2020-11-20
Calenda smentiva «La Verità». Ora sogna il polo liberale
Internet non perdona. Resta traccia di tutto. Ogni dichiarazione e ogni accusa restano indelebili.Internet non perdona. Resta traccia di tutto. Ogni dichiarazione e ogni accusa restano indelebili. Era il 12 agosto del 2018. La Verità scriveva del progetto, seppur vago, di fondare un partito dei competenti. Una nuova creatura targata Carlo Calenda da accoppiare in qualche modo con un altro atomo, quello di +Europa. Nello stesso pezzo veniva citato pure il nome dell'ex sindacalista Marco Bentivogli, ma le sue smentite alla Verità sono un'altra storia tutta da affrontare con il capitolo della Base. Tornando a Calenda, all'epoca ebbe a definire l'articolo ed evidentemente l'idea una «grande fesseria». C'è voluto un po' - l'uomo ha i suoi tempi - ma alla fine non solo il competente si è fatto un suo partitino che con una certa prosopopea si chiama Azione, ma l'altro giorno si è consumato anche il fidanzamento con +Europa. «È ufficiale», scrive sui social Giulio Del Balzo, giovane promotore del partito europeista, «sono nati i gruppi parlamentari unici tra Azione e +Europa. Auspico sia solo l'inizio verso un polo liberale». Una partnership che scatta già con il battesimo definitivo di uno dei titolari. O Calenda la ritiene una fesseria, come scrisse nel 2018, oppure, colto sul fatto perché qualcuno raccontò dei suoi progetti politici senza l'autorizzazione, dobbiamo dedurre che reagì con rabbia e scarsa lungimiranza. D'altronde capiamo come sia difficile convivere con il fatto che alcuni giornalisti scrivono le notizie senza attendere l'autorizzazione dei diretti interessati, quando si è abituati a frequentarne altri molto più allineati. In mezzo c'è la differenza tra informare e comunicare. E agli elettori troppo storytelling non piace. Come dimostrano le urne.