2023-04-14
Per indagare sull’acquisto di dosi al Parlamento servono i contratti
Albert Bourla, ceo di Pfizer (Ansa)
Bruxelles tiri fuori le carte. Intanto, per la guida della commissione, rispunta Davide Faraone.La commissione d’inchiesta sul Covid - recita il testo base approvato martedì - dovrà anche «svolgere indagini relative agli acquisti delle dosi di vaccino destinate all’Italia». Era uno dei punti controversi, che la settimana scorsa avevano fatto saltare l’accordo nel centrodestra sull’istituzione dell’organo parlamentare. Alla fine, le reticenze del Carroccio sono state superate da un compromesso intelligente: sono stati espunti i riferimenti alle mancate zone rosse, che urtavano la sensibilità leghista in quanto chiamavano in causa la Lombardia di Attilio Fontana, però è stato mantenuto il punto relativo ai vaccini, che pure non entusiasmava il partito di Matteo Salvini, per due motivi. Primo, perché la campagna vaccinale è stata organizzata dal governo Draghi, sostenuto dalla Lega; secondo, perché i più «vaccinisti» sono stati proprio i governatori leghisti, tanto da aver propiziato, verso la fine del 2021, l’inasprimento della disciplina del green pass. Ma se i 30 deputati e senatori che faranno parte della commissione devono vederci chiaro su come sono state negoziate le condizioni per comprare le dosi, è necessario che essi abbiano in mano i contratti. Quelli che invece Bruxelles custodisce gelosamente. Non a caso, li ha quasi del tutto oscurati persino agli onorevoli dell’Ue - che hanno potuto visionarli con una procedura surreale, chiusi da soli in una stanza, senza smartphone e con versioni debitamente sbianchettate - e alla stessa commissione d’inchiesta dell’Europarlamento. La sua presidente, la socialista belga Kathleen Van Brempt, intervistata dalla Verità, aveva tuonato: «Non è accettabile che organismi cui i trattati conferiscono il compito di vigilare sul bilancio non possano accedere a tutte le informazioni rilevanti. Ecco perché la nostra commissione ha anche chiesto piena facoltà d’accesso ai contratti».Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastrutture di Fdi, da sempre attivissimo nella battaglia per fare chiarezza sugli errori commessi dai governi durante la pandemia, ricorda che la commissione avrà «gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria», ai sensi dell’articolo 4 del testo base. Dunque, anche il Parlamento italiano ha diritto a consultare le carte secretate. E di materiale da passare in rassegna ce n’è parecchio, se è vero che, già ai tempi delle prime stipule tra Bruxelles e Big pharma, il direttore dell’Aifa, Nicola Magrini, di quei contratti ebbe a dire che erano scritti «come una presa in giro per analfabeti con l’anello al naso». Prima di essere operativa, tuttavia, la commissione d’inchiesta dovrà passare per Palazzo Madama, dove è probabile che Pd e 5 stelle presentino una valanga di emendamenti, allo scopo di contrarne le facoltà e il perimetro. In più, è sul tavolo la questione della presidenza. Al di là del bon ton - affidare un ruolo apicale, per protocolli di garanzia, all’opposizione - lo strascico delle tensioni tra Fdi e Lega potrebbe propiziare una convergenza su una figura terza. Ad esempio, Davide Faraone, esponente renziano. Uno scenario che, dal punto di vista dei meloniani, potrebbe rientrare nella grande manovra per assorbire Forza Italia tramite l’avvicinamento a Italia viva, che si sta consumando persino sul terreno editoriale. Ma quale sia l’interesse di Iv per l’indagine sui vaccini non è difficile immaginarlo. Insomma, la commissione si è messa in moto. Ma tenteranno ancora di spegnerla.
(Totaleu)
Lo ha detto l'eurodeputata della Lega Anna Maria Cisint, dopo la votazione alla commissione sulla pesca a Bruxelles, riguardo la vittoria sulla deroga delle dimensioni delle vongole, importante aspetto per l'impatto sul settore ittico.
L'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri Kaja Kallas (Ansa)
(Ansa)
Il Comando ha ringraziato i colleghi della Questura per il gesto e «la cortesia istituzionale dimostrata in questo tragico momento». A Gorizia invece un giovane di 20 anni ha reso omaggio ai caduti, deponendo un mazzo di fiori davanti all'ingresso della caserma. Il giovane ha spiegato di aver voluto compiere questo gesto per testimoniare gratitudine e rispetto. Negli ultimi giorni, rende noto il Comando isontino, sono giunti numerosi messaggi di cordoglio e attestazioni di affetto da parte di cittadini, associazioni e rappresentanti delle istituzioni.
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