con altre sostanze chimiche, si possono ottenere dai 16 a 24 chili di prodotto, con un profitto finale di 1,9 milioni di dollari». Gli Stati Uniti per tentare di arginare il fenomeno stanno da tempo lavorando con i governi del Messico e del Canada in modo da bloccare il traffico di Fentanyl al confine statunitense. Tuttavia, l’enorme domanda di Fentanyl e la corruzione, specialmente all’interno degli apparati messicani, fanno sì che fino ad oggi si sono registrati pochissimi progressi nella lotta al consumo e allo spaccio di questo micidiale oppioide. E così la gente continua a vagare per le strade come zombie, per poi morire. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/invasi-dalle-droghe-sintetiche-2666040880.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="non-vengono-considerate-illegali-ma-i-loro-danni-sono-irreversibili" data-post-id="2666040880" data-published-at="1698067991" data-use-pagination="False"> «Non vengono considerate illegali ma i loro danni sono irreversibili» Le nuove sostanze psicoattive continuano a comparire in Europa al ritmo di una alla settimana. I giovani sono le prime vittime di questo fenomeno ma anche gli adulti ne fanno uso. Ne abbiamo parlato con Federico Baranzini, psichiatra e psicoterapeuta. Cosa si intende con «nuove sostanze psicoattive»? «Le definirei come un gruppo eterogeneo di sostanze chimiche create per avere effetti simili a quelli delle droghe illegali (o tradizionali, come cannabis, eroina, cocaina o Lsd), ma con strutture molecolari diverse, in modo che, almeno all’inizio della loro immissione sul mercato, non vengano riconosciute e quindi vietate dalla legge. Infatti, queste sostanze sono create in laboratorio per evitare la classificazione come sostanze illegali, ma spesso sono altrettanto pericolose e possono causare gravi danni. Tra queste sostanze rientrano i cannabinoidi sintetici, i catinoni sintetici, gli oppioidi sintetici, le fenetilammine, gli analoghi della ketamina, le piperazine e le triptamine. I cannabinoidi sintetici e i catinoni sintetici sono tra le più diffuse. In genere possono essere vendute con diversi “nomi di strada” o “marchi” e spesso vengono “commercializzate” come innocue, sebbene la loro sicurezza e i loro effetti collaterali siano spesso sconosciuti. Sono spesso vendute come polveri, pillole, liquidi o erbe sintetiche e possono essere consumate per via orale, inalata o iniettata. L’uso di queste nuove droghe è particolarmente preoccupante perché le loro composizioni chimiche possono variare notevolmente e possono comportare rischi imprevisti per chi le assume e problemi di gestione per i medici che si trovano a soccorrere chi ne è vittima». Che danni provocano al cervello queste sostanze? «Tutti gli studi a mia conoscenza indicano che possono infliggere danni significativi e spesso irreversibili al cervello. Questi danni si manifestano in vari modi influenzando direttamente le strutture e i processi cerebrali. Uno degli impatti più evidenti è rappresentato dalla riduzione del volume di materia grigia in regioni critiche del cervello, tra cui la corteccia prefrontale, l’ippocampo e l’amigdala. Questo fenomeno può portare a gravi deficit cognitivi, di memoria e di controllo degli impulsi, alterando la capacità di apprendimento e la gestione delle emozioni. Si immagini cosa questo possa comportare quando queste droghe vengano assunte da ragazzini e adolescenti i cui lobi frontali (adibiti al controllo e alla riposta pianificata agli eventi) non sono ancora del tutto maturi e nei quali l’impulsività rappresenta una caratteristica fisiologica. Questi nuovi stupefacenti disturbano i sistemi di neurotrasmissione cerebrale, tra cui la dopamina, la serotonina e la noradrenalina con conseguenze a volte imprevedibili. Certamente però compromettendo il controllo sulla frequenza e la quantità di sostanza assunta. Oggi è stato altresì accertato che l’uso di queste sostanze stupefacenti induce nel cervello neuroinfiammazione e stress ossidativo, il che può portare alla morte neuronale e alla riduzione delle connessioni cerebrali. La neuroinfiammazione è al centro di un ampio dibattito tra i ricercatori in quanto sempre più ricerche la rendono l’indiziata numero uno alla base di numerose patologie neurodegenerative, neurologiche e psichiatriche. Inoltre, lesioni alla corteccia orbitofrontale e al corpo calloso influenzano la capacità di prendere decisioni e di esercitare un giudizio appropriato nelle situazioni che richiedono discernimento di fronte ad una scelta». Quali altri problemi riscontrate? «Possono riguardare le funzioni neuropsicologiche più nobili, tra cui problemi di memoria, di attenzione e le funzioni esecutive, senza contare che i soggetti predisposti (e questo è un tema molto importante dal punto di vista psicoeducativo e della prevenzione, in quanto nessuno lo può sapere a priori) possono svilupparsi veri e propri processi psicotici. È doveroso comunque ricordare che i danni al cervello causati dalle sostanze stupefacenti dipendono sia dalla sostanza assunta che dalla precocità dell’esposizione: ricordiamoci che il cervello di un adolescente è in fase di sviluppo e proprio per questo impegnato in un processo fondamentale per la sua corretta maturazione. In questa età avvengono fenomeni di rimodellamento delle sinapsi, chiamati “pruning”, che hanno lo scopo e la funzione di permettere la potatura delle terminazioni sinaptiche inutili o ridondanti. Se questa fase viene intaccata dall’effetto di sostanze tossiche esogene come le droghe sintetiche (ma vale per tutte le sostanze nootrope) le conseguenze possono essere imprevedibili. Infatti, nei casi più gravi gli effetti possono persistere nel tempo e possono rendere la persona più vulnerabile ai fattori di stress e anche alle ricadute nell’uso di sostanze». Si riesce a fermare questo tipo di dipendenza? «Assolutamente sì. Rientrano pur sempre nel campo delle dipendenze patologiche. Anche se la risposta meriterebbe ampio spazio, proverò a riassumere qui alcuni punti per me più significativi. È possibile affrontarle con le conoscenze e gli strumenti che si adoperano per le dipendenze anche se con alcuni accorgimenti. È un processo complesso che richiede un approccio multidisciplinare. Come medico psichiatra, ritengo che ci siano diverse strategie che possono essere introdotte una volta acquisita la disponibilità del paziente ad essere aiutato. Questo aspetto solitamente deriva da una preliminare - e non derogabile - ammissione di avere un problema da parte dell’interessato che, appunto, dovrebbe iniziare ad ammettere a sé stesso di essere un “paziente”».
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L’ex magistrato Luca Palamara: «Grosso, leader del comitato anti riforma, mi tira in ballo per il “vecchio sistema opaco” del Csm e dice che è già stata fatta pulizia. Dovrebbe essere più prudente. Probabilmente ignora come siano stati nominati i suoi prossimi congiunti».






