2023-06-16
Aveva fumato canne l’influencer di Roma che ha ucciso il bimbo
Nel riquadro, Matteo Di Pietro (Ansa)
Lo youtuber, ora indagato, ha travolto un’auto durante una sfida social insieme agli amici. Dimesse mamma e sorella del piccolo.Matteo Di Pietro, il ventenne youtuber improvvisato pilota che, sotto l’effetto di cannabioidi, si è schiantato con la potentissima Lamborghini Urus color blu Eleos su una Smart bianca, a Casal Palocco di Roma, l’altro giorno, uccidendo il piccolo Manuel Proietti, appena cinque anni, e mandando all’ospedale la sorellina di quattro e la loro giovane mamma (dimesse ieri), è indagato per omicidio stradale e lesioni aggravate. Ma anche gli altri quattro passeggeri rischiano la stessa imputazione, se si dovesse scoprire che nel girare il video della Pulp fiction stradale intitolata «Vivo 50 ore in un Suv Lamborghini» abbiano incitato il pilota, che sfrecciava in città con un’auto per nulla adatta ai neofiti della guida. Il procuratore aggiunto Michele Prestipino affiderà a un perito l’incarico di accertare la velocità al momento dell’impatto. Mentre gli agenti della polizia locale di Roma Capitale sono già al lavoro sugli smartphone sequestrati ai cinque cacciatori di like per il canale Youtube The Borderline, del quale Di Pietro è anchorman insieme a Vito Loiacono, pure lui a bordo della supercar dell’incidente (su Instagram ha subito detto di non aver toccato il volante, tentando di nascondersi dietro al paravento del «trauma indescrivibile» e della «vicinanza alla vittima» che, però, non gli ha risparmiato una valanga di insulti). Gli altri tre attivisti del canale delle follie sono Marco Ciaffaroni, Giulia Giannandrea e Leonardo Golinelli.Il Suv era stato noleggiato da tre di loro al costo di 1.500 euro al giorno all’autosalone Skylimit, che compare in un video pubblicitario di The Borderline con un’offerta del «10 per cento di sconto» su un noleggio. Il canale, 600.000 iscritti e oltre 152 milioni di visualizzazioni dal 2020, organizza folli sfide online del tipo «sopravvivo in mezzo al deserto», oppure «50 ore in una prigione di massima sicurezza», con votazioni e premi in denaro. Le 50 ore in auto i ragazzi le avevano già fatte: con una Tesla (oltre 2 milioni di visualizzazioni) e una Fiat 500 (oltre 3 milioni di visualizzazioni). E probabilmente erano convinti che il video con l’Urus nel quale avrebbero viaggiato, dormito e fatto colazione, avrebbe sbancato. Il canale Youtube, in modo un po' sgrammaticato, viene presentato così: «Non siamo ricchi ma ci piace spendere per farvi divertire a voi! Tutto quello che facciamo si basa su di voi, più supporto ci date più contenuti costosi e divertenti porteremo, tra sfide, challenge e scherzi di ogni tipo cercheremo di strapparvi una risata in ogni momento». Con un «obiettivo finale»: regalare «a qualcuno di voi 1 milione di euro». Ed ecco spiegata la fame di like, ispirata, come loro stessi dichiarano, «dal grande MrBeast, che in America ha costruito un impero con questo tipo di video». I contenuti già caricati sono 61. Tutti estremi: 24 ore su una mini zattera, resistenza nel ghiaccio, mangiare peperoncini piccanti per 500 euro. L’americanata di guidare la Urus per 50 ore dopo aver assunto cannabis, però, con molta probabilità non finirà sul canale. Ieri i giornali della vulgata si erano portati avanti diffondendo che alcol test e drug test avevano dato risultati negativi. E invece, dopo una puntatina al Mc Donald’s per una merenda e la cannabis, Di Pietro si è messo alla guida. E ora l’ipotesi di reato potrebbe aggravarsi. Ma sono in corso anche verifiche per accertare se quel tipo di auto, da 650 cavalli e che in poco più di tre secondi arriva a cento chilometri orari, poteva finire tra le mani di un neopatentato. «Esprimo cordoglio alla famiglia del bimbo», ha scritto ieri sera il titolare di Skylimit rent, Gabriele Morabito, che invita alla calma sulle responsabilità. L’ennesimo inquietante particolare l’ha svelato un testimone ai cronisti: «Dopo l’incidente continuavano a filmare». Speravano, probabilmente, di poter usare lo stesso quel macabro materiale. Qualche anticipazione, invece, sono riusciti a farla girare su Tik Tok. E in uno spezzone si sente uno dei ragazzi sull’auto dire: «Ma questo sulla Smart che sta facendo?». È un attimo prima dell’impatto. «Educazione e sanzione, se sei recidivo e togli la vita a una persona perché sei un cretino al volante la patente non la vedi più per il resto dei tuoi giorni, non è che te la sospendo per qualche mese», sbotta il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che annuncia di portare «entro il mese di giugno un nuovo codice della strada». La dinamica, che appare particolarmente complicata da decifrare, è ancora al vaglio della polizia locale. A terra non ci sarebbero segni di frenata. Inoltre i due bimbi, pare, si sarebbero scambiati il seggiolino quando sono saliti in auto. E bisognerà anche accertare se qualcosa non ha funzionato nei sistemi di sicurezza.
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.