2022-05-06
Incassa da Cdp gli 8 miliardi e taci.La fine (in sordina) del ventennio Benetton
La rete torna pubblica, oggi la famiglia che la acquistò nel 1999
Poco più di vent’anni: tanto è durata la gestione privata delle autostrade in Italia, 2.855 km di rete gestita, 14 regioni, 5300 dipendenti, 204 aree di servizio. La rete torna in mano pubblica. Era il 1999, in piena epoca di privatizzazioni, quando la famiglia Benetton, tramite una cordata guidata dalla holding Schemaventotto, acquisì per 5 mila miliardi di lire il controllo della rete fin lì gestita dall’Iri, longa manus dello Stato.
Non dovettero sgomitare, Gilberto Benetton e famiglia: il bando andò quasi deserto, l’unico altro contendente fu guardacaso la banca d’affari Macquarie, che si ritirò durante la corsa e che ora, più di vent’anni dopo, torna come partner (assieme a Blackstone) della Cassa depositi e prestiti, braccio finanziario del ministero dell’Economia. Oggi viene messa la parola fine a un’epopea che Atlantia, la holding di Edizione che sarà presto delistata con l’opa della famiglia Benetton insieme a Blackstone, vuole celebrare senza enfasi. Dovrebbe fare uno stringato comunicato per annunciare il closing con Holding Reti autostradali, la newco di Cdp, Macquarie e Blackstone.
La nuova Edizione oggi targata Alessandro Benetton vuole la discontinuità e per voltare pagina cerca di non rivivere il passato. Atlantia vuole tenere i fari spenti sull’operazione e gli 8 miliardi che incassa per l’88% per evitare di riattizzare polemiche e tensioni sorte per i 43 morti del Ponte Morandi dell’agosto 2018 con la coda di minacce di revoca della concessione ad Aspi, arrivate dal governo Conte 1, ipotesi cavalcata politicamente ma di difficilissima realizzazione sul fronte contratti e risarcimenti miliardari in ballo. Il punto di caduta della lunga trattativa tra Roma e Ponzano Veneto quindi è l’uscita dei Benetton dall’azienda, ma con una normale vendita delle quote, e quindi con una plusvalenza per chi vende. Quasi due miliardi e mezzo, tanto spetta alla famiglia di Ponzano Veneto.
Su un piano parallelo c’è la vicenda giudiziaria che va avanti. Il 7 aprile scorso l’ex amministratore delegato di Aspi, Giovanni Castellucci è stato rinviato a giudizio per il crollo del ponte Morandi, assieme ad altre 58 persone imputate nel procedimento. Il processo inizierà il 7 luglio prossimo. Le accuse a vario titolo, vanno dall’omicidio colposo plurimo all’omicidio stradale, dall’omissione d’atti d’ufficio all’attentato alla sicurezza dei trasporti, dal falso all’omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro. Tornando al lungo percorso del passaggio di Autostrade a Cdp & C, il negoziato è stato caratterizzato da numerosi stop and go. Almeno sette le tappe salienti: 18 ottobre 2020, prima scadenza per presentare il MoU da parte della cordata Cassa; richiesta di proroga al 27 ottobre, giorno in cui viene chiesto tempo 10 settimane per approfondire la due diligence; il 30 novembre nuovo colpo di scena con ulteriore richiesta di proroga sine die; il 14 dicembre gli acquirenti scrivono ad Atlantia: termineremo le due diligence entro la fine di gennaio 2021; il 31 gennaio Cdp, Blackstone e Macquarie comunicano ad Atlantia di essere in grado a formulare un’offerta binding entro il 28 febbraio (in realtà è pervenuta il 24 febbraio, con scadenza al 16 marzo; ma il 12 marzo Cdp & soci chiedono proroga al 27 marzo.
Da allora poi le negoziazioni sono state in discesa. quali obiettivi. L’accordo è stato raggiunto il 12 giugno 2021. Holding Reti Autostradali spa (HRA), è controllata di CDP Equity (51%), Blackstone Infrastructure Partners (24,5%) e dei fondi gestiti da Macquarie Asset Management (24,5%). I principali obiettivi di investimento del Consorzio sono di contribuire alla realizzazione di un vasto piano di investimenti in tutta la rete autostradale di ASPI; promuovere il miglioramento della rete per agevolare la digitalizzazione e l’innovazione; migliorare l’efficienza dei programmi di manutenzione dell’infrastruttura per garantire i massimi livelli; di prestazioni e sicurezza per gli automobilisti; offrire stabilità a lungo termine nella gestione di un’infrastruttura italiana essenziale per la comunità e l’economia.
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