Un rapporto dell’Europol sugli attacchi terroristici nel continente dimostra la minaccia islamica e anarchica.
Un rapporto dell’Europol sugli attacchi terroristici nel continente dimostra la minaccia islamica e anarchica.L’ultimo Eu Te-Sat 2025, la relazione annuale sul terrorismo internazionale stilata da Europol, un dossier di 75 pagine fitto di dati, racconta di bombe accese, coltelli sguainati, minorenni radicalizzati, ma anche di fantasmi ideologici in cerca di carne e sangue. E all’Italia viene assegnato un primato amaro: 20 attacchi terroristici su 58 totali (34 completati, cinque falliti, 19 sventati). Nessun altro Stato membro ha registrato più attentati dell’Italia nel corso del 2024. Neanche la Francia, ferita da 14 episodi. E non è tutto: 18 dei 21 attentati attribuiti a gruppi di sinistra e anarchici sono avvenuti in Italia. Fatti in casa, compiuti da chi è cresciuto nel brodo ideologico dell’antagonismo permanente. Sebbene caratterizzato da «attacchi mirati e prevalentemente non letali», si legge nel rapporto a proposito della matrice anarchica e di sinistra, «rappresenta una minaccia costante e specializzata, difficile da infiltrare per l’assenza di gerarchie chiare». Gli obiettivi: prevalentemente «infrastrutture industriali, aziende private, simboli politici». Stando al dossier, «si osservano due tendenze opposte, una con attivisti ideologicamente motivati e una con soggetti che agiscono per profitto o per motivazioni personali, senza una reale adesione a un’ideologia». Gli arrestati di quell’area complessivamente sono 28 (in crescita rispetto ai 14 del 2023 e su un totale di 449 nei 20 Stati membri). Il dato italiano, però, non è presente. Ma se la sinistra radicale colpisce per numero di attentati, il terrorismo jihadista lo fa per letalità. È questa la matrice ideologica che ha provocato il maggior numero di vittime: cinque morti e 18 feriti in sei attacchi andati a segno nei Paesi europei. Ma è soprattutto sul fronte della prevenzione che si registrano i movimenti più intensi. E qui torna di nuovo l’Italia. Con 62 arresti legati al terrorismo in un solo anno, l’Italia si colloca al terzo posto nell’Unione. Solo la Spagna (90) e la Francia (69) hanno fatto di più. Di quei 62 arrestati, una fetta consistente è riconducibile a cellule o a individui radicalizzati. Gli arrestati in tutta Europa per reati di matrice jihadista sono stati 289, tra cui 62 minorenni. «Si radicalizzano in rete», evidenzia il dossier, «e spesso non presentano legami strutturati con gruppi ufficiali Isis o Al Qaeda». Gli attentati sono stati 24 (erano 14 nel 2023), sei dei quali completati (due in Francia, due in Germania e uno rispettivamente in Irlanda e nei Paesi Bassi). In totale i condannati per reati di terrorismo jihadista sono stati 320. «Molti piani», svela il dossier, «miravano a eventi di massa, come i giochi olimpici di Parigi, i campionati europei di calcio e un concerto a Vienna». Altri obiettivi: «Forze dell’ordine, ebrei, luoghi religiosi, sedi governative o aziendali». Un solo attacco di matrice di destra è stato portato a termine in tutta Europa nel 2024. Ed è successo in Italia. Nessun altro Paese ha registrato eventi simili. Ma il numero degli arresti, rispetto al terrorismo anarchico e di sinistra, è più alto: 47 (in aumento rispetto ai 26 del 2023), con un tasso di condanna all’86 per cento. Segno che l’estremismo di destra è anche più controllato. Oltre che censurato sul web: «Mentre il radicalismo islamico sfugge al controllo», scrivono gli analisti dell’Europol, «i contenuti legati alla destra spesso vengono censurati con rapidità». I finanziamenti «arrivano attraverso donazioni criptate, vendite online di materiale ideologico, eventi di raccolta fondi travestiti da concerti o iniziative culturali». Il report presenta anche un paragrafo sul terrorismo etno-nazionalista e separatista. Anche in questo caso l’Italia è presente: dei quattro attacchi portati a compimento, tre sono avvenuti in Francia e uno in Italia. Gli arrestati sono 27, mentre il tasso di condanna arriva al 98 per cento. «La minaccia separatista», valutano gli analisti, «resta localizzata geograficamente, con attività prevalenti in Corsica, Paesi Baschi e alcune aree dell’Italia del Sud e della Sardegna». Ci sono infine degli attentati di categoria «ibrida», ovvero non riconducibili al terrorismo di matrice classica. Conta otto attacchi, cinque dei quali messi a segno, uno sventato e uno fallito. Gli arresti sono 58 (il doppio rispetto al 2023). Provengono da «ambienti anti-governativi o anti-sistema» e ci sono «sospetti legami con servizi di intelligence stranieri». Alcuni dei coinvolti mostrano «complottismo estremo e paranoia anti-Stato». Anche il sistema giudiziario europeo ha risposto con fermezza. Nel 2024 sono state pronunciate 485 sentenze per reati di terrorismo: 427 condanne e 59 assoluzioni. La Francia guida la classifica con 133 sentenze, seguita da Austria (64) e Belgio (62). «Il terrorismo jihadista si conferma la principale minaccia per la sicurezza dei cittadini europei», commenta l’europarlamentare leghista Susanna Ceccardi, «eppure, secondo la narrazione dominante dell’Unione europea, il vero pericolo sarebbe l’estremismo di destra. Peccato che i dati dicano altro, un solo attacco riconducibile alla destra radicale, contro le decine di jihadisti e anarchici».
2025-11-04
Addio a Giorgio Forattini, artista maestro della satira: «I migliori comunisti sono i ricchi»
Giorgio Forattini (Ansa)
Il vignettista è morto oggi a Milano e nell’arco di una vita ha assemblato un mosaico fatto di 14.000 caricature che hanno graffiato Papi, leader e capi di Stato. Collaborò con «Repubblica», «Il Giornale» e «Panorama».
All'interno una selezione di strisce riprese dai numeri di «Panorama» degli anni 1992, 1997, 2001, 2003.
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L’indignazione per gli slogan cantati da quattro ragazzotti è la prova che la caccia al «male assoluto» è ormai ridicola.
«Pluribus» (Apple Tv+)
In Pluribus, da venerdì 7 novembre su Apple Tv+, Vince Gilligan racconta un mondo contagiato da un virus che cancella le emozioni e il conflitto. Un’apocalisse lucida e inquieta, dove l’unica immune difende il diritto alla complessità umana.






