2025-07-01
Frana l’insegna Generali: «Colpa del clima»
Collassa la struttura che sovrasta la torre simbolo del quartiere Citylife a Milano: 44 piani per 192 metri di altezza. Nessun ferito. Spunta l’ipotesi surreale: cedimento causato dalle alte temperature. Intanto la Procura indaga per crollo colposo.Questa non si era ancora sentita. Il caldo che fa crollare insegne dal peso di diverse tonnellate come se, invece, che raggi ci fossero cannelli di fiamma ossidrica. No, non è una scena da film catastrofico, ma un episodio che, nonostante la drammaticità iniziale, ha avuto il lieto fine. Ma soprattutto ci ricorda con un sorriso amaro quanto l’ideologia green possa alterare la realtà. Se poi il dubbio viene avanzato dai Vigili del Fuoco che cosa potremo mai dire o fare per smentire? Tranne ricordare che l’incidente è avvenuto non a Mezzogiorno ma all’alba quando, secondo ogni evidenza i raggi del sole sono meno accesi che e il caldo è meno intenso. Perché non pensare alla cosa più semplice immediata: un errore di progettazione o un montaggio poco accurato?La protagonista della giornata è stata l’insegna del grattacielo Hadid di CityLife, sede di Generali, che in un’impavida manifestazione di sottomissione alle temperature record milanesi, ha deciso di piegarsi di lato. E non proprio con discrezione: un cedimento che ha fatto sobbalzare i passanti e, come immaginabile, anche i vertici della principale compagnia assicurativa italiana. Già sono sotto stress per i rapporti non facili con il governo e per l’assedio dei grandi azionisti come Caltagirone e Delfin. Ci mancava solo il collasso del pannello che domina Milano in cima al grattacielo da 192 metri e 44 piani progetta da Zaha Hadid, archistar di fama globale.Quella di ieri era solo una mattina come tante, quando la struttura portante dell’insegna, un mix di tamburi centrali e tubi reticolari, ha deciso di prendere un bel respiro e piegarsi di lato. Nulla di grave, fortunatamente, ma quel piccolo cedimento ha scatenato un’ondata di allarme in tutta la zona. Se un’insegna che cede non è qualcosa di ordinario, farlo nel cuore di CityLife - quartiere simbolo della modernità di Milano - è decisamente un gesto audace. E non si può fare a meno di pensare che l’insegna di Generali, nel suo abito bianco in campo rosso, in qualche modo, abbia voluto dire basta al troppo sole figlio dell’anticiclone Pluto, che le stava facendo perdere la testa. Dopotutto, anche le grandi insegne hanno i loro limiti. E quelli del caldo sono più bassi di quanto si immagini. Almeno così dicono i Vigili del Fuoco, uomini d’onore per definizione. La Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta. Porterà il Sole sul banco degli imputati? Immediata è stata la risposta del colosso assicurativo, che ha prontamente messo «in totale sicurezza» l’area circostante. Generali non ha risparmiato parole rassicuranti, garantendo che non ci sono stati danni a persone o a strutture. Altrimenti l’incidente, oltre all’immagine, avrebbe impattato pesantemente anche sul conto economico. Alla fine c’è stato solo un po’ di temporaneo disagio: la fermata della metro M5 è stata chiusa, il centro commerciale CityLife è stato blindato, e i pedoni sono stati invitati a fare un altro giro in cerca di una via di fuga. Sul posto, i Vigili del fuoco sono arrivati con il loro consueto equipaggiamento d’emergenza, pronti a fermare il caos e a ridurre l'allarme a una piccola disavventura metropolitana.Gli esperti sono ancora nel pieno della loro investigazione: è stato il caldo a fare collassare l’insegna o si è trattato di una debolezza strutturale più profonda? Si sa, le alte temperature possono far sì che il metallo si dilati e crei spazi dove non dovrebbero esserci. E in un grattacielo dominato dalla fisica e dalla tecnologia sarebbe davvero curioso scoprire se questa volta il caldo abbia avuto il potere di piegare l’acciaio. Così, mentre la Torre Hadid rimane in stand-by, con i suoi 192 metri di altezza che hanno perso un po’ della loro armoniosa bellezza, ci si interroga sulle cause: ma davvero il calore di questi giorni oltre a mettere ko i milanesi può essere la causa di un incidente tanto coreografico quanto innocuo?Un vertice è stato convocato tra vigili del fuoco, Protezione civile e i responsabili dell’azienda per stabilire come rimuovere l’insegna, sistemare la sommità dell’edificio e, eventualmente, evitare che un caldo estremo possa indebolire altre strutture. In fondo, Milano è una città dove non si fa troppo caso al caldo, ma forse è ora che i progettisti e le aziende comincino a mettere in conto anche l’imprevedibile: e se il caldo diventasse il nuovo nemico delle metropoli moderne? Chi può escluderlo?Non si sa ancora se i calori scatenati dall’anticiclone Pluto siano stati la causa principale, ma una cosa è certa: anche la solida torre progettata da Zaha Hadid e simbolo di potenza economica della solidità milanese deve cedere a una realtà che, ormai, è difficile ignorare come vorrebbero i profeti della catastrofe ambientale. E se invece si trattasse semplicemente dell’imperizia di un operaio troppo accaldato? Chissà.