2024-06-02
Il testa a testa di Tajani con la Lega: «Forza Trump? Meglio Forza Italia»
Il ministro rivendica la riforma della giustizia: «Farà salire il Pil del 2-3 per cento».Con il proporzionale, si sa, il fair play tra alleati può venire meno. Per il momento però a una settimana dalle elezioni si può dire che colpi sotto la cintura all’interno del centrodestra non se ne sono ancora visti. Anche ieri, mentre Giorgia Meloni celebrava il comizio conclusivo della campagna elettorale di Fdi nella Capitale e Matteo Salvini dava vita a una manifestazione della Lega a Milano assieme a Roberto Vannacci, il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, forse informato dell’abbraccio che gli aveva inviato da Piazza del Popolo il premier, teneva a freno la vis polemica nei confronti del Carroccio. O almeno la conteneva entro limiti urbani, visto che la posta in gioco, che è notoriamente la piazza d’onore nel centrodestra alle spalle di Fdi, non è cosa da poco. Una frecciata non è riuscito a risparmiarsela quando un cronista lo ha stuzzicato sui numerosi endorsement di Matteo Salvini a Donald Trump. «Salvini dice Forza Trump?», ha osservato Tajani, «Io dico solo Forza Italia». Poi, il vicepremier ha proseguito parlando da capo della diplomazia: «Bisogna ricordare», ha detto, «che l’Italia è partner strategico degli Usa, indipendentemente dal presidente. Ci può stare più simpatico uno o l’altro ma non possiamo mettere a repentaglio il rapporto strategico per questo».Parlando dei temi più strettamente legati alla nostra agenda politica, Tajani ha sottolineato che «porre il tema della politica europea durante la campagna elettorale è giusto e bisogna metterci la faccia». «Vorrei sapere», ha aggiunto, «gli altri leader di partito cosa pensano di temi come la Difesa europea, le riforme dell’Ue e del Parlamento europeo». Ma l’attenzione del leader di Fi, nella settimana che ha fatto segnare l’approvazione del ddl sulla riforma dell’ordinamento giudiziario, non poteva che soffermarsi anche su questo tema, vera e propria bandiera del suo partito: «La riforma della giustizia», ha detto, «è un messaggio chiaro, che va nella direzione di favorire gli investimenti. Processi più veloci, certezza dei processi penali e civili, tempi più brevi significa incrementare il nostro Pil del 2-3%. E anche dare un segnale a investitori italiani e stranieri sul cambiamento che c’è nel nostro Paese». Interpellato a margine del convegno dei giovani imprenditori di Confindustria, Tajani ha anche ribadito il favore dell’esecutivo per lo sviluppo del nucleare sicuro, tema peraltro oggetto di un gruppo di lavoro parlamentare: «Il nucleare non è inquinante, unisce energia, autonomia e lotta al cambiamento climatico. Poi bisogna arrivare al mercato unico dell’energia, perché le nostre famiglie e le imprese pagano troppo l’energia elettrica e quando ci sarà il mercato interno», ha concluso, «l’approvvigionamento costerà di meno».
La leggendaria bacchetta svela le ragioni che l’hanno portato a fondare una vera e propria Accademia per direttori d’orchestra, che dal 2015 gira il mondo per non disperdere quel patrimonio di conoscenze sul repertorio operistico che ha ereditato dai giganti della scuola italiana.