2022-08-30
«Italia sotto attacco finanziario se la destra vincerà le elezioni»
Luca Ciarrocca: «Sarà un’operazione in stile Soros, che 30 anni fa sbatté la lira fuori dallo Sme. Stavolta nel mirino ci saranno i Btp e gli altri titoli del nostro debito pubblico. La Meloni prova a rassicurare ma il sistema non può digerire Salvini».Luca Ciarrocca, giornalista economico di lunghissimo corso, corrispondente dagli Stati Uniti e autore di numerosi saggi, tra cui alcuni bestseller per l’editore Chiarelettere, è uno che il mondo della finanza lo conosce fin troppo bene. E quando gli si domanda che cosa può accadere nel prossimo futuro, non ha risposte molto confortanti. Ha appena pubblicato un nuovo pamphlet intitolato Soros, Draghi e l’attacco all’Italia, acquistabile su Amazon, in cui delinea uno scenario che merita di essere preso molto sul serio. Ciarrocca, lei sostiene che, se dovesse vincere il centrodestra, ci sarebbe un attacco finanziario contro l’Italia. Come fa a esserne sicuro?«Per cominciare, nessuno può essere sicuro del risultato delle elezioni, anche se tutti i sondaggi danno oggi per vincente la coalizione di destra, fino addirittura a pronosticare un’ultra maggioranza di due terzi in Parlamento. Ricordo che negli Stati Uniti alle penultime presidenziali (del 2016), a parti inverse, la media dei sondaggi dava per stravincente Hillary Clinton e poi si è visto come è andata a finire con Donald Trump. Per quanto riguarda l’attacco speculativo contro l’Italia, non è una mia certezza nello scenario in cui la destra in effetti vincesse, ma frutto del “consensus” e cioè delle opinioni di decine di analisti finanziari delle grandi banche globali. Anche se sui mercati si applica il principio «buy the rumor, sell the news» (o viceversa se si è short). Nel senso che gli hedge funds più aggressivi potrebbero anticipare l’evento del 25 settembre». Quindi secondo lei ha ragione Davide Serra, che l’altro giorno ha parlato esplicitamente di una volontà di punire l’Italia? Anche se lei, a differenza di Serra, non sembra pensare che l’Italia se lo meriti...«Sì, sono sostanzialmente d’accordo con Davide Serra sul fatto che l’Italia è in zona allarme o “punizione”, ma non per una presunta voglia di vendetta o per un complotto pluto-giudaico-massonico. Il fatto è che le prossime elezioni politiche provocheranno grande instabilità politica. Varare un nuovo governo sarà impresa difficile - Sergio Mattarella farà di tutto per non dare l’incarico a Giorgia Meloni - e in ogni caso la probabile vittoria della destra porrà subito sul tavolo la questione cruciale: la possibile rinegoziazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Le posizioni della Lega e di Fdi (favorevoli a nuovi scostamenti di bilancio) sono considerate pericolose, si può stare certi che la prospettiva di fare nuovo debito pubblico non è ritenuta oggettivamente sostenibile, per un Paese che ha oggi 2,7 trilioni di euro di “pagherò” e un rapporto debito/Pil già tossico al livello record del 150%. l mercati non puniscono, percepiscono le debolezze di una nazione non gestita bene, in uno scenario poi in cui i prezzi del gas e dell’elettricità sono a livelli folli, le imprese sono costrette a chiudere, l’inflazione è al 9% e i tassi d’interesse sono destinati a salire». Non crede che allarmi come questi servano a spargere paura e a orientare il voto?«Mi pare ovvio, ma la logica è quella della finanza che ormai è la classe dominante sostitutiva dell’economia di mercato e del lavoro. Fa parte dell’ideologia stessa della democrazia. Quelli che in un precedente libro ho definito “i padroni del mondo” si aspettano risultati in linea con le stime e le attese. La destra al governo in Italia potrebbe invece scuotere l’Europa e l’euro e provocare un terremoto spettacolare, un cigno nero non previsto dall’establishment che rischia di compromettere gli assetti del capitalismo e dei poteri a esso collegati».Come dovrebbe funzionare, nella pratica, questo attacco contro l’Italia?«Esattamente come avvenne 30 anni fa l’assalto di George Soros all’Italia, che provocò la svalutazione del 30% e l’uscita della lira dallo Sme. Stavolta però, con la moneta unica, l’attacco avverrà contro i Btp e gli altri titoli del Tesoro rappresentativi del gigantesco debito pubblico italiano. La finanza internazionale scommette quindi su una perdita di valore dei bond di Roma, e su un rialzo dei tassi e dunque dello spread (il differenziale con i bond tedeschi). Un crollo del 10% dei Btp corrisponde più o meno a un guadagno di 250 miliardi per chi si è posizionato dalla parte giusta del mercato, una cifra enorme. La speculazione ribassista vede già pronti all’operazione marchi noti di Wall Street e del mondo degli hedge funds: BlueBay, Cqs, Millenium, Citadel e la solita Bridgewater di Ray Dalio. Tra le banche globali più aggressive non mancheranno certamente le statunitensi Goldman Sachs, Blackrock, J.P. Morgan e in Europa Deutsche Bank, che è sempre presente quando si tratta di speculare». Che conseguenze potrebbe avere un attacco del genere?«Sul piano politico, quando ci fu l’ultimo attacco di questo tipo da parte della finanza internazionale, nel novembre 2011, Silvio Berlusconi fu costretto a dimettersi per lasciare il campo al “governo tecnico” lacrime e sangue di Mario Monti, gradito al blocco di potere dei mercati e di Bruxelles. Se per ipotesi il ministro del Tesoro scelto da Giorgia Meloni fosse Giulio Tremonti (lo era nell’esecutivo di Berlusconi) penso che la nomina non sarebbe accolta affatto bene, dato che il personaggio non piace per niente a Wall Street. Circa le conseguenze sul piano finanziario, invece, ricordo che l’attacco all’Italia del novembre 2011 portò lo spread Btp/Bund alla quota record di 574 punti, considerata dai mercati una soglia da pre default. Scenari stile Grecia, insomma: la Troika, i sacrifici, la crisi economica. Senza contare la guerra tra Russia e Occidente». Secondo lei è possibile arginare un eventuale attacco speculativo?«In tutte le istituzioni coinvolte, da Banca d’Italia alla Bce alla Commissione europea, gli sherpa si stanno preparando da settimane allo scenario drammatico di un attacco ai bond italiani. Giorgia Meloni, intelligentemente, sta cercando di accreditarsi con Bruxelles e con una parte sostanziale dell’establishment globalista legata alla finanza internazionale dei padroni del mondo: dichiarazioni, telefonate, incontri diretti. Ma l’elemento destabilizzatore di una coalizione di destra a Palazzo Chigi rimane Matteo Salvini, che dagli ambienti di cui sopra viene considerato inaffidabile. Gli stessi ambienti certo non amano il suo consigliere economico numero uno, il senatore Alberto Bagnai, presidente della commissione Finanze del Senato. Bagnai, autore de Il tramonto dell’euro, potrebbe essere - a seconda di quel che dirà o farà - una pedina importante per chi aspetta il catalizzatore adatto a dare il via all’attacco ai Btp. In concreto, per arginare l’assalto, la Bce ha studiato un piano d’emergenza, per la verità molto confuso, che ha l’obiettivo (non parla direttamente dell’Italia ma è ovvio) di varare un nuovo strumento per proteggere gli Stati indebitati dall’impennata dei costi di finanziamento del debito». Di che si tratta?«Lo chiamano Tpi (Transmission protection instrument) e prevede l’acquisto da parte della Banca centrale europea di bond delle nazioni che vedano i loro bond soggetti a improvvisi cali di prezzo e rialzo dei tassi rispetto al Bund tedesco, variazioni non giustificate dai “fondamentali economici”. Il Tpi però è potente in termini concettuali ma potrebbe risultare debole nella sua attuazione, data la vaghezza dei parametri operativi. Anche qui, stando al “consensus” del mercato finanziario - termine dietro cui si celano ovviamente gli speculatori più agguerriti che puntano solo al guadagno facile - l’Italia avrà prima o poi bisogno di questo strumento». Insomma davvero stanno preparando un attacco contro di noi?«Siamo di fronte a un possibile dramma tremendo, l’ennesimo capitolo sulla distruzione dell’Italia, cioè della nostra patria, da parte del mercato unico globale, che ingoia la ricchezza del popolo per trasferirla ai potentati economici. Basta pensare che la speculazione sul gas negli ultimi mesi ha trasferito a Eni (oramai è nelle mani dei fondi stranieri) oltre 7 miliardi di euro di extraprofitti, praticamente rubati alle fasce più povere della nostra popolazione. Penso dunque che un governo e un partito saggi si debbano porre come obiettivo come controllare e frenare la finanza speculativa, punta avanzata del capitalismo iperliberista. Questi signori con un clic di computer mettono un Paese in ginocchio, creando per sé stessi enormi profitti. Mentre la destra va al potere e la Meloni sarà premier, la destabilizzazione di Roma e dell’euro sono ancora una volta l’obiettivo di centri occulti, quasi sempre americani, che dal caos in Italia e in Europa hanno tutto da guadagnare».
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo in occasione del suo incontro con il premier greco Kyriakos Mitsotakis.