2019-08-13
Il sistema Bibbiano lo ha realizzato la sinistra che odia famiglia e natura
La rivista Left, nel tentativo di attaccare chi parla degli affidi facili, mostra quali siano le vere radici del terribile meccanismo messo in piedi in provincia di Reggio Emilia. Che va distrutto il prima possibile.Graziano Delrio ha dichiarato che a Bibbiano sono successi episodi, ma questo non deve mettere in discussione il sistema. Bibbiano: bambini sono stati strappati a genitori perbene, sottoposti a un trattamento micidiale per creare false memorie e consegnati a persone inadeguate o disturbate. Per dimostrare abusi mai esistiti gli esperti in abusi pagati dai contribuenti hanno falsificato disegni. Sono stati dati bambini strappati a coppie gay, che secondo la nostra legge non hanno diritto all'adozione. Due dei bambini hanno subito abusi mentre, isolati dai loro genitori, erano nelle mani di chi era stato ritenuto splendidamente idoneo. Un sistema che ha permesso Bibbiano è un sistema malato, e in effetti è un tripudio di «nuove Bibbiano», ogni giorno si aggiunge un nuovo caso. È, quello dei «minori», termine asettico con cui si indicano i bambini, un sistema che non ha previsto controlli perché non ha previsto né l'errore né la disonestà dei propri funzionari. È un sistema che parte dal presupposto che tutti i propri funzionari siano semidei incapaci di errore e di disonestà e questo lo qualifica come sistema sbagliato e disonesto. Tutti i sistemi devono prevedere che i propri funzionari possano commettere errori o essere disonesti. Bibbiano è la punta dell'iceberg e dovremo sempre essere grati a questa piccola città perché è grazie a lei che finalmente tutti sappiamo che il sistema degli affidi è stato costruito in maniera da non impedire ai suoi funzionari errori mostruosi e disonestà atroci, nella folle teoria che i suoi funzionari siano per definizione santi, che sia sufficiente dare qualche esame e superare un concorso (quando dato) per essere cavalieri senza macchia e senza paura, per essere oracoli che hanno sempre ragione, perché non sia prevista alcuna difesa dalle loro decisioni, decisioni che hanno in pugno la vita dei bambini. I funzionari onesti, assistenti sociali capaci, psicologi corretti, giudici impeccabili, che pure sono presenti, non diminuiscono con la loro presenza gli errori e le disonestà, e, a loro volta, devono però giustificare di non essersi accorti degli abusi, anche solo di non essersi resi conto che una legge poco attenta aveva creato il potere assoluto, che sempre genera abusi. Ricordo la terrificante audizione della assistente sociale Federica Anghinolfi alla Camera, il 14 luglio 2016, dove lei dichiarò trionfalmente che al minimo sospetto a Bibbiano intervenivano in 24 ore, cioè senza nessuna indagine, tra gli applausi di tutti. Fortunatamente in qualsiasi sistema c'è sempre l'anima ingenua che scrive nero su bianco la verità, che teneramente esplicita quello che doveva restare implicito.La rivista Left - vuol dire sinistra in inglese - ci informa che la vera sinistra sono loro, la sinistra per antonomasia, i duri e puri. Magari senza la scelta snob dell'anglicismo suonavano meglio, ma restano i duri e puri. Gli altri sono imitazioni. Ringraziamo per l'informazione è prendiamo le affermazioni di Left per quello che in effetti sono, la verità su cosa la sinistra è e su cosa vuole. Il numero del 2 agosto della rivista recita: «Senza alcun interesse per la salute psicofisica dei minori, la Lega e i neofascisti strumentalizzano il caso Bibbiano per sdoganare l'idea di famiglia naturale e patriarcale propagandata al Congresso di Verona. Affondano nelle dittature di Franco e Videla le radici ideologiche del crimine di sottrarre i figli ai genitori per farli crescere in un ambiente fedele a “Dio, patria e famiglia"». Giuro: non sto inventando. Lo hanno scritto sul serio. È su Internet, si può verificare. Ringrazio la rivista Left per queste preziose righe. Analizziamo.chi strumentalizza«Senza alcun interesse per la salute dei minori»: queste parole sono scritte da gente che ritiene che chi è sconvolto dai fatti di Bibbiano stia strumentalizzando. Si tratta quindi di gente talmente indifferente a quanto successo in Val d'Enza, all'ingiustizia, alla distruzione della gioia e dell'infanzia, alla costruzione di malattia, alla costruzione di dolore, al diritto creato da una legge folle di calpestare i cittadini fino all'osso, fino al valore più ancestrale e sacro, quello di essere genitori dei propri figli, quello di essere figli dei propri genitori. Left ci segnala a nome della sinistra che per loro a Bibbiano nulla di sconvolgente è successo. Chi mostra scandalo sta mentendo, strumentalizzando.«Sdoganare l'idea di famiglia naturale e patriarcale». Grazie cari, che ce lo avete scritto voi che quello che volete è una famiglia innaturale, una famiglia che non nasce nella sessualità e nella sensualità di un uomo e di una donna che seducendosi e amandosi creano la vita, e poi amandosi e seducendosi la proteggono, ma al dolore dei bambini resi orfani di uno dei genitori, resi privi di identità dalla compravendita di gameti, dell'orrore della sindrome da iper stimolazione ovarica nella cosiddetta donazione di ovuli, il folle numero di aborti, parti prematuri, gravidanze complicate che gravano queste gravidanze iniziate in una provetta invece che da un gesto d'amore e desiderio e piacere, portate avanti da donne che non hanno cromosomi in comune col nascituro e che non lo alleveranno.La sinistra grazie a Left ci segnala il suo amore per la lingua inglese, il suo amore per i quattrini, l'enorme fiume di soldi per la compravendita di gameti e di bambini. O i redattori di Left sono così ingenui da pensare che Paris Hilton si offrirà per portare gratuitamente la gravidanza per un operaio e un disoccupato, e che il neonato non subirà danni a perdere la propria madre, oppure dobbiamo riconoscere che amano le famiglie fondate sul denaro e sul dolore, quelle appunto innaturali, proprio perché ritengono la loro ideologia più importante del dolore. Left dice anche famiglia naturale e patriarcale.cosa è patriarcale Chissà cosa intendono per patriarcale? Immagino la famiglia con due ruoli giuridicamente diversi, come era fino all'inizio del XX secolo. Tutte le famiglie patriarcali sono anche naturali: un uomo e una donna che hanno i loro bambini; l'uomo si sbatte a portare a casa denaro, va in guerra se necessario, la donna tiene il suo corpo a casa. L'uomo quindi prende una paga sufficientemente alta da mantenere la famiglia. Nello schema patriarcale la donna tiene il suo corpo, un corpo che porta la gravidanza, a casa, cioè lontano dalle catene di montaggio, da fumi, vapori, sostanze chimiche, radioattività, fatica di stare in piedi ore. Da quando abbiamo conquistato il «diritto» al lavoro aborti spontanei e malformazioni si sono moltiplicati. La donna tiene a casa le sue mammelle così da poter allattare i suoi bambini almeno per una decina di mesi così da moltiplicare la loro salute, li alleva tenendoli lontani dagli asili nido dove una socializzazione eccessivamente precoce moltiplica il rischio di malattie infettive per non parlare della tristezza da distacco troppo precoce dalla madre. E soprattutto protetta a casa sua è anche possibile che la mamma riesca ad avere più bambini, perché essere una madre che lavora anche fuori è una fatica mortale. La famiglia patriarcale è quella antropologicamente vincente che ha superato secoli con mortalità infantile altissima, crisi come l'era glaciale, il crollo dell'Impero romano, la peste del quattordicesimo secolo e la seconda guerra mondiale. La famiglia non patriarcale creata dal 68 e dal femminismo, quella dov'è si lavora entrambi fuori casa, è naturale anche lei, ma antropologicamente meno vincente. Il faticosissimo ma ormai obbligatorio lavoro femminile spinge al figlio unico e all'adozione di cani, gatti e canarini. Il divorzio e l'aborto hanno reso il bambino ininfluente, privi del diritto certo di nascere e di quello di vivere a casa propria con i suoi genitori e hanno abbassato la nostra natalità a un livello da estinzione.La soluzione? All'odiato convegno di Verona ne abbiamo proposte parecchie, favorire i matrimoni dei ventenni aiutando le studentesse a frequentare l'università anche da madri, levare le tasse a chi ha bambini, dare un aiuto economico alla maternità, escludere rigidamente le donne dai lavori con inquinanti e faticosi, garantire sei mesi di aspettativa in gravidanza e un anno di aspettativa a stipendio pieno dopo ogni parto e soprattutto abbattere le tasse e alzare le paghe così che un uomo torni in grado di mantenere la sua famiglia anche se lei vuole stare a casa con i bambini. «Sdoganare»? Figlioli la famiglia naturale è naturale, appunto.La seconda frase che leggiamo su Left è esilarante: sono loro che levavano i bambini per lavare loro il cervello, far loro credere che i loro genitori siano criminali, per farli allevare da persone dello stesso sesso! Torniamo all'ovvio. Due più due fa quattro. Un sistema che ha osato attaccare il diritto del bambino ai propri genitori, va cancellato. Esiste il buon senso, esiste la Convenzione di New York sulla necessità di lasciare l'allontanamento dalla propria famiglia del bambino come ultimissima soluzione quando ogni altra soluzione è impossibile. Il Italia è spesso la prima scelta, come decisione continua e gratuita, per i motivi più strani, inclusa l'indigenza. Tutto questo con un fiume infinito di denaro che va a case famiglia e consulenti e un fiume infinito di cuori spezzati, di infanzie distrutte, di notizie che periodicamente arrivano di violenze gravissime, inclusa una messa nera (è successo nella comunità Oberon di Taviano, in provincia di Lecce: le indagini sono partite nel 2012 ) avvenute nelle cosiddette case famiglia.
Gli abissi del Mar dei Caraibi lo hanno cullato per più di tre secoli, da quell’8 giugno del 1708, quando il galeone spagnolo «San José» sparì tra i flutti in pochi minuti.
Il suo relitto racchiude -secondo la storia e la cronaca- il più prezioso dei tesori in fondo al mare, tanto che negli anni il galeone si è meritato l’appellativo di «Sacro Graal dei relitti». Nel 2015, dopo decenni di ipotesi, leggende e tentativi di localizzazione partiti nel 1981, è stato individuato a circa 16 miglia nautiche (circa 30 km.) dalle coste colombiane di Cartagena ad una profondità di circa 600 metri. Nella sua stiva, oro argento e smeraldi che tre secoli fa il veliero da guerra e da trasporto avrebbe dovuto portare in Patria. Il tesoro, che ha generato una contesa tra Colombia e Spagna, ammonterebbe a svariati miliardi di dollari.
La fine del «San José» si inquadra storicamente durante la guerra di Successione spagnola, che vide fronteggiarsi Francia e Spagna da una parte e Inghilterra, Olanda e Austria dall’altra. Un conflitto per il predominio sul mondo, compreso il Nuovo continente da cui proveniva la ricchezza che aveva fatto della Spagna la più grande delle potenze. Il «San José» faceva parte di quell’Invencible Armada che dominò i mari per secoli, armato con 64 bocche da fuoco per una lunghezza dello scafo di circa 50 metri. Varato nel 1696, nel giugno del 1708 si trovava inquadrato nella «Flotta spagnola del tesoro» a Portobelo, odierna Panama. Dopo il carico di beni preziosi, avrebbe dovuto raggiungere Cuba dove una scorta francese l’attendeva per il viaggio di ritorno in Spagna, passando per Cartagena. Nello stesso periodo la flotta britannica preparò un’incursione nei Caraibi, con 4 navi da guerra al comando dell’ammiraglio Charles Wager. Si appostò alle isole Rosario, un piccolo arcipelago poco distanti dalle coste di Cartagena, coperte dalla penisola di Barù. Gli spagnoli durante le ricognizioni si accorsero della presenza del nemico, tuttavia avevano necessità di salpare dal porto di Cartagena per raggiungere rapidamente L’Avana a causa dell’avvicinarsi della stagione degli uragani. Così il comandante del «San José» José Fernandez de Santillàn decise di levare le ancore la mattina dell’8 giugno. Poco dopo la partenza le navi spagnole furono intercettate dai galeoni della Royal Navy a poca distanza da Barù, dove iniziò l’inseguimento. Il «San José» fu raggiunto dalla «Expedition», la nave ammiraglia dove si trovava il comandante della spedizione Wager. Seguì un cannoneggiamento ravvicinato dove gli inglesi ebbero la meglio sul galeone colmo di merce preziosa. Una cannonata colpì in pieno la santabarbara, la polveriera del galeone spagnolo che si incendiò venendo inghiottito dai flutti in pochi minuti. Solo una dozzina di marinai si salvarono, su un equipaggio di 600 uomini. L’ammiraglio britannico, la cui azione sarà ricordata come l’«Azione di Wager» non fu tuttavia in grado di recuperare il tesoro della nave nemica, che per tre secoli dormirà sul fondo del Mare dei Caraibi .
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