2018-03-24
In un anno gli italiani hanno chiesto 400 milioni in prestito per curarsi. Guida alle offerte di credito al consumo
Gli italiani non sono mai stati un popolo di debitori e hanno sempre preferito pagare solo per quello che potevano. Una cultura opposta rispetto a quella americana, dove il debito privato è da sempre visto come uno strumento per crescere. I finanziamenti nel Belpaese sono cresciuti del 9%. Cari i prodotti per chi chiede liquidità per pagare debiti pregressi. I tassi migliorano se si deve acquistare mobili o elettrodomestici. Ma fate attenzione alla differenza tra mutuo e prestito per la ristrutturazione. Drammatico boom di pratiche per accedere alla sanità. Lo speciale contiene cinque articoli Gli italiani non sono mai stati un popolo di debitori. Mutuo a parte, storicamente gli investitori del Belpaese hanno sempre preferito pagare solo per quello che potevano. Una cultura opposta rispetto, ad esempio, a quella americana, dove il debito privato è da sempre visto come uno strumento per crescere. Ma gli ultimi anni non sono stati dei più facili, con l'arrivo della crisi che ha determinato la mancanza di un lavoro stabile per molti e stipendi sempre più bassi. Così negli anni è successo che il fenomeno del credito al consumo si è mostrato in forte crescita, anche perché - a fronte di tassi più alti - permette di accedere alla liquidità più facilmente rispetto a quanto richiesto da un istituto bancario. Il 2017 è stato un anno di crescita per il credito al consumo e, secondo l'osservatorio di Facile.it e Prestiti.it, nel corso dei 12 mesi la richiesta media presentata alle finanziarie è aumentata del 2,3% rispetto al 2016, raggiungendo i 10.790 euro; chi si è rivolto a una società del credito, dichiarando la finalità, lo ha fatto soprattutto per sostenere spese legate alla casa o all'auto, ma la categoria che percentualmente è aumentata di più rispetto al totale delle richieste è il consolidamento debiti (+5,5%). Analizzando il profilo dei richiedenti emerge che, rispetto al 2016, è diminuita di poco l'età media di chi ha presentato domanda, scesa da 41 anni e 11 mesi a 40 anni e 9 mesi, mentre sono rimasti sostanzialmente stabili la durata dei prestiti (circa 60 rate) e lo stipendio medio mensile del richiedente, pari a 1.670 euro. La Verità ha dunque chiesto a Prestitionline.it, comparatore del gruppo Mutuionline, di selezionare i prodotti migliori. L'esempio preso in considerazione è quello più diffuso: un impiegato di 40 anni che ha bisogno di circa 10.000 euro per diverse ragioni. INFOGRAFICA !function(e,t,n,s){var i="InfogramEmbeds",o=e.getElementsByTagName(t)[0],d=/^http:/.test(e.location)?"http:":"https:";if(/^\/{2}/.test(s)&&(s=d+s),window[i]&&window[i].initialized)window[i].process&&window[i].process();else if(!e.getElementById(n)){var a=e.createElement(t);a.async=1,a.id=n,a.src=s,o.parentNode.insertBefore(a,o)}}(document,"script","infogram-async","https://e.infogram.com/js/dist/embed-loader-min.js"); Non stupisce, innanzitutto, che le finalità più gettonate siano anche quelle dove le differenze tra i tassi offerti (quello da tenere d'occhio per avere un'idea complessiva è il Taeg, detto anche tasso annuo effettivo globale) sono le più marcate. Chi, ad esempio, richiede un prestito per ripianare alcuni debiti può arrivare a pagare anche l'11,77% (a 24 mesi, 11,68% a 60) di interessi. È, ad esempio, il tasso proposto da Agos, più alto (ma non di troppo) rispetto all'offerta di Fiditalia che richiede il 10,49% in cinque anni e il 10,6% in due. Si fa notare invece Smartika, la piattaforma fintech di prestiti tra privati che offre prestiti per il profilo scelto dalla Verità solo a due anni. In questo caso, però, il tasso scende al 6,32%, ben più basso rispetto alla concorrenza. Per avere un'idea concreta del prezzo finale di questi prestiti, basti pensare che in 24 mesi (per avere 10.000 euro, lo ricordiamo) si arrivano a restituire oltre 11.000 euro in tutto, cifra che sale a circa 13.000 euro per chi vuole ripianare il debito in cinque anni. Costosi anche i prestiti per ottenere liquidità, sempre perché tra i più richiesti. Anche in questo caso le offerte migliori sono quelle di Agos, Fiditalia e Smartika. Nel primo caso si richiede per 24 mesi un tasso dell'8,38%, solo di poco più altro rispetto a chi vuole ripagare tutto in 60 mesi: 8,29%. Per Fiditalia si va dall'8,32% (24 mesi) all'8,29% (60). Anche in questo caso la piattaforma di prestiti tra privati Smartika si conferma la più economica con un tasso del 6,32%, circa due punti percentuali meno della concorrenza. Decisamente più economiche le offerte per ristrutturare un'abitazione, comunque molto gettonate. In questo caso la differenza tra le offerte è di circa un punto percentuale e mezzo. Una differenza che, a rimborso ultimato, può significare un risparmio fino a quasi 150 euro, da poco meno di 10.600 a circa 10.750 euro. In questo caso l'offerta migliore è quella di Findomestic banca che, a 24 mesi, offre un tasso del 5,74%. Bene anche Agos (5,88% a 24 mesi) e Santander consumer bank (6,02%). Più cari della media i prodotti di Smartika (6,32%) e Fiditalia (7,14%). Chi cerca un rimborso in cinque anni, spende circa 800 euro nel totale da rimborsare. L'offerta in questo caso è quella di Agos (6,69%), seguita da Findomestic (5,74%), Santander consumer bank (5,86%) per arrivare a Fiditalia (7,04%), la più onerosa. La differenza tra le migliori offerte sul mercato si assottiglia quando si parla di prestiti per arredare una casa. Quando la differenza è così risicata, il consiglio è sempre quello di non farsi allettare solo dal Taeg, ma di controllare sempre anche eventuali clausole che potrebbero mettere in difficoltà il cliente in futuro. Non è detto che sia la regola ma, a volte, spendere qualche decina di euro in più può significare anche mettersi al riparo da scocciature. Per intendersi, tra le offerte legate all'arredamento, la differenza può essere di 60 o 70 euro con un Taeg che può variare da circa il 5,7 al 6,3%. Agos offre un tasso del 5,77% a due anni, un po' più economico rispetto all'offerta della spagnola Santander (6,02%). Medaglia di bronzo per Findomestic banca, con valori del 6,26%. Seguono Smartika (sempre il 6,32%) e Fiditalia con il 6,39%. In termini di tassi e offerte, la classifica non cambia per chi cerca un rimborso a 60 mesi. Fa eccezione Smartika che non presenta offerte da rimborsare in cinque anni. Simili le offerte anche per chi vuole comprare un'auto, sia nuova sia usata. In questo caso le migliori proposte hanno tassi che oscillano tra il 6,1 e il 6,5%, con differenze di 30 o 40 euro tra i prodotti più cari e quelli meno. A due anni Agos ottiene la medaglia d'oro con un tasso del 6,06%. Il prestito più caro, non di molto a dire il vero, è quello di Santander consumer bank (6,33%). Lo stesso vale per i prodotti a cinque anni. Smartika si conferma invece la società con l'offerta più economica per chi vuole fare un viaggio (la luna di miele è tra i motivi più richiesti per chi cerca un finanziamento). A due anni, la piattaforma fintech offre un tasso del 6,32%. L'offerta più salata è invece quella di Santander consumer bank, con un tasso del 7,56%. In questo caso la differenza è dell'1,24%. Volendo riassumere, dunque, Smartika insieme ad Agos garantiscono spesso le offerte più economiche tra quelle con rimborso a 24 mesi. Tra le offerte a 60 mesi, invece, sono Fiditalia e ancora una volta Agos a offrire i prezzi migliori. Prima di farvi ingolosire da un Taeg particolarmente basso, però, vale la pena chiedere sempre un preventivo. Così facendo non ci saranno problemi. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/il-vademecum-della-verita-per-scovare-i-prestiti-piu-economici-in-ogni-settore-2551862959.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="le-famiglie-hanno-finito-i-risparmi-finanziamenti-personali-su-del-9" data-post-id="2551862959" data-published-at="1758060687" data-use-pagination="False"> Le famiglie hanno finito i risparmi: finanziamenti personali su del 9% Il 43% delle domande riguarda importi sotto i 5.000 euro: ormai anche le piccole spese sono insostenibili Calano le richieste per cellulari ed elettrodomestici. Sempre più spesso i contratti si firmano onlineCrescono i prestiti personali, diminuiscono, anche se in maniera meno evidente, i finanziamenti finalizzati all'acquisto di beni e servizi. L'ultima fotografia del credito al consumo delle famiglie italiane, scattata a febbraio dal Crif (una delle principali centrali di rischio finanziarie italiane) presenta una doppia lettura.Se infatti il totale di prestiti personali e finalizzati fa segnare un +3,3% nel confronto con il febbraio di un anno fa, sono però i primi a trainare la crescita di tutto il settore, con un +9,6%. Rallentano, invece, i prestiti contratti per acquistare beni e servizi (-2,2%), calo dovuto alla diminuzione dei finanziamenti per l'acquisto di automobili, ma non solo. Va sottolineato, peraltro, che in questo scenario è in deciso aumento l'importo richiesto nell'aggregato di prestiti personali e finalizzati. Febbraio, infatti, fa segnare il record assoluto relativamente all'importo medio, che si assesta a 9.935 euro (+6,1% rispetto al 2017).Nello specifico si nota che i prestiti personali sono ben più alti della media, attestandosi su un importo di 13.588 euro (+3%), mentre quelli finalizzati si fermano a 6.649 euro (+5,8% rispetto a un anno fa). In totale, comunque, il 43,1% di richieste di finanziamento è di piccola entità, ovvero con un importo fino a 5.000 euro, segno forse che le famiglie italiane si affidano sempre più al credito al consumo anche per spese a cui un tempo si sarebbe fatto fronte con i risparmi. Questo dato è ancora superiore (59,7%) per i soli prestiti finalizzati.Ma in quanto tempo gli italiani scelgono di restituire i loro prestiti? In generale la scelta preferita (26,6%, +2,1% rispetto a un anno fa) è per finanziamenti superiori ai 60 mesi, anche se per i prestiti finalizzati nel 24,2% dei casi si sceglie una durata inferiore ai 12 mesi. Infine, nei primi due mesi di quest'anno è stata la fascia d'età compresa tra i 45 e i 54 anni ad aver chiesto maggiormente prestiti (sono loro il 25% delle richieste).Ma per cosa si indebitano le famiglie? Secondo l'osservatorio di Assofin, sono diminuiti gli italiani che hanno fatto ricorso alle rate per elettrodomestici, telefonini e tablet. Un calo che è conseguenza di un duplice fenomeno: da un lato sono scese le vendite, dall'altro si trovano meno offerte a tasso zero. A crescere sono stati invece i contratti per spese impellenti (+13%) o per le ristrutturazioni di casa. A farsi strada sono anche i prestiti aperti su Internet: nel 2017 hanno rappresentato il 6,6% dei finanziamenti, anche se alcune banche sono arrivate al 30%. In alcuni siti di ecommerce sono già presenti link che consentono di chiedere a intermediari specializzati un prestito per il pagamento rateale di beni acquistati online.Se in generale i prestiti bancari sono in aumento, l'Abi (l'Associazione bancaria italiana) sottolinea nel suo ultimo rapporto mensile che a calare è invece il tasso sul totale dei prestiti, ormai al minimo storico. A febbraio 2018, infatti, i tassi di interesse applicati sui prestiti bancari alla clientela (aumentati dell'1,9%) hanno toccato il 2,69%, in calo dal 2,70% del mese precedente e meno della metà rispetto al 6,18% richiesto prima della crisi economica, a fine 2007. E al minimo storico è anche il tasso medio sui nuovi mutui, all'1,89%. Chi compra casa, peraltro, nei due terzi dei casi sceglie il tasso fisso. Si conferma, infine, la crescita del mercato dei mutui stessi, con un aumento del 3,2% rispetto a gennaio 2017. Chiara Merico <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/il-vademecum-della-verita-per-scovare-i-prestiti-piu-economici-in-ogni-settore-2551862959.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="roberto-anedda-mutuionline-attenzione-ai-costi-fissi-nascosti" data-post-id="2551862959" data-published-at="1758060687" data-use-pagination="False"> Roberto Anedda (Mutuionline): «Attenzione ai costi fissi nascosti» Per scegliere un prestito non basta controllare solo il Taeg, l'indice sintetico di costo che offre un'idea di quanto dovremo pagare per il nostro finanziamento. Le variabili in gioco sono molte. Quali? Ad esempio bisogna controllare l'affidabilità di chi offre il denaro e capire con la massima certezza se ci sono delle clausole che possono trasformare il prodotto in un salasso. La Verità ne ha parlato con Roberto Anedda, direttore marketing del gruppo Mutuionline. Quali sono i passi da seguire per ottenere un prestito che faccia dormire tranquilli?«La prima regola è quella di domandarsi se è davvero necessario chiedere un prestito. Il prestito al consumo può essere un valido aiuto per sostenere spese cui sarebbe difficile far fronte immediatamente, ma è vero che non bisogna abusarne. L'idea è quella di ricorrere a questi strumenti solo quando ci sono situazioni fuori dalla norma: l'acquisto di un'auto o la ristrutturazione di un immobile. Per questo si devono cercare prestiti per delle specifiche finalità. In base all'obiettivo dichiarato verranno proposte le condizioni più adatte allo scopo. La seconda regola è quella di guardarsi bene in giro. Nel credito al consumo le offerte non mancano e le differenza tra tassi possono essere di diversi punti percentuali. Attenzione, però. Le banche sono tutti istituti di credito e mediamente possiamo dire che si tratta di realtà affidabili e verificate. Nel credito al consumo ci sono i grandi operatori e poi tante piccole finanziarie che, offrendo tassi apparentemente allettanti, in realtà propongono prodotti piuttosto costosi. Realtà che fanno leva sulla scarsa conoscenza media che una famiglia può avere e che offrono clausole che poi possono rivelarsi molto onerose. In questi casi può succedere che le armi a disposizione del consumatore non siano moltissime. Quindi, mai farsi allettare dalla prima offerta interessante che si trova. È fondamentale leggere con attenzione i contratti. Inoltre, meglio affidarsi a operatori importanti piuttosto che affidarsi a qualche piccola finanziaria locale che può essere di dubbia attendibilità». A che rischi va incontro un risparmiatore?«Il primo è sicuramente quello di vedere una rata che sale inaspettatamente. Spesso il consumatore medio non è preparato a valutare la complessità di un contratto nel prestito al consumo. Il rischio è che poi si finisca per scoprire che si è firmato qualcosa che autorizza l'istituto a chiedere più soldi del previsto. Spese esagerate di gestione, di addebito rata e via dicendo. Ci sono però tanti operatori seri che tutto questo non lo fanno. I prestiti sono prodotti che tutti di primo acchito comprendono, ma che poi presentano sempre delle insidie che potrebbero essere onerose. Informarsi è l'arma migliore per evitare di dover affrontare dei problemi. Internet può essere di grande aiuto in questo senso. Permette di ottenere informazioni sull'operatore che offre un prestito e trarne delle corrette valutazioni». Non basta fidarsi del Taeg?«Il tasso annuo effettivo globale rappresenta già un passo successivo. Fa capire se ci sono dei costi aggiuntivi. Quindi è una regola fondamentale confrontare i prezzi utilizzando il Taeg perché è un indicatore affidabile. Quello che è importante sapere è che non ci sono solo spese in forma di tassi e dunque di percentuale, ma ci sono anche spese fisse che spesso rischiano di essere minimizzate ma che poi incidono sul prezzo finale. Come le spese di incasso. Per questo è sempre bene chiedere sia un preventivo dettagliato sia se ci sono altri costi oltre a quelli già formalizzati nel prospetto. Non dovrebbero esserci, ma è sempre bene chiedere». A livello fiscale ci sono benefici?«Per i prestito no. A differenza del mutuo dove esiste la possibilità di detrarre una parte degli interessi passivi, nel credito al consumo non ci sono benefici fiscali. Questo è uno svantaggio. Nel caso dei prestiti, però, non c'è il costo del notaio e tutte le altre imposte che sono richieste per un mutuo». Come andranno i tassi dei prestiti?«Fino a quando la Bce non fermerà il quantitative easing i tassi dovrebbero rimanere intorno ai livelli attuali, quindi piuttosto bassi. Si tratta delle medesime motivazioni che interessano anche i mutui. C'è da credere, dunque, che le offerte rimarranno piuttosto interessanti per tutto il 2018. Resta da capire se salirà il costo del denaro più avanti. Bisogna sottolineare che, nel caso dei prestiti, trattandosi di prodotti della durata massima di dieci anni, questi godono di più del costo basso del denaro rispetto ad altri tipi di finanziamenti». Qual è il giusto rapporto tra reddito e rata da seguire?«Il principio è lo stesso dei mutui. Il consiglio è di non superare il 30-35% del reddito netto e senza eventuali altri impegni di rimborso che sono già in essere. Non ci sono delle regole fisse, ma è bene non superare questa soglia per non avere problemi in futuro». Gianluca Baldini <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem4" data-id="4" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/il-vademecum-della-verita-per-scovare-i-prestiti-piu-economici-in-ogni-settore-2551862959.html?rebelltitem=4#rebelltitem4" data-basename="tutte-le-differenze-tra-mutuo-e-prestito" data-post-id="2551862959" data-published-at="1758060687" data-use-pagination="False"> Tutte le differenze tra mutuo e prestito Giphy Chi ha bisogno di un finanziamento per ristrutturare un immobile ha la possibilità di farlo attraverso un mutuo o un prestito. In entrambi i casi l'iter può apparentemente sembrare simile: si fa richiesta a un istituto che concede del denaro a determinati tassi. In realtà le differenze tra questi due prodotti non mancano. «La principale riguarda gli importi massimi. Nel prestito sono estremamente più bassi rispetto a quelli che si potrebbero avere con un mutuo», spiega Roberto Anedda, direttore marketing del gruppo Mutuionline. «Inoltre, nel caso del mutuo ci sono garanzie ben diverse. Tanto che serve un notaio e poi c'è l'immobile stesso come garanzia. Per questo i finanziamenti sono molto più elevati», continua. «C'è poi da considerare la durata. Nel caso del prestito si parla di al massimo dieci anni, mentre nel caso del mutuo si può arrivare fino a trenta o quaranta anni», dice. Non è un caso, infatti, che i tassi offerti dai mutui sono molto più bassi rispetto a quelli di un prestito. «Oggi, merito dei tassi bassi, con un mutuo posso trovare prodotti con valori intorno al 2%. Nel caso di un prestito è difficile trovare valori al di sotto del 4%», sottolinea Anedda. «L'unica caratteristica che accomuna un prestito a un mutuo è la sostenibilità del finanziamento che si calcola facendo il rapporto tra il reddito netto e la rata da pagare». Attenzione, però: il calcolo sul reddito si deve fare al netto di eventuali altri finanziamenti in corso come il mutuo per l'acquisto di un immobile o il pagamento dell'auto a rate. È chiaro dunque che un prestito può essere vantaggioso per un cliente nel caso in cui non si abbiano le garanzie richieste da una banca per un mutuo. «Si può dire», continua Anedda, «che chi si affaccia al mondo del credito al consumo lo fa anche perché può aver avuto una risposta negativa da una banca». Del resto è normale che, quando si richiede un finanziamento, chi deve concedere il prestito chieda per quale finalità devono essere utilizzati i fondi. «Consiglio sempre di dichiarare la finalità per cui è stato richiesto del denaro. Se non dichiaro lo scopo viene meno un rapporto di trasparenza e ottenere un finanziamento diventa piuttosto difficile e costoso», dice l'esperto. «Certo, esistono prodotti di prestito al consumo in cui non è richiesto di specificare le finalità, ma si tratta di prodotti molto limitati a causa dei tassi elevati e con importi concessi molto bassi», conclude. Gianluca Baldini <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/il-vademecum-della-verita-per-scovare-i-prestiti-piu-economici-in-ogni-settore-2551862959.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="prestiti-per-400-milioni-nel-2017-per-spese-legate-alla-salute" data-post-id="2551862959" data-published-at="1758060687" data-use-pagination="False"> Prestiti per 400 milioni nel 2017 per spese legate alla salute Quando si tratta di curarsi, almeno in teoria, non si dovrebbe badare a spese. Lo stesso concetto andrebbe applicato anche quando si parla di formazione. Ma nella realtà, purtroppo, non è sempre così. Con la crisi finanziaria e il lavoro che scarseggia, i soldi per curarsi e per studiare adeguatamente non sono mai abbastanza.Secondo Facile.it e Prestiti.it, nel 2017 molti, per evitare di rimandare spese legate alla propria salute, sono ricorsi a un prestito personale; circa il 4% di chi ha presentato domanda di finanziamento esplicitando la finalità: in totale nel 2017 sono stati erogati prestiti legati alla salute per 400 milioni di euro.Queste percentuali, però, si possono capire meglio se si considera che, tra le spese sanitarie sostenute vi sono impianti di ortodonzia e occhiali da vista, per sé o per i figli, ma anche operazioni di chirurgia estetica e trattamenti di bellezza che spesso hanno un impatto economico importante.Non è un caso, dunque, che le offerte per finanziare finalità di questo genere non manchino. Secondo uno studio realizzato per La Verità da Prestiti.it (gruppo Facile.it), tra le offerte migliori per i prestiti legati a salute e formazione (con rimborso a 60 mesi), c'è il prodotto di Findomestic chiamato «Credito I tuoi progetti». In questo caso l'indice sintetico di costo (Taeg) è del 6,43% e non ci sono spese accessorie. Ha un tasso invece del 7,65% il «Prestito personale» di Younited credit. In questo caso le spese accessorie sono di 650 euro. Ben più caro il «Prestito personale» di Carrefour banca, con un tasso annuo globale effettivo è del 9,82% con spese accessorie per 330 euro.Secondo Prestitionline.it (gruppo Mutuionline.it), invece, tra i prodotti migliori legati a chi ha bisogno di fondi per spese mediche o per studiare, le migliori offerte (a cinque anni) sono quelle di Agos (con un tasso del 6,96%), Fiditalia (7,25%) e Santander consumer bank (7,56%). Per chi invece vuole risparmiare rimborsando la cifra prestata in 24 mesi, Smartika offre un tasso del 6,32%, Agos del 7,04%, Fiditalia del 7,35% e Santander consumer bank del 7,56%. Il consiglio resta comunque sempre quello di capire se un prestito sia l'unica strada percorribile per raggiungere i nostri obiettivi per quanto riguarda le spese mediche o per far crescere la nostra formazione. Una volta chiarito questo punto, diventa necessario leggere molto bene il contratto da firmare e richiedere un preventivo per essere certi che non vi siano spese «nascoste» o poco chiare. Gianluca Baldini