2021-01-25
Un’inchiesta a San Marino coinvolge i mediatori dell’affare con Arcuri
Andrea Vincenzo Tommasi e Daniele Guidi nei guai per un recupero crediti: il banchiere l'affidò a Sunsky, ma l'istituto del monte Titano perse altri milioni. Intanto Jorge Solis ammette di essersi messo nel business appena fu individuato il paziente 1. Non c'è pace per i mediatori dell'affare delle mascherine al centro di un'importante inchiesta giudiziaria romana. A San Marino i magistrati stanno approfondendo un affare immobiliare in cui sono coinvolti due dei trader indagati nella Capitale. Stiamo parlando dell'imprenditore milanese Andrea Vincenzo Tommasi e di Daniele Guidi, ex amministratore delegato del Credito industriale sammarinese (Cis). Guidi, sul monte Titano, è appena stato rinviato a giudizio per amministrazione infedele e concorso in bancarotta fraudolenta. Tra le vicende oggetto di contestazione c'è anche la cessione di un villaggio vacanze da parte di un cliente moroso del Cis. Per trovare l'acquirente Guidi ingaggiò Tommasi, titolare della Sunsky Srl.Il contratto di consulenza risale al 4 novembre 2016 ed era già stato allegato al procedimento per il crac del Cis (il numero 500 del 2017), ma a dicembre, dopo una comunicazione della Banca centrale di San Marino, è transitato in un nuovo fascicolo, il 695 del 2020, in mano al commissario della legge Roberto Battaglino.Nell'accordo del 2016 si specifica che durante le riunioni con Tommasi il Cis ha manifestato la volontà di procedere al recupero del credito nei confronti della società Make Srl, «assoggettata a procedura concorsuale nella Repubblica di San Marino», anche attraverso la vendita del Kelibia beach. Nell'occasione la banca rappresentata da Guidi conferisce mandato alla Sunsky di Tommasi «per la ricerca di soggetti interessati a porre in essere operazioni economiche […] relative al villaggio turistico […] e finalizzate a consentire a Banca Cis […] il recupero del credito». L'istituto dà atto che «la trattativa con la società Promovacanze Srl», in quel momento in corso, era «stata presentata» proprio da Sunsky. E in effetti alla fine ad acquistare la struttura tunisina e sua la controllante Est Srl, al prezzo di 17,5 milioni, è proprio la Promovacanze. Ma per concludere l'operazione la società piacentina accende un mutuo di 21 milioni di euro presso la stessa Banca Cis. Peccato che anche la Promovacanze abbia lasciato «un buco milionario» (il finanziamento era esclusivamente garantito dalle quote della Est Srl, fallita a sua volta), instillando nei magistrati il sospetto che l'acquisto del villaggio non fosse altro che un tentativo di maquillage del bilancio da parte dei manager dell'istituto.Per aver procacciato questo cliente il compenso pattuito con la Sunsky era del «3 per cento del controvalore dell'operazione con un massimo di 500.000 euro», che risulterà il corrispettivo finale. Il commissario della legge Battaglino, a quanto risulta alla Verità, sta valutando varie ipotesi di reato, tra cui l'amministrazione infedele, l'evasione fiscale e il riciclaggio.Per questo il magistrato sta facendo fare accertamenti anche dall'Autorità di informazione finanziaria e all'interno di Banca Cis. L'indagine apparentemente si concentra sull'oggetto sociale di Sunsky, sui soci di Sunsky e Make Srl (e su eventuali legami tra i soci del Cis e quelli delle altre due ditte) e su eventuali trasferimenti di somme di denaro o di altri benefit da parte di Sunsky in favore del Cis o dei suoi soci. «Dazioni» che se ci fossero state potrebbero diventare la pistola fumante dell'inchiesta. Quanto all'oggetto sociale ricordiamo che la Sunsky di Tommasi, che è un ingegnere aerospaziale, collabora con imprese industriali, con enti governativi, società operanti nel settore difesa, aeronautica, aerospaziale e marina «per l'ottimizzazione nell'utilizzo delle risorse umane» e la gestione e lo sviluppo di sistemi ingegneristici e banche dati. L'intermediazione di operazioni immobiliari non sembra il core-business della società.Infine l'inchiesta punta ad appurare anche se fosse plausibile il pagamento di 500.000 euro per quel tipo di consulenza e soprattutto se il consulente avesse le caratteristiche per poterla svolgere.Intanto a Roma vanno avanti le indagini sulla maxi commessa da 801 milioni di mascherine acquistate dal commissario straordinario dell'emergenza Covid Domenico Arcuri. Non è ancora chiaro a quanto ammontasse la torta delle provvigioni che si sono spartiti gli intermediari, tra cui Guidi e Tommasi. Gli inquirenti e l'Antiriciclaggio della Banca d'Italia le avevano inizialmente quantificate in 72 milioni.Però Jorge Solis, il broker ecuadoriano tirato dentro all'affare proprio da Guidi, in una serie di mail inviate al «socio» cinese Zhongkai Cai, dopo la firma dei contratti con la struttura del commissario, fa riferimento a cifre molto più consistenti: almeno 203,8 milioni, di cui quasi 126 milioni già «pagati con fattura» a giugno.Gli scambi di posta elettronica che abbiamo citato hanno stupito anche l'avvocato di Solis, Francesco Tagliaferri, che sabato ha chiesto conto di quei documenti al suo cliente, ricevendo questa risposta: «Mi ha detto che quelli delle mail erano progetti di commissioni che nella realtà non sono arrivati. Quegli importi erano solo previsti». Anche se va precisato che i messaggi sono successivi agli accordi siglati dal governo italiano con le società di import-export cinesi presentate dai mediatori sotto indagine.Solis, secondo il decreto di perquisizione di dicembre, avrebbe incassato 3,8 milioni, ma l'avvocato Tagliaferri ammette che le provvigioni erano sottostimate e sarebbero superiori ai 5 milioni, come ha ammesso lo stesso Solis in un'intervista mandata in onda a Non è l'arena. In tv l'ecuadoriano ha raccontato di aver vinto la sua lotteria il 21 febbraio di un anno fa. In quel momento in Italia si parla solo del paziente 1 e non c'è ancora la consapevolezza della pandemia che sta per travolgere il Paese. Quel giorno Solis viene chiamato da alcuni suoi conoscenti cinesi che gli offrono di «lavorare con le mascherine». L'ecuadoriano riesce a sfruttare immediatamente quel canale grazie a Guidi, suo «amico da tre anni». Guidi è in contatto con gli altri mediatori, a loro volta in rapporti di conoscenza con Arcuri. Grazie a questa catena Solis sarebbe stato chiamato al telefono direttamente da Antonio Fabbrocini (indagato per corruzione e in attesa di archiviazione), uno dei collaboratori del commissario, che gli avrebbe rivolto queste parole: «Sono di Invitalia. Io voglio che lei aiuti l'Italia. Io garantisco che la mia banca paga». Forse, a giudizio degli inquirenti, anche troppo.
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
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Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)