2019-09-07
Il nuovo umanesimo è una moda pericolosa
L'assemblea dei vescovi sull'Amazzonia cerca di introdurre anche nella cristianità il ritornello filosofico del momento. Il rischio è quello di cedere a un elogio acritico delle culture indigene e a una visione ecologica più pagana che evangelica.C'è una parola magica che aleggia continuamente e ovunque, si impone e confonde i nostri intelletti: «Nuovo umanesimo». Questa parola viene oggi, curiosamente, ri-utilizzata concomitantemente in morale, economia e politica. In specifico, in riferimento al sinodo amazzonico, in riferimento al convegno di Assisi 2020 («Economy of Francesco») e in riferimento ai programmi del nuovo governo guidato dal professor Conte. È utilizzata per il sinodo amazzonico auspicando un nuovo umanesimo ecologico, che somiglia in realtà a un certo umanesimo pagano vissuto allo stato di natura pura. È utilizzata in economia, promettendo, nel convegno di Assisi 2020, un nuovo umanesimo civile, per una economia relazionale, cooperativa, distributiva, inclusiva, fraterna, non centrata sul profitto, ecc. È anche utilizzata in politica proponendo un nuovo umanesimo quale orizzonte di valori per una società senza diseguaglianze, con un nuovo concetto di bene comune più globale anziché particolare, garantito dalla politica che deve tornare a governare l'economia. Ergo, dobbiamo attenderci un nuovo umanesimo ecologico, spirituale, economico, politico, molto umano, molto sociale e magari anche un po' pagano. Al fine di cercare di capirne le conseguenze suggerisco di non sottovalutare lo svolgimento del Sinodo amazzonico che si terrà dal prossimo 6 ottobre a Roma. Potrebbe esser equivalente ad un Concilio non ufficiale, con possibili effetti (certo non voluti e previsti dal sinodo) meritevoli di attenzione. Infatti dietro rivendicazioni molto «naturali», attese da quando si parla pubblicamente della esigenza di una religione universale e ambientalista, potrebbero celarsi progetti economici di un nuovo capitalismo «verde», magari anche orientato a progressiva decrescita popolazione e sviluppo. Il sospetto nasce verificando la inconsistenza logica di un sillogismo aristotelico tra premesse, considerazioni e conclusioni (prevedibili). Infatti le premesse «scientifiche», economiche e morali, non sono affatto condivise e molte son considerate arbitrarie. Le considerazioni del sinodo, da molti teologi sono persino considerate eretiche e centrate su un campione (l'Amazzonia ), ma potrebbero estendersi a tutto il mondo. Le considerazioni sulle soluzioni economiche sono persino utopistiche. Le considerazioni politiche infine sono imposte. Le conclusioni non possono che essere conseguentemente arbitrarie, destinate a generare effetti imprevedibili, sia in materia morale, che economica, che politica. Il vizio logico conferma la conclusione sospettata che il vero obiettivo possa essere la preparando di una rivoluzione capitalistica ecologica, verde, che cambierà il potere nel mondo intero e genererà non poche «insoddisfazioni». Questa rivoluzione capitalistica, che potrebbe quindi esser solo «business», dichiara di fondarsi sulla esigenza di un nuovo umanesimo, più umano, e vuole consenzienti l'autorità morale e quella politica. Certo capiremo meglio dopo il sinodo, dopo Assisi 2020 e dopo la comprensione del programma di governo, ma ci si conceda, a conferma, una logica duplice spiegazione deduttiva. Primo: se il sinodo parte dal presupposto (non sufficientemente scientificamente spiegato) che prioritaria è la cura del creato (esempio amazzonico) e che le culture ancestrali (religioni pagane) rispettano la natura più delle religioni «evolute», ci si può aspettare che si concluda che non ci sono più verità da proporre, ma libertà da rispettare, e che il naturalismo è la verità. Da qui il nuovo umanesimo ecologico che vuole l'uomo soggetto alla terra e soggetto solo a leggi naturalistiche, senza verità e morale assoluta, dove la morale e l'etica la fa la cura della terra. Ciò rende proponibile ed accettabile detta rivoluzione green. Secondo: se il vecchio capitalismo, è stato predatorio, genocida, avido, consumistico, ecc. e ha solo cercato la massimizzazione del profitto per pochi, senza distribuire la ricchezza prodotta ed ha asservito la politica al mercato (deformando l'umanesimo per l'uomo), il nuovo capitalismo proposto deve fare il contrario, non deve massimizzare il profitto, ma deve distribuire ricchezza, e la politica deve operare perché ciò avvenga per il bene comune globale. Il nuovo umanesimo, dichiarato dalle tre parti, interpreta la vita in chiave scientifico-biologica, sembrerebbe fondarsi sul ridimensionamento del ruolo dell'uomo nel creato, potrebbe interrompere la crescita economica, negare la parte più importante della Genesi e riaffermare un nuovo umanesimo di ispirazione catara. Chi governerà con successo sarà colui che avrà come programma quello «ecologico», faciliterà immigrazione di immigrati (anche animisti, tipo amazzonico) che porteranno culture diverse, anche ancestrali, promuovendo sincretismo anche con religioni pagane per bilanciare le monoteiste. Messo da parte il rosario, si mostreranno immagini di idoli pagani del nuovo umanesimo?