2020-03-14
In Africa iniziano a chiudere le scuole. E il Kenya si informa sul farmaco anti artrite
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A Nairobi Il virus è stato confermato su una studentessa che è entrata dagli Stati Uniti, dopo essere passata da Londra. La Libia ha disposto ieri la chiusura delle scuole nella zona governata dall'esecutivo di Tripoli. Il primo caso in Sudafrica è stato annunciato il 5 marzo. Nel paese ci sono circa 7 milioni di persone positive all'Hiv, circostanza che rende particolarmente delicato il contagio.Il primo caso di una donna affetta da Coronavirus in Kenya ha alzato il livello di preoccupazione in tutto il continente africano. Del resto il Kenya è uno degli stati più ricchi della zona sub sahariana, nonché uno snodo cruciale per molte aziende occidentali. In totale sono già 12 gli stati che hanno confermato casi di Covid 19. Il virus sembra avanzare lentamente, ma spaventano le condizioni dei singoli paesi, del tutto impreparati dal punto di vista sanitario ad affrontare un'emergenza di questo tipo. La alte temperature, forse, potrebbero aiutare. Ma il Kenya ha voluto prendere subito sul serio la situazione. Sembra essere già in prima linea contro l'emergenza. Per questo le autorità kenyote hanno già imposto limitazioni ai cittadini e, a quanto risulta alla Verità, imporranno la chiusura delle scuole già da lunedì prossimo. Lo stesso sta facendo la Libia che proprio ieri ha disposto la chiusura delle scuole nella zona governata dall'esecutivo di Tripoli, di Al Serraj. In Kenya Il virus è stato confermato su una studentessa che è entrata in Kenya dagli Stati Uniti, dopo essere passata da Londra. Ora è in quarantena. Ma c'è di più. A Nairobi già si lavora già per ottenere dall'Italia il farmaco anti artrite che ha iniziato a funzionare contro il Covid 19. Tre pazienti ricoverati a Napoli hanno avuto un «miglioramento importante» con l'utilizzo del farmaco Tocilzumab il medicinale contro l'artrite che ha mostrato caratteristiche di efficacia nell'impedire la progressione della malattia verso le forme più gravi. Si tratta di un farmaco creato dall'azienda farmaceutica Roche che ha già dato disponibilità all'Italia di fornirlo gratuitamente in cambio di un assistenza sui pazienti, in modo da implementare le ricerche. Costa 1450 euro in ospedale. Sono 6 fiale, di cui sembra che 1 somministrata alla settimana possa permettere di sfiammare i polmoni. Del resto l'Italia Il nostro paese è in prima linea nella battaglia contro il Covid-19. Non solo: la speranza è che sia stato identificato, grazie all'intuizione di alcuni medici napoletani, un farmaco che può arginare gli effetti della pandemia. Questi risultati potrebbero essere condivisi con altre parti del mondo e con l'Africa in particolare. È vitale che questo paese, così come gli altri africani, possa limitare al massimo il numero di pazienti positivi, altrimenti ci troveremmo di fronte a una tragedia di dimensioni bibliche, che comprometterebbe il futuro non solo del continente africano ma di tutto il pianeta. Nel frattempo ieri l'Algeria ha registrato il primo decesso per coronavirus, confermando altri nuovi cinque casi che portano il totale dei confermati a 24. Il 6 marzo in Egitto le autorità egiziane hanno annunciato di aver individuato 12 casi di coronavirus tra le persone a bordo di una delle navi che effettuano crociere sul Nilo. Sono tutti impiegati egiziani che lavorano sulla stessa nave allertati dopo che un turista thailandese, che aveva viaggiato sull'imbarcazione era risultato positivo al Covid-19. La Tunisia ha chiuso i suoi confini marittimi e ha fortemente limitato i servizi aerei con l'Europa e l'Egitto, costringendo tutti i viaggiatori dall'estero a isolarsi per 14 giorni all'arrivo per rallentare la diffusione del nuovo coronavirus. Queste misure drastiche sono state annunciate venerdì sera dal primo ministro Elyes Fakhfakh. Il primo caso di Covid 19 nell'Africa subsahariana risale al 27 febbraio, in Nigeria: un lavoratore italiano, rientrato ad Abuja il 25 febbraio, con un aereo partito da Milano. Il secondo caso, annunciato in un primo momento il 9 marzo, è poi rientrato perché gli ultimi tamponi hanno avuto esito negativo, secondo il ministero della Salute del paese africano. Scuole e uffici restano al momento aperti e le persone in quarantena dopo un contatto con il paziente zero il 13 marzo sono state dichiarate negative al virus. Il contraccolpo economico per il più popoloso paese africano arriverà dal calo vertiginoso del prezzo del petrolio, che il 9 marzo ha toccato i 33 dollari a barile, cifra che non si vedeva dalla crisi del 1991. Il greggio pesa per il 90% dei prodotti da esportazione del Paese africano. L'ultima crisi economica del 2014-2015 non è ancora del tutto rientrata e la prossima si annuncia anche peggiore. Il primo caso di Coronavirus in Sudafrica è stato annunciato il 5 marzo. Il paziente zero è un uomo di 38 anni che recentemente è stato in Italia. Il 13 marzo ministero della Salute ha ritoccato al rialzo il numero dei contagiati: 24 in tutto. Gli ultimi otto casi sono tutte persone che hanno da poco viaggiato in Europa tra Italia, Svizzera, Austria e Grecia. Nessun caso al momento risulta critico. Nel paese ci sono circa 7 milioni di persone positive all'Hiv, circostanza che rende particolarmente delicato il contagio. In Senegal sono dieci i casi confermati positivi al coronavirus, tutti membri della famiglia di un senegalese residente in Italia e rientrato a inizio marzo. Nella capitale senegalese Dakar la società inglese Mologic Ltd sta lavorando allo sviluppo di un test insieme all'Institute Pasteur, a seguito di una collaborazione cominciata ai tempi della lotta contro ebola. Obiettivo comune è ottenere risultati più precisi del tampone faringeo in 10 minuti di tempo, attraverso questa nuova strumentazione che verrà distribuita dalla società senegalese DiaTropix. L'azienda inglese dal 2016 ha ricevuto dalla Bill & Melinda Gates Foundation 9,7 milioni di dollari e un milione di sterline sui 46 messi a disposizione da Boris Johnson A inizio marzo per la ricerca di un vaccino e lo sviluppo di questo test ultra-rapido. Mologic aveva ricevuto oltre 550mila sterline già nel 2016, per una ricerca sul virus Zika. Gli altri casi nell'Africa subsahariana riguardano Costa d'Avorio, Burkina Faso, Gabon, Togo e Ghana, tutti Paesi dove si è registrato il primo caso infetto. In Repubblica democratica del Congo i casi registrati sono due.