2023-12-19
Iliad telefona a Vodafone e le suona a Vivendi
Xavier Niel (Getty Images)
La compagnia di Xavier Niel propone una fusione con le attività italiane del colosso anglosassone, valutate 10,45 miliardi. Risposta: stiamo esplorando diverse opzioni (Fastweb?). L’operazione apre il risiko delle tlc che potrebbe coinvolgere pure Tim e il suo primo socio.Che il risiko delle tlc abbia inizio. Al momento è difficile dire quale sarà l’esito della proposta di fusione presentata dai francesi di Iliad sulle attività italiane di Vodafone, anche perché la prima risposta è stata interlocutoria, ma quasi sicuramente, e basta guardare l’andamento positivo dei titoli in Borsa, la giornata di ieri rappresenta una sorta di punto di non ritorno. La partenza di quel processo di consolidamento del settore che tutti gli attori auspicano da tempo. Perché in Italia si fanno guerra sul mercato troppi operatori (Tim, Iliad, Vodafone, WindTre e Fastweb), con una contrazione delle tariffe (e quindi dei profitti) ben più marcata rispetto al resto d’Europa: tra il 2017 e il 2021 c’è stata una riduzione del 20% contro la media europea che è di poco sotto il 5%. Il risiko lo apprezzano in tanti e in primis Tim, che infatti ieri ha chiuso guadagnando il 4,50%, dopo aver trascorso tutta la giornata in territorio positivo. Una fusione tra Iliad e Vodafone, del resto, rafforzerebbe il valore della ServiceCo, la società dei servizi che prenderà vita dopo il processo di separazione dalla NetCo, la rete principale e quella secondaria dell’ex monopolista italiano, che passerà (cause legali permettendo) al fondo americano Kkr dopo l’offerta da circa 20 miliardi approvata dal cda guidato da Pietro Labriola senza prevedere un passaggio in assemblea e quindi contro la volontà del primo azionista, i francesi di Vivendi. Ma torniamo a Iliad-Vodafone. Cosa ha messo sul piatto il gruppo fondato da Xavier Niel e guidato in Italia da Benedetto Levi dopo che l’offerta cash del 2022 non era andata in porto? La proposta di fusione, si legge nella nota di Iliad, è quella di costituire una newco (50% a Iliad e 50% a Vodafone) sulla base di una valutazione di Vodafone Italia (enterprise value) di 10,45 miliardi e di Iliad di 4,45 miliardi. In particolare, Vodafone avrebbe il 50% del capitale sociale della newco italiana insieme a un pagamento in contanti pari a 6,5 miliardi di euro e ad un finanziamento soci per 2 miliardi di euro finalizzato a garantire un allineamento a lungo termine. Iliad avrebbe il restante 50% ma anche un diritto di opzione (call option) sulla partecipazione di Vodafone in NewCo con facoltà di acquisire ogni anno il 10% del capitale ad un prezzo per azione pari all’equity value al closing. Nel caso in cui iliad decidesse di esercitare interamente le opzioni call, ciò genererebbe ulteriori 1,95 miliardi di euro di liquidità per Vodafone. Iliad Italia viene invece valutata 4,45 miliardi di euro (earning value) e Iliad otterrebbe il 50% del capitale sociale di newco, insieme a un pagamento in contanti (dalle banche che finanziano l'operazione) pari a 500 milioni di euro e ad un finanziamento soci per 2 miliardi di euro. «Grazie all’unione di competenze e talenti di Iliad e Vodafone», si legge nel comunicato, «la NewCo diventerebbe il protagonista sul mercato italiano delle telecomunicazioni per investimenti in tecnologie all’avanguardia e soluzioni customer-centric, supportando e accelerando la transizione digitale del Paese e in particolare l’adozione della fibra ottica». Vodafone ha preso tempo, facendo capire che ci sono altri opzioni in campo. «Coerentemente con le sue precedenti dichiarazioni», viene evidenziato, «Vodafone è favorevole al consolidamento del mercato nei Paesi in cui non riesce a ottenere un adeguato ritorno sul capitale investito e conferma che sta esplorando le opzioni con diverse parti per raggiungere questo obiettivo in Italia, anche attraverso una fusione o una cessione».Non solo. «La compagnia», precisa che, «non vi è alcuna certezza che alla fine venga concordata una transazione. Se necessario, verrà fatto un ulteriore annuncio quando sarà opportuno». Strategia o esistono altre trattative? Il mercato scommette da tempo su Fastweb, anche se la proposta di Iliad appare allettante. Al di là degli aspetti finanziari, l’offerta ha anche un’implicazione geopolitica. Xavier Niel in silenzio sta riuscendo nell’impresa in cui Vincent Bolloré, l’imprenditore bretone che ha guidato le operazione di Vivendi in Italia, non è mai riuscito. Innanzitutto penetrare nel mercato italiano con Iliad e poi (se dovesse essere accettata l’offerta da Vodafone) mettere in moto quel risiko delle telecomunicazioni che potrebbe avere dei ricaschi positivi anche su Tim.Niel, del resto, come era stato evidenziato anche ai tempi della prima offerta (novembre 2021) totalitaria di Kkr su tutta Tim (quella da 0,505 euro per azione che però in assenza del via libera alla due diligence non è stata mai concretizzata), è consigliere indipendente nel board del fondo Usa che circa un mese fa si è visto accettare dal cda l’offerta da 20 miliardi per la rete Tim. E all’epoca si era molto parlato di una possibilità che potesse acquisire la parte consumer di Tim. Adesso in Tim, se dovesse andare in porto la separazione tra rete e servizi (c’è una causa contro di Vivendi), il gruppo di Bolloré si ritroverebbe primo azionista della società di servizi e c’è chi sostiene in posizione da venditore. Chissà che non sia proprio l’altro francese a proporsi come acquirente.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.